Isola dei Famosi, Edoardo Stoppa: "Volevo vincere, lo 'spirito dell'Isola' è veramente bast*rdo"

Il naufrago considerato "vincitore morale" dell'edizione 2024 del reality di Canale 5 racconta a Libero Magazine retroscena e momenti inediti della sua esperienza

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

Edoardo Stoppa è stato il vincitore morale dell’ultima Isola dei Famosi 2024. Senza "se" e senza "ma" è stato il naufrago che si è più distinto nel darsi da fare e nel mettersi a disposizione delle necessità del gruppo, e per questo è stato molto apprezzato dal pubblico. Alla fine, però, a portarsi a casa il titolo di vincitore e il relativo premio non è stato lui ma, a sorpresa, "suo fratello" Aras. In questa intervista a Libero Magazine, Edoardo Stoppa commenta la "mancata" vittoria, racconta i momenti più belli e i più difficili della sua esperienza nel reality, svela retroscena e progetti per il futuro.

Edoardo Stoppa, come sta andando questo ritorno alla realtà dopo l’Isola dei Famosi?

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Il rientro è andato benissimo. Ho avuto la fortuna di avere un momento bellissimo perché c’era Juliana lì, quindi il mio rientro è iniziato già sull’Isola, poi siccome lei mi conosce, dopo averla abbracciata, mi ha portato un sacchetto pieno di caramelle, dolcetti, quindi ci siamo messi lì a goderceli anche con i ragazzi che erano usciti prima di me, Edoardo Franco e Artur. Poi il viaggio di ritorno lo abbiamo fatto insieme e all’aeroporto ho trovato i miei figli, i famigliari che mi aspettavano, è stato meraviglioso riabbracciarli.

Ha avuto difficoltà di riadattamento?

L’adattamento quando si va a migliorare è sempre facile. Quindi appena a casa non sono uscito per tutto il weekend, mi sono goduto questi giorni con la mia famiglia momento per momento, i bambini, mia madre, i miei fratelli, i miei piatti preferiti, e poi lunedì sera Juliana mi ha organizzato una festa con 180 persone. Tornare nella propria confort zone è stato bello. Stare in mezzo a tanta gente, andare in ufficio, ricominciare a lavorare, affrontare problemi a cui non eri più abituato, quello mi fa ancora un po’ fatica, c’è stato un attimo di riadattamento necessario.

Edoardo Stoppa all’Isola dei Famosi è stato il naufrago più ammirato ma non ha vinto, il finale di quest’avventura le ha lasciato un po’ di amaro in bocca?

E’ una cosa bellissima questo fatto di essere stato ammirato, in effetti anche lì mi dicevano che stavo facendo bene, ma ovviamente la completa percezione di come sei visto dall’esterno non la puoi avere. Ora me ne rendo conto, perché quando vado in giro tante persone mi fermano facendomi i complimenti e dicendo che sono rimasti delusi che non abbia vinto io, ma mi dicono cose veramente bellissime sulla costanza, l’educazione, l’altruismo. E questa è la soddisfazione più bella che avrei potuto sperare. Poi tante volte chi vince non è quello che rimane più impresso, guarda anche quello che succede con Sanremo, quindi io sono contento. Detto questo non nascondo che se avessi vinto sarei stato più contento, avrei dato dei soldi all’associazione e sarebbe stata la ciliegina sulla torta di questa esperienza. Onestamente però, dico anche che sono contento che la vittoria non sia andata ad un altro naufrago qualunque ma ad Aras, un ragazzo con cui ho creato un rapporto bellissimo.

Quindi è possibile creare rapporti umani forti anche in una situazione di competizione come quella di un reality?

Con Aras sicuramente è stato possibile, tanto che ci chiamavamo l’uno con l’altro "fratello". Lo sto ancora sentendo tutti i giorni e ci stiamo organizzando per andarlo a trovare a Istanbul, in lui ho trovato veramente un amico. Ma, oltre a lui ho legato molto con Edoardo Franco, che è veramente molto simpatico, con Alvina che ci ha invitato un weekend da lei a fare un super mega aperitivo. Anzi, bisogna dire che quella situazione estrema ci ha portato a creare legami veri. E’ importante in quelle difficoltà avere qualcuno di cui ti fidi, e infatti anche Aras ha riconosciuto che l’ho molto aiutato.

Il ricordo più bello?

Dall’Isola ti porti soprattutto dietro ricordi duri.

Il più duro allora, prima del più bello?

La mancanza dei bambini e di Juliana, ma veramente l’ho sentito fortissima, come se mi avessero strappato via una parte di me. Sapevo sarebbe stata dura, ma non così. Poi ovviamente c’è tutto il resto: la mancanza di cibo, gli insetti che ti assalgono e ti camminano addosso tutta la notte, la stanchezza, il cosidetto "spirito dell’Isola", cioè le scelte legate alla trasmissione, che non ti lascia libero arbitrio e anzi, tende a complicarti ancora di più la vita con piccole grandi cose: piccole punizione, sottrazione di oggetti, tutto fatto in modo da renderti la vita ancora più difficile. Questa spada di Damocle sopra la testa a me è pesata molto.

Torniamo al ricordo più bello, qual è?

In generale la cosa più bella che mi porto a casa sono grandi insegnamenti. Noi siamo già una famiglia molto attenta a insegnare ai bambini a non sprecare cibo e a rendersi conto di quello che hanno, ma passarci attraverso e provare la fame è diverso. Quindi mi sono ripromesso di non dimenticare mai questo insegnamento, perché questa esperienza non rimanga fine a se stessa ma sia davvero utile per la mia crescita. Quindi oggi facciamo più attenzione a quello che abbiamo senza darlo per scontato.

Prima di partire per l’Isola dei Famosi si immaginava questa esperienza come poi è stata, o c’è qualcosa che non si aspettava?

Io sono abituato a mettermi alla prova, a non mollare mai, faccio le maratone. Mollare per me non è mai un’opzione, quando sembra che non ce la si fa più, come all’ultimo chilometro di una maratona, si trovano le energie dentro di sé e ce la si fa. Quindi non ho mai avuto la paura di andare lì e non farcela, però non mi aspettavo sicuramente le difficoltà emotive collegate alla mancanza dalla famiglia.

C’è qualcosa di questo reality che rimane ancora nascosto, che il pubblico da casa non si immagina e che invece lei ha scoperto facendo l’Isola?

Il pubblico è talmente abituato a non credere a quello che vede e a non volersi far fregare che le persone che mi incontrano mi chiedono: "Ma allora, è vero che non mangiate? Perché mi ha detto una mia amica che è tutto finto, poi la sera mangiate", ma se ho perso 18 chili in due mesi, secondo te, ci davano da mangiare in più?! Siamo stati male: Artur ha avuto problemi di tiroide, una volta alla settimana avevamo il controllo medico, io a un certo punto avevo la pressione massima a 80. E infatti dalla sesta settimana ci hanno dato un beverone di proteine da 300 calorie per tirare su chi stava troppo giù, perché le condizioni sono veramente difficili. Abbiamo avuto anche colloqui con gli psicologi perché il rischio di andare fuori di testa c’è. E poi c’è "lo spirito dell’Isola"…Ci sono giornate in cui vedono che magari riesci a pescare bene e cosa fanno? Ti tolgono delle lenze, oppure non ti fanno andare più sugli scogli, perché il loro obiettivo è crearti problemi. Oppure vedono che le cose vanno po’ a rilento a livello di dinamiche e ti stringono la spiaggia e se attraversi le corde che la delimitano ti puniscono. Ad esempio, noi avevamo trovato su alcuni scogli delle lumachine con cui si pescava bene, e dal giorno dopo ci hanno impedito di andare su quegli scogli. Lo "spirito dell’Isola" è così, e io dico, beh, è un gran bast**do allora! (ride) E questa è una delle cose che ho sofferto di più. A un certo punto erano convinti che io avessi una "dark side", un lato oscuro, ma io nella vita sono fatto così come mi avete visto sull’Isola, praticamente non mi arrabbio mai, ce ne vuole per farmi perdere le staffe. Questa cosa che loro volessero che uscisse la mia dark side l’ho scoperta a posteriori. A un certo punto hanno iniziato a spegnere il fuoco, lo hanno fatto quattro volte, e io mi sentivo la responsabilità del gruppo che contava su di me per riaccenderlo, e quindi penso che era un po’ fatto per tirare fuori questo mio presunto "dark side". Ma io sono veramente contento di come mi sono comportato e del fatto che continuo a incontrare persone che mi dicono di aver mandato a casa un bel messaggio e un bell’esempio.

Sono piovute molte critiche su questa edizione dell’Isola, sulla nuova conduzione, sul fatto che gli ascolti non sono andati come si sperava, lei, dall’interno, ce l’aveva la percezione che qualcosa non stava funzionando?

Lì vivi veramente in una bolla in cui non sai niente, non hai contatti con nessuno che non sia un naufrago, quindi fai fatica veramente a capire tutto quello che c’è fuori da quella bolla, poi loro ti tagliano sempre il collegamento quindi non ascolti nemmeno durante la puntata come vanno le cose in studio. Non si ha nessuna percezione chiara di nulla di quello che succede all’esterno.

Ma le puntate dell’Isola le ha riviste?

No, le rivedrò con calma, non le ho ancora viste. Ho però seguito quello che si è detto sui social, sui siti, sui giornali. Ho capito che ci sono state anche problematiche oggettive come la scelta dei giorni di messa in onda, poi ho visto critiche alla conduzione ma, appunto, io non l’ho ancora vista. Posso dire però che a me, per i contatti che ho avuto, è sembrata molto equilibrata e mi è piaciuta Vladimir. Però, le puntate le guarderò con calma, ora mi disintossico prima un po’.

Questa esperienza umana e televisiva l’ha riportato alla ribalta, come conta di capitalizzare l’affetto del pubblico che ha tifato per lei durante l’Isola dei Famosi? Ha qualche idea per futuri progetti tv?

Io ho tante attività, con Juliana abbiamo una società che si occupa di produzione, ma anche di accompagnare le aziende verso la svolta green, poi è ovvio che la televisione l’ho sempre vista come una costante della mia vita, quindi vedremo. Mi hanno detto che ci saranno delle evoluzioni dopo questa esperienza dell’Isola dei famosi, staremo a vedere.

Ma se dovesse scegliere, quale sarebbe il programma tv dei suoi sogni oggi?

Io nella vita sono sempre riuscito a trasformare le cose che mi appassionano in contenuti televisivi, anche perché so che se faccio qualcosa che mi piace lo faccio bene. Quindi, se dovessi scegliere mi piacerebbe avere un programma divulgativo sulla sostenibilità a 360 gradi, focalizzato su come bisogna cambiare, raccontando esempi positivi ma anche esempi negativi da non fare.

Se lo immagini anche con Juliana questo programma dei sogni?

Assolutamente sì, noi siamo una squadra perfetta insieme: io faccio la parte di quello più istituzionale, lei ci mette quel tocco di brio che serve. Ci compensiamo molto e lavoriamo benissimo insieme. Quindi sarebbe bello condividere con lei anche una eventuale nuova esperienza televisiva.


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