Il Paradiso delle Signore, Thomas Santu: “Enrico è una sfida, insieme a Marta emozionerà. Ma il mio futuro è il calcio”

L'attore new entry, già protagonista di questa stagione della serie di Rai Uno, si racconta nell'intervista a Libero Magazine tra carriera, vita privata e ambizioni.

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

"Enrico è un uomo ombroso e provato dalla vita, ma io ci tengo a dire a chi legge che non sono così, anzi tutto il contrario". E in effetti, l’energia che trasmette Thomas Santu, l’attore che interpreta il tormentato Enrico Brancaccio, uno dei nuovi personaggi entrati quest’anno nella serie Il Paradiso delle Signore, è notevole e positiva. Classe 1991, un passato da calciatore e un futuro patentino conquistato a Coverciano come sogno nel cassetto, l’attore civitavecchiese ha scoperto la recitazione quasi per caso, ma quando ha imboccato la strada che lo stava aspettando, non si è più fermato tra teatro, musical e tv. Al Paradiso delle Signore il suo personaggio nasconde molti segreti, ma finalmente sta vivendo anche giorni di passione grazie alla storia d’amore con uno dei personaggi più amati della serie di Rai Uno: Marta Guarnieri, interpretata da Gloria Radulescu.

In questa intervista a Libero Magazine, Thomas Santu ci racconta di più di lui, di Enrico Brancaccio, del suo impatto con il mondo del Paradiso delle Signore, dell’amore con Marta e molto altro.

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Il Paradiso delle Signore, intervista a Thomas Santu (Enrico Brancaccio)

Thomas Santu, raccontaci un po’ di te, della tua carriera prima del Paradiso delle Signore, come è nata la tua passione per la recitazione?

"Io nasco in tutt’altro modo, a fare l’attore da ragazzo non ci ho mai pensato, perché fino a una certa età ho fatto il calciatore. Il mio percorso in questo lavoro è iniziato con l’incontro Pino Quartullo, che all’epoca era direttore del Teatro di Civitavecchia, dove sono nato. Mi invitò a vedere uno spettacolo, la ‘Carmen’: nemmeno un dramma, un’opera. Era il primo spettacolo dal vivo che vedevo in vita mia, e fu un po’ imbarazzante, perché lui mi chiese: ‘Ho saputo che ti piacerebbe avvicinarti a questo lavoro, quanti spettacoli hai visto in vita tua?’. Io lì per lì ho pensato di barare bene dicendo: ‘4-5’, ma lui mi ha fatto capire che non era un buon numero quattro o cinque spettacoli in una vita, se volevo fare l’attore, quindi mi sono affrettato a fare l’abbonamento a teatro. Da lì, ho seguito le sue lezioni all’ACT di Cinecittà ed è capitato che, mentre preparava il saggio di fine anno, il protagonista non era più disponibile e mi ha chiesto di fare la sua parte. Da quel momento è iniziato il mio percorso, ho mollato la vita da calciatore (ho fatto una presenza in C2, ma poi ho navigato sempre nel semiprofessionismo, quindi probabilmente non era la mia strada), per dedicarmi completamente alla recitazione. Anche se il calcio non è certo una passione che ho dimenticato, in futuro mi vedo allenatore.

E dopo il saggio, come sei arrivato al Paradiso delle Signore?

C’è stato qualche altro passaggio: in questi anni ho fatto molta commedia, per esempio con il regista Diego Ruiz, che mi ha voluto in due spettacoli come l’Uomo Perfetto e Ricette d’amore, e poi da lì mi ha visto Claudio Insegno che mi ha fatto fare Spamalot con Elio e le Storie Tese, poi sono passato ai musical facendo a teatro Ghost e Pretty Woman. Una cosa ha portato l’altra, ed è arrivata anche la tv prima con una piccola cosa in Che Dio ci aiuti, poi Don Matteo, Buongiorno Mamma e infine, eccoci qui al Paradiso delle Signore.

E tra tutte queste espressioni diverse della recitazione, cosa ti piace fare di più?

Io non ho mai immaginato questo lavoro come una cosa sola. Sinceramente non credo di poter dire di essere veramente bravo a fare tutto, quindi credo che forse la commedia è la cosa che sento più mia. Anche se, a giudicare da Enrico Brancaccio de Il Paradiso delle Signore non si direbbe: lui è completamente l’opposto, non è esattamente improntato alla leggerezza, anzi.

Al Paradiso delle Signore come è stato il primo impatto? Conoscevi già questa serie da spettatore?

Secondo me chi dice di non conoscere il Paradiso delle Signore è un bugiardo: è impossibile, anche non vedendolo, non conoscerlo o non averne mai sentito parlare. A me è capitato di vederlo in passato anche perché avevo degli amici, dei colleghi che ci hanno lavorato, quindi lo guardavo anche un po’ per seguire loro. È un ambiente in cui si fa davvero un grande lavoro di squadra ed è possibile esprimersi con grande serenità proprio perché c’è armonia tra attori, tecnici e tutti gli addetti ai lavori che fanno girare questa grande macchina, quindi il primo impatto è stato ottimo.

Qualcosa che hai scoperto che non immaginavi?

Certamente non immaginavo i ritmi così intensi che ho scoperto entrandoci quest’anno, credo sia davvero una grande palestra. Si girano circa 10 scene al giorno, per la memoria è una roba devastante. Poi c’è chiaramente anche una cura per un linguaggio diverso rispetto a quello che si vede in genere in tv, visto che raccontiamo anche anni lontani dai nostri. Molte persone che seguono la serie si appassionano soprattutto alle storie d’amore, ma secondo me la cosa più bella è che con Il Paradiso delle Signore facciamo anche molto di più: raccontiamo un’epoca. E credo che, rivolgendoci a un numero così ampio di persone, siamo gli unici a farlo in Italia.

Ti sei preparato in qualche modo in particolare per calarti nei panni di Enrico, proprio rispetto a questo discorso sul contesto storico?

Brancaccio è un medico, quindi mi sono andato a vedere su per giù cosa si sapeva di medicina all’epoca, cosa era stato scoperto, come lavoravano i medici, mi sono documentato su questo soprattutto.

In cosa ti assomiglia Enrico Brancaccio e in cosa invece lo senti lontanissimo?

Io non sono uno che vive di drammi, al contrario, cerco sempre di alleggerire le situazioni, e mi rendo conto che potrebbe essere quasi stancante vedere un personaggio come Enrico Brancaccio perennemente ombroso e triste, ma questa è la conseguenza delle vicende drammatiche che attraversa, e che pian piano stiamo scoprendo. Io, per fortuna, sono fatto in tutt’altro modo, in questo quindi non mi assomiglia affatto. Mi rendo conto comunque che questo personaggio, proprio per la sua complessità, mi sta insegnando molto. Una cosa che mi accomuna a lui, è che si interessa a tutti, e anch’io sono così: cerco di capire sempre come sta chi mi circonda, penso di essere molto generoso in questo, così come lo è Enrico Brancaccio.

Avresti fatto qualcosa di diverso rispetto a quello che ha fatto lui nelle puntate che abbiamo visto finora?

Io sono molto più diffidente, faccio molta più fatica a fidarmi delle persone, lui invece, nonostante il suo vissuto, ha abbassato la guardia, fidandosi totalmente di Marta.

La storia con Marta sta facendo sognare i fan del Paradiso delle Signore, tu come la vedi?

Io dico: finalmente si limona! (ride). Lo dico perché c’è stato qualcuno che mi ha detto, che ora che questa cosa è scoppiata, Enrico e Marta addirittura si baciano troppo. Ma io dico, mettetevi nei panni del povero Brancaccio che ne ha passate tante e non bacia una donna da 10 anni, ma concediamogliela una gioia!

Ma secondo te, come sta andando questa storia d’amore tra Marta ed Enrico, che a inizio stagione era quasi impensabile?

Io e Gloria (Radulescu, interprete di Marta Guarnieri, ndr) abbiamo lavorato bene, ed Enrico e Marta li vedo come una coppia molta genuina, sincera e affiatata. Ci sono fan che fanno i paragoni con la storia d’amore di Marta con Vittorio, ma io non credo sia giusto. Quella tra Marta e Vittorio, è stata la prima grande storia d’amore, è normale che sia rimasta nel cuore di molti. Ma io credo anche che questa con Enrico sia una storia più matura per Marta, e che saprà emozionare altrettanto i fan.

Enrico nasconde molte cose del suo passato, tu che rapporto hai con i segreti?

Dal punto di vista della mia vita personale sono molto riservato, e in parte lo sono anche per quel che riguarda il lavoro, ma non esageratamente. Diciamo che, tendenzialmente sono una persona estroversa, che ama scherzare, divertirsi, anche raccontarsi, però poi quando ci sono cose più importanti in ballo divento molto più chiuso. Me le tengo per me, e spero che gli altri facciano altrettanto.

Ora che sei un volto che ogni giorno va in tv, c’è una parte della popolarità, tua o altrui (mesi fa era stato paparazzato insieme a Virginia Raffaele ndr), che fai fatica a gestire?

Non mi sento assolutamente popolare, e nemmeno la mia compagna attuale nemmeno lo è.

Ma il rapporto con i fan come lo gestisci?

Io sono una persona molto alla mano, mi fa molto piacere parlare con chi segue la serie, anche perché mi pare che Enrico piaccia, almeno questa è la mia impressione. A me diverte questo personaggio perché è una sfida, e spero che piaccia davvero e che i fan non mi dicano cose carine solo per gentilezza.

Cosa dobbiamo aspettarci ancora, dal misterioso Enrico Brancaccio, ci stupirà ancora?

L’altro giorno una signora mi chiedeva, ovviamente, come andrà a finire l’amore con Marta, dicendomi che, a suo avviso, finalmente le cose erano andate a buon fine. Come ho detto a lei, però, lo dico anche qui: mettetevi comodi perché la stagione è lunga e c’è ancora molto da scoprire. Su questa storia ma anche su Enrico in generale.


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