Le Iene, top e flop: Capo Plaza inedito a Parigi, la barista più sexy d’Italia vittima di revenge porn

Durante la puntata dello show di Italia Uno di martedì 30 aprile tanti i servizi interessanti ma anche momenti che fanno discutere: ecco le cose migliori e quelle peggiori della serata

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

Tante storie e inchieste, riflessioni e polemiche. Anche nella puntata de Le Iene, andata in onda martedì 30 aprile su Italia1 e condotta da Veronica Gentili e Max Angioni, il pubblico ha potuto seguire servizi di inchiesta e approfondimento molto interessanti, intervallati anche da pezzi di comicità sferzante e dai monologhi di ospiti in studio. Vediamo le cose migliori e quelle più discutibili con il top e flop della puntata.

Le Iene, puntata di martedì 30 aprile: i Top

Tra i servizi più interessanti di questa puntata de Le Iene mettiamo quello di Nicolò De Devitiis che ha passato un paio di giorni a Parigi con Capo Plaza, svelando un lato inedito del giovane rapper. Classe 1998, l’artista, che ha vinto 47 dischi di platino, racconta alla le sue origini a Salerno "Eravamo quattro figli e i miei genitori guadagnavano 1300 euro al mese, ma non mi è mai mancato niente", il trasferimento a Milano, da solo, a 20 anni, e dopo il successo, ha fatto sistemare tutta la famiglia con lui a Milano. Ma l’artista racconta soprattutto le insicurezze. La prima cosa che racconta alla Iene infatti, è che lui è, tuttora, timidissimo, che ha molta ansia a stare tra la gente, che non si piace e che desidererebbe un po’ di normalità. Nel servizio c’è anche la sua fidanzata Gaia, con cui gira, sempre mano nella mano.

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Importante anche il servizio di Veronica Ruggeri e Carlotta Bizzarri che inizia con queste parole della protagonista dell’ennesima storia di revenge porn, Francesca: "Ho pensato anche di ammazzarmi dopo aver visto questo video diffuso ovunque". Il video di cui parla è un video intimo mandato dalla ragazza all’allora fidanzato in cui, con la loro canzone in sottofondo si cimentava in uno spogliarello. Il video è stato messo prima in rete, sui gruppi social locali, e ha girato per chat e poi è addirittura finito sui siti porno. E ora Francesca, che ha pure la "colpa" di essersi costruita il personaggio di "Barista più sexy dItalia" su Tiktok, si ritrova ad essere importunata anche nel suo bar:"Succede che vengono persone che mi chiedono quanto prendo, come una escort". Nessuno in paese, a Gragnano, ha preso le sue difese, come fosse colpa sua. Nessuno credeva che la diffusione del video fosse stata fatta contro la sua volontà. Solo il nonno l’ha accolta e le ha fatto capire che non doveva sentirsi in colpa. Una storia orribile, anche per il pregiudizio che pesa, oltre a tutto il resto, sulla ragazza che è la vittima di un reato grave.

Top anche al monologo motivazionale di Marcello Cesena, che racconta che, a 5 anni, si esalta all’idea di fare Mastroianni bambino a teatro ma poi gli tolgono la parte. Anni più tardi, quando fa il provino per la scuola di recitazione lo prendono in giro per la voce, dicendo non ce la farai mai, e invece entra. Dopo due anni un insegnante gli dice, di nuovo che ha una voce assurda, poi lo scrittura ma la parte e minima e lui per farsi notare si trucca di verde. E in platea lo nota Albertazzi che lo fa co-protagonista di un grande allestimento e dice: "Da allora è sempre andata così. E da allora ho capito: quando ti dicono che hai qualcosa di sbagliato non spaventarti, vuol dire soltanto che ti hanno notato."

Top al servizio che mette in luce un altro flagello legato al Ponte sullo stretto di Messina. Un progetto che in molti avrebbero voluto rendere realtà negli anni passati e che ora è fortemente spinto, tra gli altri, dal ministro Salvini. Un’opera pubblica imponente che però si porta dietro molte incognite e problematiche, come quelle raccontate dal servizio di Giulio Golia e Francesca Di Stefano che sono andati a raccogliere le testimonianze delle centinaia di famiglie di Messina e di Villa San Giovanni (il paese calabrese dove arriverebbe il ponte e dove oggi arrivano i traghetti), che saranno obbligate a lasciare le case a causa degli espropri, perché le loro abitazioni si trovano nella zona dei lavori del grande ponte. E si sa, che tragedia possano essere questi atti, per chi è costretto a subirli per "interesse pubblico". Bene quindi averlo raccontato.

Altro servizio importante e che fa salire tanta rabbia è quello di Roberta Rei ed Eleonora Numico su centri Narconon, strutture per la disintossicazione da droghe e alcol che usano metodi a dir poco singolari, e che spesso peggiorano le situazioni complicate di chi si affida a loro. Le due inviate hanno raccolto le testimonianze di alcuni ospiti e dei loro famigliari, tutti d’accordo nel dire di non aver trovato l’assistenza di cui avevano bisogno nelle strutture perché il metodo Narconon non prevede medicinali né medici, ma bagni, isolamento e massaggi. Un vergognoso modo per approfittarsi di famiglie in grande difficoltà anche perché l’assistenza del servizio sanitario pubblico in questi casi è insufficiente e le famiglie non sanno dove mettere le mani.

Flop

Diamo un flop al servizio di Matteo Viviani sul lago delle bombe a Desenzano, semplicemente perché ci sembra un po’ confuso nella realizzazione: la difesa del signore che va a ripulire le spiagge dai rifiuti nonostante l’ordinanza comunale che vieta di raccogliere qualsiasi cosa sulle sponde del lago che è pieno di ordigni bellici, sposta un po’ troppo il focus dalla vera emergenza. In tutta Italia sono ancora frequentissimi i ritrovamenti, soprattutto nelle campagne, ma non solo di ordigni inesplosi della seconda guerra mondiale e ancora pericolosissimi. Va di certo quindi puntato il dito sulle istituzioni locali perché un’operazione di bonifica è urgente per la sicurezza dell’area. Il signore che protesta perché non gli fanno fare un’opera di "servizio pubblico volontario" ci fa simpatia, ma sembra proprio il meno in questa storia e ci distrae dal reale problema.


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