Ghost in the Shell: trama, origine e polemiche sul film con Scarlett Johansson

La pellicola, in onda su Italia 1 in prima visione, è un adattamento cinematografico dell'omonimo manga creato da Masamune Shirow. Dopo le tante polemiche per la scelta dell'attrice, ha ottenuto un discreto successo

Fonte: Frame Trailer Ufficiale

Giovedì 27 ottobre su Italia 1 va in onda, in prima TV, il film Ghost in the Shell, un adattamento cinematografico dell’omonimo manga del 1989 di Masamune Shirow. Uscita nelle sale nel 2017, e diretta da Rupert Sanders, il cast della pellicola vanta attori di grande prestigio, a partire dalla protagonista Scarlett Johansson, oggetto di numerose critiche per essere stata scelta in questo ruolo, passando per Pilou Asbæk, Takeshi Kitano, Juliette Binoche e Michael Pitt.

Origine

Ghost in the Shell, è un manga scritto e disegnato da Masamune Shirow, serializzato per la prima volta in Giappone sulla rivista Young Magazine alla fine degli Anni ’80. Successivamente l’autore ha continuato la serie con due sequel, Ghost in the Shell 2: ManMachine Interface nel 2001 e Ghost in the Shell 1.5: Human-Error Processer.

Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime news su TV, personaggi e gossip? Iscriviti al nostro canale WhatsApp

Entra nel canale WhatsApp

La trama ci racconta di un thriller poliziesco cyberpunk, intriso di nanotecnologie e ingegneria genetica, ambientato in un Giappone futuristico del XXI secolo: racconta le avventure del maggiore Motoko Kusanagi e della Sezione 9, una squadra governativa speciale dedita a combattere i criminali. Il manga è stato adatto nel tempo a diverse piattaforme, dai film, ai videogiochi e romanzi.

Lo studio Production I.G ne ha prodotto diversi adattamenti: Ghost in the Shell (1995), Ghost in the Shell 2 – Innocence (2004), Ghost in the Shell: S.A.C. Solid State Society (2006) e Ghost in the Shell: The Rising (2015), e le serie TV, Ghost in the Shell: Stand Alone Complex (2002-2005), Ghost in the Shell: Arise (OAV, 2013-2016) e Ghost in the Shell: SAC 2045 (ONA, 2020). Senza dimenticare la pellicola live action statunitense uscita nel 2017.

Trama del film

Il maggiore Mira Killian è un cyborg a capo degli agenti della sezione di Sicurezza Pubblica numero 9, un’organizzazione governativa anti terrorismo cibernetico, ma di fatto gestita dalla potente Hanka Robotics. Dopo essere sopravvissuta a un terribile incidente, Killian viene trasformata dalla dottoressa Ouelet, in un soldato perfetto con un corpo interamente cibernetico.

Tra i compiti che le verranno assegnati nelle sue nuove vesti, Mira dovrà trovare e terminare Kuze, la mente criminale dietro ad un attacco contro un alto dirigente e numerosi scienziati della Hanka Corporation. Nel corso delle indagini, verrà a conoscenza di una terribile verità sul suo passato: non è stata salvata, bensì la sua vita le è stata rubata per farne materiale di ricerca. Da quel momento in poi non si fermerà davanti a nulla, in cerca del proprio passato per vendicarsi del capo della Hanka Corporation.

Polemiche

Da quando è stato messo in cantiere, il film Ghost in the Shell ha riscosso parecchie critiche. La prima riguarda la scelta di affidare il ruolo della protagonista principale a Scarlett Johansson. La produzione, infatti fu accusata di whitewashing, di voler cioè dare un volto caucasico a un personaggio che nel manga originale è di etnia asiatica.

Nell’aprile 2016 ScreenCrush riferì che la Paramount aveva messo a punto dei test per modificare l’aspetto di Johansson con la computer grafica per renderla più asiatica nei lineamenti, cosa che generò altre polemiche. La Paramount, però, rispose che si trattava di roba vecchia e che i test non avevano mai coinvolto l’attrice.

Le polemiche non toccarono minimamente la divisione commerciale della Kōdansha, azienda che detiene i diritti del manga, tanto che il direttore Sam Yoshiba dichiarò: "Guardando la sua carriera, ritengo che il casting di Scarlett Johansson sia una buona scelta. Ha un’aria cyberpunk. E noi non abbiamo mai pensato che sarebbe stata un’attrice giapponese… questa è un’opportunità per far conoscere al mondo una proprietà giapponese".

Anche il produttore Steven Paul, smorzò la polemica affermando che l’ambientazione del film è all’interno di un mondo internazionale: "Ci sono tutti i tipi di persone e nazionalità nel mondo di Ghost in the Shell. Ci sono persone da tutto il mondo. Ci sono giapponesi, cinesi, inglesi e americani". Opininione poi condivisa anche anche da Mamoru Oshii, regista dell’anime omonimo e del sequel.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963