Il saluto di Flavio Insinna al pubblico dell’Eredità

Il conduttore romano chiude la stagione con un ringraziamento che sembra confermare l’ addio al game show

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

L'Eredità
Fonte: Ufficio Stampa Rai

"Se mi dovessero chiedere, non la parola della ghigliottina di questa sera, ma la mia Eredità? La mia Eredità siete voi".

Solo una frase questa, la più significativa, del lungo saluto con cui Flavio Insinna , a chiusura dell’edizione 2023 de L’Eredità, ha voluto congedarsi dal pubblico del game show di Rai Uno. Una trasmissione guidata dal conduttore romano da anni e che oggi, a sentire le parole finali di Insinna, sembra arrivare non solo alla chiusura della stagione, ma a quella di un’era.

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Flavio Insinna: "La mia Eredità siete voi"

Dopo i mesi estivi, in cui la fascia oraria de L’Eredità verrà coperta da un quiz condotto da Marco Liorni, per la nuova stagione, al timone della trasmissione che accompagna il pubblico verso il Tg1, dovrebbe esserci non più chi l’ha presentata per anni, ma un volto nuovo, ovvero quello di Pino Insegno. Una decisione non ancora ufficialmente confermata, ma da più parti considerata ormai cosa fatta, e che oggi sembra avvalorata proprio dal caloroso saluto dell’attuale presentatore al suo fedele pubblico, ma anche alla Rai, alla produzione e a tutti coloro che hanno lavorato per otto mesi dietro le quinte.

"Ringraziare non è un obbligo del cuore", ha detto Insinna, che poi ha ripercorso otto mesi di puntate quotidiane alla ricerca della parola giusta per vincere la Ghigliottina. "È stata una cavalcata straordinaria anche questa stagione […] Emergenze di tutti i tipi, e voi ci siete stati sempre e ci siete sempre." E ha continuato: "Se mi dovessero chiedere non la parola della ghigliottina di questa sera, ma la mia Eredità? Beh la mia eredità siete voi. La vostra voglia di essere qua, comunque, sempre. La mia eredità se mi dovessero dire "ma qual è la tua eredità"? è quella frase là, quella bellissima: "Flavio, tu ceni a casa mia". Grazie, grazie, grazie".

Parole che suonano molto più come un addio che come un arrivederci.


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