Le Iene presentano: vite spericolate, il caso Baby Gang, com'è andata realmente la sparatoria

Nella puntata in onda stasera rivedremo il caso di Baby Gang che sta scontando una pena in carcere: il video di Nicolò Devitiis mostra un'altra realtà dei fatti.

Stasera, mercoledì 10 luglio, in seconda serata alle 00:10 su Italia 1 andrà in onda Le Iene presentano: vite spericolate, lo spin off de Le Iene con Nicolò Devitiis che trascorre 48 ore insieme a varie star della musica italiana. Questa volta si palerà dela vicenda di Baby Gang, il trapper milanese finito di nuovo in carcere ad aprile dopo aver pubblicato un’immagine sui social. La puntata trasmessa stasera è una replica della quinta del 14 maggio scorso.

Le Iene presentano: vite spericolate, le anticipazioni

Stasera durante Le Iene presentano: vite spericolate si parlerà del caso di Baby Gang. Saranno mostrate le immagini della rissa di via Tocqueville a Milano della notte tra il 2 e il 3 luglio del 2022 che è finita con due persone ferite durante una sparatoria. Tuttavia il girato de Le Iene è inedito e potrebbe dimostrare un’altra realtà dei fatti che scagionerebbe il trapper milanese per i fatti per cui è finito agli arresti domiciliari. Zaccaria Mouhib, così si chiama Baby Gang, stava scontando con tanto di braccialetto elettronico due condanne in primo grado: una a 4 anni e 10 mesi per rapina e l’altra a causa di una sparatoria: in questo caso scontava 5 anni e 2 mesi.

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Nel servizio in onda su Italia 1 in seconda serata la "iena" Nicolò Devitiis ripercorre tutti i momenti di quella serata di due anni fa. Si vede un marsupio a terra e non si sa se è stato rubato. Infatti Simba La Rue lo raccoglie e lo consegna a un’altra persona mentre Baby Gang è lontano. Inoltre è stato detto che il trapper aveva una pistola in mano ma non ci sono immagini mentre spara.

La nuova accusa per Baby Gang: le anticipazioni di stasera (10 luglio)

Il 29 aprile però Baby Gang è finito ancora una volta in carcere perché avrebbe violato gli arresti domiciliari. Il trapper avrebbe pubblicizzato il suo disco con una sua foto in cui ha in mano una pistola. L’arresto è stato contestato dala difesa perché c’erano accordi con il giudice per l’attività di promozione discografica dell’artista. Il trapper ha quindi iniziato uno sciopero della fame perché ritiene infondata e ingiusta la condanna che lo costringe a vivere in cella. Inoltre attraverso i suoi social ha scritto una lunga lettera a Nicolò Devitiis in cui chiede di aiutarlo. La fine del post recita così: "Da giorni convivo con il dubbio che la mia carriera possa essere compromessa ma anche con la certezza che finché avrò voce continuerò a fare quello che faccio. A scrivere quello che sento. Credimi Nico, non è il carcere a farmi paura, sono già stato dentro e so di poter sopravvivere". Poi, l’accorato appello: "Per favore fai sentire la mia voce al di fuori di queste quattro mura in cui mi sento sepolto vivo".

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