Lo Stato delle Cose, Santoro da Giletti: "Sono un vigliacco. Vecchioni ha detto cogli*nate". Social divisi: "Non si può sentire"
Nella puntata del 17 marzo, Santoro parla dell'Europa e del conflitto in Ucraina: cosa è successo e cosa ha detto su Roberto Vecchioni dopo le polemiche
Nella nuova puntata de Lo Stato delle Cose, in onda lunedì 17 marzo 2025 su Rai 3, Massimo Giletti ospita Michele Santoro che parla dell’invasione russa in Ucraina e della manifestazione in piazza per l’Europa, definendosi un vigliacco e spiegandone anche il motivo. Non solo, perché, durante il suo discorso, Santoro critica le parole di Roberto Vecchioni sulla cultura, quelle che proprio in questi giorni hanno provocato un’accesa polemica sui social media. Ecco cosa è successo nella puntata del 17 marzo de Lo Stato delle Cose.
Lo Stato delle Cose, puntata 17 marzo 2025: cosa è successo
Ormai ospite fisso de Lo Stato delle Cose (o quasi), Michele Santoro espone la sua versione sul ruolo dell’Europa nella guerra in Ucraina (passando per l’uso delle armi), a partire dalla manifestazione per l’Europa che si è tenuta sabato 15 marzo in Piazza del Popolo a Roma. "In quella piazza è stata usata la parola ‘vigliacco’ per definire chi non era presente, quindi io sono venuto qui stasera per dire che effettivamente sono un vigliacco. Sono uno che ritiene assolutamente sciagurato continuare quella che con ipocrisia si chiama resistenza ucraina. Evidentemente non hanno tutte le orecchie che ho io per sentire il pianto di coloro che piangono i caduti e i mutilati che ci sono stati" dice il giornalista.
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Entra nel canale WhatsAppPoi prosegue il discorso parlando delle armi: "Ci vuole il dialogo, non la guerra. Quelli che stanno in queste piazze si pongono delle domande? Le pallottole che noi mandiamo, le armi che noi mandiamo, tutte queste armi che vogliamo comprare sottraendo alla spesa sociale, a quello che potremmo fare per gli ospedali, per le persone che aspettano 5 anni per fare un’operazione… tutte queste armi hanno contribuito a uccidere qualcuno? Certo che Putin ha invaso l’Ucraina ed è responsabile di una violazione gravissima internazionale, ma le armi che abbiamo mandato noi hanno ucciso o no?"
Santoro torna a darsi del vigliacco, chiarendo poi il motivo – secondo lui – per cui ‘siamo arrivati a questo’: "Io mi prendo tutto, anche l’accusa di essere un vigliacco: lo sono perché sono contrario all’uso delle armi, e non sono affatto convinto che con i missili degli americani gli ucraini abbiano combattuto nella maniera più giusta per loro, avrebbero potuto combattere in altri modi e non sarebbero morti così, in migliaia. Per Putin sarebbe stato impossibile controllare un Paese grande come l’Ucraina che non voleva farsi dominare dai russi. Diciamo sempre che bisogna continuare a combattere, ma fino a che cosa? Fino a dove? Perché siamo arrivati a questo punto? Perché Biden non è riuscito a fermare i russi, il suo piano era che Putin crollasse, ma non è accaduto, quindi Trump ha fatto la cosa che avremmo dovuto fare sin dall’inizio. Gli ha chiesto: ‘Possiamo discuterne?’"
Poi si affronta un argomento complesso, la cultura, che per Santoro dovrebbe seguire una propria strada, diversa da quella della scienza e della politica: tutti e tre i settori dovrebbero ‘camminare’ da soli, in piena autonomia. A tal proposito, il giornalista non manca di soffermarsi sulle parole dette da Roberto Vecchione in Piazza del Popolo lo scorso 15 marzo. "Abbiate pazienza. Ma quello che è successo sul quel palco, qualcuno Vecchioni lo ha sentito? Io sono un suo ammiratore, l’ho sempre amato come cantante, ma ad un certo punto c’è stata un’esaltazione del fatto che noi siamo la cultura. E gli altri che cosa sono? Gli altri non sono niente? Al di là degli autori stranieri, io parlo del pensiero indiano, cinese… Ma manco Valditara dice delle cogli*nate così!" dice l’ospite di Giletti. "Noi parliamo di identità cristiana dell’Europa, ma Gesù Cristo è nato in Oriente, abbiate pazienza. Come lo dobbiamo chiamare, Medio Occidente per andare in soccorso di questa visione autosufficiente della cultura che deve permeare il mondo? Non ci sono barriere a livello culturale, perché gli scambi ci sono sempre tra Oriente e Occidente, tra cultura russa e francese, tra quella europea e slava… È lo scambio che dobbiamo promuovere, non i mondi contrapposti. Per promuovere questi scambi, dobbiamo riconoscere che gli altri mondi hanno il diritto di muoversi con le loro modalità e cadenze, non con la guerra e le invasioni" conclude.
I commenti sui social
Come di consueto, gli utenti sui social sono divisi tra chi dà manforte a Santoro e chi non è accordo con la sua visione della situazione: "Grande Santoro! La vita prima di tutto a prescindere", "Grande Michelone Santoro", "Era inevitabile che prima o poi sarebbe arrivato il giorno in cui sarei stato (quasi) d’accordo Michele Santoro", "Seguo Lo Stato delle Cose per sentire Santoro", "Non ascolto Santoro di solito ma ha fatto un ragionamento logico molto condivisibile sulla Pace", "Dai la parola a santorino per mezz’ora e un concetto sensato lo esprime. Immerso in un mare di parole dette con un criterio più o meno casuale", "Un superlativo Santoro".
Poi le polemiche: "Anche i partigiani e gli alleati hanno usato le armi, senza di loro Santoro non sarebbe nato in uno stato libero", "Santoro non si può sentire", "Dite a Santoro che l’Ucraina è un paese che si sta difendendo da una aggressione armata ad opera di un pericoloso dittatore che uccide, imprigiona e avvelena gli avversari politici".