Le Iene, figuraccia con Caterina Caselli. Paolantoni nudo, Siani si sente male

Matteo Viviani intervista ma non riconosce la cantante: Belen cerca di rimediare (senza convincere). Vip napoletani scatenati (e molto svestiti) per lo scudetto

L’appuntamento del 9 maggio con Le Iene, il programma condotto da Belen Rodriguez e andato in onda su Italia 1, non ha mancato di sorprendere il suo pubblico sia con storie nuove che attraverso casi più datati. Nuove informazioni, tanti interrogativi e un’unica certezza: la presenza di Max Angioni, Eleazaro Rossi e Nathan Kiboba al fianco della conduttrice. A regalare emozioni con la canzone Il bene nel male, presentata all’ultimo Festival di Sanremo, è stata Madame, che ha intonato il brano nella versione originale, senza alcuna variazione – diversamente era accaduto in altri show televisivi – nonostante tutte le polemiche nate durante la kermesse musicale. Lo ha segnalato in diretta la Rodriguez, rimarcando il fatto che a Le Iene non esistono censure.

Il recap della puntata del 9 maggio de Le Iene

Durante la puntata non è certo passata inosservata l’apparizione inaspettata di Caterina Caselli, intervistata da Viviani per il caso di Ilaria, una studentessa fuorisede 23enne al quarto anno di Ingegneria ambientale, costretta a vivere in tenda per via degli affitti milanesi troppo alti. Ciò che ha lasciato gli utenti di Twitter senza parole è il fatto che l’inviato del programma non avesse riconosciuto la Caselli, trattandola come fosse una passante qualsiasi. Dallo studio, in un secondo momento, Belen Rodriguez lo ha giustificato dichiarando che la donna è stata intervistata in quanto persona comune e non come personaggio pubblico; una scusa che molti commentatori del web hanno ritenuto inadeguata, perché in fondo bastava ammettere l’errore.

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Una giornata particolare

Anche il 9 maggio Le Iene sono tornate a parlare della veggente Gisella Cardia, ma questa volta l’inviato Gaston Zama ha ripreso il momento della presunta apparizione della Madonna con la telecamera. Non aspettatevi rivelazioni improvvise, prove dell’incontro, perché solo la donna può "vederla", eppure il seguito di fedeli è enorme: più di 1000 persone sulla collina di Trevignano Romano, luogo transennato e presidiato dalle forze dell’ordine. Immancabili poi i giornalisti, pronti a servire uno scoop per il momento ancora inesistente. Un evento pubblico, con tanto di preghiere e canti di gioia prima dell’effettiva cerimonia, alle 15:00 del pomeriggio, orario in cui la Cardia si è inginocchiata e ha comunicato con la Vergine Maria, o almeno così ha affermato. Il messaggio della Madonna? "Pregate per l’umanità che sta andando verso la distruzione". Dopo l’apparizione, i saluti: tutti felici, commossi, credenti e provenienti da Nazioni differenti. Qualcuno è svenuto, cadendo a terra in pochi secondi, e la risposta di Gianni, il marito della veggente, ha stupito tutti: "Sta bene! Si chiama ‘riposo nello Spirito’".

Il Massacro di Ponticelli

Dopo l’assoluzione dell’inviato Giulio Golia, accusato da un tecnico ortopedico di diffamazione, è stato affrontato il caso di Eva, una possibile sopravvissuta del "Massacro di Ponticelli". La donna ha riconosciuto il suo carnefice grazie a un servizio de Le Iene presentano: Inside di Giulio Golia in merito ai "mostri di Ponticelli" e ha raccontato di essere stata rapita all’età di 10 anni ed essere sfuggita per miracolo da un tentativo di violenza sessuale da parte di un uomo. La donna, al tempo una bambina, era salita su una 600 blu spinta da un uomo che aveva aiutato poco prima. La vettura potrebbe essere la stessa usata per trasportare le due bimbe, Barbara e Nunzia, prima di essere assassinate nel 1983. Colpevoli del fatto, secondo le autorità competenti, erano Ciro, Giuseppe e Luigi, pur avendo tutti un alibi per quel giorno. La dichiarazione di Eva, però, potrebbe cambiare ogni cosa: "Le similitudini con il caso delle due piccole sono tante – il tragitto verso Ponticelli, l’auto utilizzata per il rapimento – ma io non ho riconosciuto la persona che ha provato a rapirmi nei volti di quei tre uomini". La donna, infatti, ha indicato un’altra persona come possibile carnefice, un nome che non è stato reso noto perché l’uomo è ancora in vita. Se fosse davvero lui l’assassino, i tre presunti colpevoli otterrebbero la libertà, così come le povere vittime giustizia.

I vip mantengono le promesse

Da una rivelazione drammatica e sconvolgente a un momento di sane risate il passo è stato breve: l’inviato Filippo Roma ha ripreso Francesco Paolantoni, Alessandro Siani, Gigi D’Alessio, Raffaella Fico e Luigi De Magistris mentre provavano a mantenere i loro fioretti dopo il terzo scudetto vinto dal Napoli. Il primo è l’unico che ha conquistato tutti correndo, cantando e saltando come un pazzo per strada, rigorosamente nudo e con una pentola piena di pasta e patate a coprirgli le parti intime; Siani, invece, si è sentito male quando ha cercato di finire un chilo di polenta da solo; La Fico ha fatto un bagno al mare molto sexy, indossando un costume altrettanto hot e con le forme in bella vista; per quanto riguarda D’Alessio, invece, a gettargli due secchiate d’acqua gelida addosso è stato Alessandro Siani, e lo ha fatto senza nemmeno attendere la fine del conto alla rovescia. De Magistris ha sfilato con una maglia personalizzata del Napoli e la scritta "Napoli, ti amo" sulla fronte. Anche Caterina Balivo avrebbe dovuto svolgere in diretta il suo fioretto, ma non ha potuto tenere fede alla promessa per via di impegni lavorativi: "Dobbiamo aggiornarci a giugno" è il messaggio inviato dall’ufficio stampa della conduttrice a Filippo Roma.

Gli eventi conclusivi

Nella puntata de Le Iene del 9 maggio non è mancato il servizio sui tassisti di Roma, sempre più restii a usare il Pos per i pagamenti, e il successivo esperimento sulla sicurezza delle donne a Milano, dove è chiaro che i controlli sono aumentati ma anche che i pericoli sono spesso dietro l’angolo, soprattutto nella zona della Stazione Centrale. Di certo le forze dell’ordine sono presenti, ma sarà abbastanza? Infine, l’omaggio a Napoli dell’attore Gianpaolo Gambi, il cui monologo si è concluso con le seguenti parole: "Essere napoletani significa vivere in un luogo dove la bellezza e la fatica di vivere fanno l’amore alla luce del sole. Essere napoletani significa vivere in purgatorio".

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