Giletti non perdona (ancora) Cairo: “Una sofferenza, non ci siamo più sentiti”, la stoccata sull’addio a La7

Il conduttore è tornato a parlare del passato, del futuro (al timone di un nuovo programma Rai) e anche del presente: “Vivo sotto scorta, situazione complessa”

Pietro Guerrini

Pietro Guerrini

Content editor

Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar).

Massimo Giletti tra passato, presente e futuro. Il conduttore – rientrato in Rai dopo 7 anni – è tornato a parlare del suo burrascoso addio a La7 e, soprattutto, della rottura con il presidente Urbano Cairo. Ormai vicino all’esordio del suo nuovo programma Lo Stato delle Cose, il giornalista ha parlato della sua nuova avventura in tv, ma anche della sua vita sotto scorta. Ospite di Maria Latella a A casa di Maria Latella, infatti, Giletti si è raccontato senza filtri. Scopriamo cosa ha detto e tutti i dettagli.

Massimo Giletti sulla rottura con Urbano Cairo

Ospite di Maria Latella nella seconda puntata stagionale di A casa di Maria Latella (in onda martedì su Rai 3), Massimo Giletti è tornato a parlare del suo addio a La7. "Per me la sofferenza è stata vedere distruggere un gruppo di amici, di fratelli, perché avevo creato dei gruppi di lavoro fortissimi" ha raccontato il giornalista piemontese, che ha lanciato anche un’altra stoccata (l’ennesima) contro il presidente Urbano Cairo, reo – a suo dire – di non averlo difeso in anni complicatissimi, aprendo però a un confronto: "Con Cairo non ci siamo più sentiti ma il tempo aiuterà a incontrarsi. Magari in modo strano, occasionale. Io guardo al futuro… e comunque mi piacerebbe fare una chiacchierata".

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Sulle motivazioni della chiusura di Non è l’Arena, invece, Massimo Giletti sembra non avere dubbi sull’influenza di poteri mafiosi. "Noi siamo andati a toccare dei temi molto complessi perché quando parli di mafia e fai i numeri parlando di mafia, finisci col toccare dei poteri. Io credo che il problema vero fosse quello, il contenuto di ciò che noi stavamo facendo" ha specificato Giletti, sottolineando: "Il contenuto, non il costo". Sul caso giudiziario (ancora aperto) il conduttore ha aggiunto: "Ho visto tante intercettazioni interessanti, Marcello Dell’Utri intercettato dalla Dia dice al capo dell’ufficio legale di Fininvest ‘Giletti deve essere chiuso’, io ne ho preso atto"

Il ritorno in Rai e la vita sotto scorta

Dopo La Tv fa 70 per celebrare i 70 anni della televisione italiana dello scorso febbraio e lo speciale Ustica andato in onda a giugno, Massimo Giletti è pronto a tornare in pianta stabile in Rai. Proprio nel corso della seconda puntata stagionale di A casa di Maria Latella Giletti ha parlato del suo futuro al timone del suo nuovo programma Lo Stato delle Cose (che dovrebbe debuttare il prossimo 30 settembre su Rai 3), che andrà controcorrente: "A me piace chi va in controtendenza, come i salmoni". Infine anche un pensiero sulla sua vita attuale, resa difficile sotto scorta: "Ho una scorta, vivo in una situazione complessa che è peggiorata negli anni. Ma ho visto ragazzi, giovani giornalisti che per 20 euro ad articolo rischiano la vita. La domanda è perché in questo Paese chi fa inchiesta è sotto scorta? Non va bene".


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