Gina Lollobrigida, finiscono all’asta gli oggetti più belli. Mossa degli eredi contro i debiti (post-Piazzolla)
I beni più iconici della diva saranno venduti, a fine maggio, con il benestare della famiglia. Dopo la vicenda del factotum, ecco un piccolo spiraglio di luce.
Il diktat è saldare i debiti. Così, senza remore, gli eredi di Gina Lollobrigida si stanno muovendo per mettere ordine nel marasma causato (anche) dalla brutta vicenda del factotum di Gina, Andrea Piazzolla, già condannato in primo grado per circonvenzione d’incapace. Si era approfittato, si dice, dei beni e delle ricchezze dell’attrice quando lei aveva perso la facoltà di accorgersene. Così il figlio, Milko Skofic, ha impugnato il testamento. E da lì è seguita anche la vendita, disposta dal notaio Vittorio Occorsio, dei beni più preziosi della "Lollo". Un peccato, è vero. Ma anche un modo per ridare al mondo quello che Gina ha vissuto, in parte. Ecco tutti i dettagli sull’asta e le curiosità.
Gina Lollobrigida, arriva l’asta dei beni
A fine maggio, il 28 e il 29, ci sarà a Genova (Villa Carrega Cataldi in Albaro) l’asta di 410 pezzi che appartenevano all’eterna Gina Lollobrigida. Una collezione privata, finora, e preziosissima, che di certo farà gola a tantissimi appassionati e fan dell’attrice, pronti a tuffarsi così in un pezzetto di storia del cinema e della cultura italiana. Ma l’occasione, per quanto bella e ghiotta, rientra nel più ampio contesto di una vicenda pessima, dai contorti oscuri.
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Entra nel canale WhatsAppSi parla infatti della sentenza di primo grado che ha condannato, tempo fa, l’ex factotum di Gina, Andrea Piazzolla. Lui, a quanto è emerso, si approfittò dell’incapacità di intendere di una Lollobrigida ormai molto anziana, sfruttando in maniera illegale le risorse economiche dell’attrice. Così ora, col benestare degli eredi della diva e l’avallo del notaio, arriva la vendita di tantissimi oggetti unici per provare a sanare tutti i debiti provocati da questa triste vicenda. Un catalogo specialissimo, dunque, quello presente nell’asta di fine maggio.
Ci saranno oggetti di arredo, statue, cimeli di ogni genere. Dall’orologio Seiko che Fidel Castro, grande fan di Gina, le regalò come omaggio – con tanto di dedica tenera, "a Gina con ammirazione. Fidel Castro" – alla stella riconosciuta giustamente sulla Walk of Fame di Hollywood. Poi un David di Donatello e due Nastri d’Argento, vinti negli anni dalla Lollo, e ancora dipinti, rarità, il bozzetto di Boris Chaliapin della copertina del "Time" dedicata a Gina (era il 1945). O anche la "Space Shuttle Discovery Commemorative Coin Cover", data in dono dall’astronauta che andò sulla luna, Buzz Aldrin, con dedica autografa scritta a penna. E una coppia di spade del Novecento usate in una scena della pellicola "La donna più bella del mondo".
Insomma arte, cinema, memorie e pegni d’amore. Che almeno (vedendo il bicchiere mezzo pieno) finiranno nelle mani di chi l’ha amata davvero, la bella Gina. Per lo più estranei, certo. Ma una diva del cinema, dopotutto, è davvero un’estranea per chi la ammira?