Lady Diana presagì la sua morte? Una serie tv riapre il caso

Il 21 agosto è andato in onda su Channel 4 Investigating Diana: Death in Paris, un documentario in quattro parti che analizza il tragico incidente di Parigi.

Fonte: Channel 4

Era il 31 agosto 1997 quando Lady Diana, la "principessa triste" amatissima dal popolo britannico, ha perso tragicamente la vita in un incidente d’auto sotto il tunnel del Pont de l’Alma, a Parigi. Un evento che ha sconvolto il mondo intero, e che negli anni è stato raccontato, studiato e analizzato centinaia di migliaia di volte. E che ancora oggi, a 25 anni dalla scomparsa della Principessa del Galles, resta ancora avvolto nel mistero: proprio per questo i registi Will Jessop e Barnaby Pell hanno realizzato un nuovo documentario, intitolato Investigating Diana: Death in Paris, andato in onda in prima assoluta il 21 agosto su Channel 4, e che arriverà in Italia nei prossimi mesi.

L’ennesimo documentario su Lady Diana?

La domanda sorge spontanea: era davvero necessario l’ennesimo documentario sulla tragica morte di Lady Diana? Evidentemente la risposta, almeno per i due registi, è sì: Jessop e Pell si propongono infatti di analizzare la vicenda sotto una lente investigativa, per capire una volta per tutte le dinamiche dell’incidente. Ma anche per mettere a tacere le centinaia di teorie cospirative che negli anni si sono fatte largo soprattutto grazie a internet, e che nella maggior parte dei casi riguardano un presunto coinvolgimento dei servizi segreti inglesi e della stessa Regina Elisabetta. Il documentario ricostruisce, infatti, gli eventi passo per passo, raccoglie le testimonianze di chi c’era e di chi ha indagato sull’incidente, oltre a riproporre video e fotografie che ci sembra ormai di conoscere a memoria (dall’orazione funebre del padre di Diana alle foto scattate dai paparazzi accusati di essere mandanti dell’omicidio).

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All’indomani della messa in onda del primo episodio di Investigating Diana: Death in Paris, documentario in quattro parti, le opinioni a riguardo sono contrastanti: c’è chi sostiene che si tratto soltanto dell’ennesima trovata per celebrare, e insieme monetizzare, la morte di Lady D, ma anche chi ha visto in questa serie nuovi spunti a proposito di una delle vicende più discusse e chiacchierate della recente storia britannica (e non solo). A colpire, in particolare, è stato un dettaglio che non era mai stato rivelato prima. Nel documentario, infatti, viene raccontato di come la Principessa del Galles fosse consapevole di essere in pericolo: in un breve messaggio, noto come Mishcon Note, Diana sosteneva che ci sarebbero stati degli sforzi per "sbarazzarsi di lei", e che ciò sarebbe avvenuto a causa di un incidente d’auto. È quanto riportato dal suo legale, Victor Mishcon, che ha raccolto la dichiarazione della Principessa. Tuttavia, il messaggio sarebbe stato consegnato alla polizia francese soltanto sei anni dopo la sua scomparsa.

"Per noi è stato molto importante lavorare a questa serie, non solo perché desideriamo mettere a tacere le teorie della cospirazione che continuano a oscura questa vicenda, ma anche perché questa storia è una finestra sul mondo di oggi, dove questi complotti non rimangono nei meandri di internet, ma diventano di dominio pubblico", ha dichiarato Henry Singer, produttore esecutivo della serie.

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