Giacomo Urtis, nuova polemica (ma non c'entra Corona): cosa rischia

Dopo tanti anni di onorato servizio, sembra che per il chirurgo arrivino i primi attriti con i colleghi, la causa sarebbe da imputare ad una particolare foto

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Sembra esserci ancora aria di turbolenza per Giacomo Urtis, il medico più chiacchierato d’Italia, che dopo il caos dell’annunciato (ma non per questo necessariamente vero, visti i pregressi nel mondo dello spettacolo) e forse imminente matrimonio con l’amico Fabrizio Corona, di cui ancora pochi dettagli sono stati chiariti, arriva una battuta di stop. No, non si tratta dell’organizzazione delle fantomatiche nozze, ma di problemi lavorativi causati dalla condotta dell’ex concorrente del Grande Fratello Vip, che potrebbero mettere a rischio la sua occupazione da chirurgo. Ecco la verità.

Giacomo Urtis e la segnalazione all’Ordine dei Medici

L’associazione che difende i diritti del personale medico-infermieristico, "Nessuno tocchi Ippocrate", si è apertamente scagliata contro il chirurgo estetico, poiché insoddisfatta dalla sua recente condotta. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe stata un selfie pubblicato nelle sue stories Instagram, nel quale appare quasi completamente nudo, lasciando intravedere il lato B attraverso un tanga: "Ci preme ammonire il collega Giacomo Urtis circa la pessima immagine che sta dando alla categoria medica. È brutto che atteggiamenti del singolo buttino alle ortiche millenni di storia della scienza". L’Associazione ricorda al collega che il Codice deontologico si occupa di regolamentare: "Anche i comportamenti assunti al di fuori dell’esercizio professionale quando ritenuti rilevanti e incidenti sul decoro della professione. Assolutamente nulla da opinare sulle preferenze sessuali e sull’essere transgender/ gay/ bisex, che sono un sacrosanto diritto dell’essere umano, ma certe foto con il deretano in bella vista si devono evitare". Per questo l’Associazione chiede all’Ordine dei medici di competenza di: "Richiamare il collega e, nel caso, prendere i dovuti provvedimenti disciplinari".

L’attendibilità della segnalazione

Intervistato da Adnkronos, il presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri) Filippo Anelli si lascia andare ad una serie di osservazioni sulla validità della segnalazione, intanto: "Va fatta agli Ordini provinciali dei medici. Noi come Federazione nazionale degli Ordini non abbiamo giurisdizione sui singoli iscritti, solo sui presidenti". In quanto al merito invece dice: "La segnalazione ci sta. E va verificata. Il tema del decoro professionale è materia di Codice deontologico". Come infatti è spiegato nell’articolo 1, in cui si precisa che il comportamento del medico, anche al di fuori dell’esercizio della professione, deve essere consono al decoro e alla dignità della stessa. Per poi proseguire nell’articolo 2, in cui si legge che ogni azione od omissione comunque disdicevoli al decoro o al corretto esercizio della professione sono punibili con le sanzioni disciplinari previste dalla legge.


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