Ancora guai per Le Iene: Giulio Golia denunciato per diffamazione

Non c'è pace per il programma di Italia 1: questa volta l'inviato è stato citato in giudizio da un medico accusato di aver "rubato" un'idea ad un paziente

Fonte: Mediaset

È un periodo davvero difficile per Le Iene: dopo l’enorme polverone sollevato dal caso di Roberto Zaccaria e la condanna a risarcire il comune di Lissone per oltre 25mila euro per un servizio diffamatorio, il programma di Italia 1 è di nuovo sotto accusa. Questa volta a finire nell’occhio del ciclone è stato l’inviato Giulio Golia, denunciato per diffamazione da un ortopedico di Savigliano.

Giulio Golia denunciato per diffamazione: il caso

Il servizio in questione risale al 21 ottobre 2018, e raccontava la storia di un artigiano che, dopo aver subito l’amputazione delle gambe, aveva realizzato personalmente le proprie protesi. L’uomo, 50 anni, nel 2003 aveva contratto una grave infezione da meningococco; dopo aver perso le gambe, però, non era soddisfatto delle protesi che gli erano state fornite dal servizio sanitario pubblico. Per questo motivo, si è poi rivolto ad un ortopedico, suscitando l’interesse di diversi medici specializzati. Intervistato da Le Iene, l’artigiano aveva rivelato di aver mostrato le proprie protesi al dottore, chiedendogli però di mantenere un certo riserbo riguardo al suo lavoro: una sorta di patto di riservatezza, se così si può dire.

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Un patto che, secondo la trasmissione di Italia 1, non è stato mantenuto. Anzi, nel suo servizio Giulio golia aveva accusato l’ortopedico si essersi impossessato indebitamente dell’invenzione del suo paziente, per poi svilupparla e presentarla come una sua idea, sostenendo di essersi ispirato ad uno studio americano. L’accusa, però, non è proprio andata giù al medico, che ha deciso di denunciare l’inviato e il programma per diffamazione. In particolare, a suscitare la sua rabbia è stata una frase utilizzata da Golia: "Da una parte abbiamo il classico inventore e dall’altra il classico furbetto che, fiutato il business, si è intascato l’idea". A far discutere anche la scelta del titolo dato al servizio: L’uomo a cui hanno rubato le gambe. In questi giorni è in corso al Tribunale di Cuneo il processo contro Giulio Golia: dopo la prima udienza, il PM Gianluigi Datta ha richiesto la condanna dell’inviato ad un risarcimento di 2500 euro. "Il contenuto diffamatorio è già dal titolo, c’è la ricerca dello scoop per un diritto di informazione che deve avere anche dei limiti", ha dichiarato. Nelle prossime udienze sentirà gli avvocati di parte civile e Mediaset, responsabile civile.

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