Ghali senza peli sulla lingua: "Fedez mi pagava 50 euro", poi la rivelazione sul fallimento ad Amici

Tra i dettagli sui trascorsi coi suoi colleghi e alcune indiscrezioni sulla sua vita sentimentale, il rapper trova il tempo per parlare anche del rapporto coi genitori

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Ghali negli ultimi anni si è riuscito a guadagnare un posto di rilievo nella scena musicale. Nonostante fosse partito come uno sfavorito, ha sempre dimostrato quanto valesse, fino a far scontrare il pubblico italiano con il suo talento. Nato a Milano da genitori tunisini, ha sempre vissuto nel capoluogo lombardo, trascorrendo buona parte della sua infanzia a Baggio, quartiere della periferia milanese. Proprio le sue origini hanno reso difficile il suo percorso nell’industria musicale, ma allo stesso tempo gli hanno permesso di emerge con una proposta differente dei suoi colleghi, cantando dell’Islam e del razzismo nel nostro paese. Il boom in termini di notorietà lo ha avuto sicuramente con Sanremo, e in parte con la sua scelta di esporsi direttamente sul conflitto israelo-palestinese. Ora il rapper riguarda al passato con un sorriso, ricordando alcuni elementi importanti che hanno cambiato inesorabilmente la sua vita.

La carriera di Ghali e il legame con Fedez e Amici

Il cantante si è recentemente aperto in un’intervista a La Repubblica, dove ha raccontato vari dettagli sulla sua storia e la sua carriera, con un esordio non esattamente scontato: "Il primo tour l’ho fatto come spalla di Fedez. Avevo 17 anni, lui 22 o 23. Guidava lui, e a fine serata mi dava 50 euro. Sono i primi soldi che ho guadagnato. Ma abbiamo cantato anche per un pugno di birre nei centri sociali". Ma come si sono incontrati? "Conosceva già le mie canzoni e un giorno mi riconobbe per strada durante una marachella. Ci stavamo picchiando con altri ragazzi e Fedez, che passò di lì con la sua ragazza, mi disse di smetterla. Di notte mi scrisse su Facebook chiedendomi di accompagnarlo in tour". Ma prima era in un gruppo: "Avevo un gruppo, i Troupe D’Elite, con Ernia, e una ragazza argentina, Maite. Il produttore, Fawzi, era il più scuro di noi. Il rapper Guè ci mise sotto contratto con la sua etichetta Tanta Roba". Poi ci fu anche un tentativo nei casting di Amici: "Sì, e non mi presero. C’è in rete un video del nostro provino che spero che qualcuno cancelli prima o poi".

La vita privata del rapper

Ghali non nasconde di essere abbastanza corteggiato dalle donne: "Si vede che le mie canzoni parlano alle donne. Forse percepiscono che non sono più un ragazzo, ma un uomo". Nonostante questo, lui si dice single, spiegando che una donna lo deve incuriosire. Ma non manca certamente una figura femminile nella sua vita, dal momento che il cantante è sempre stato legato alla madre, di origini tunisine: "A diciotto anni scappò dalla casa di sua zia. Portò con sé soltanto una borsa con dentro un paio di stivali. Fuggì dapprima in Libia, da dove, un giorno, prese l’aereo per la Grecia. Da lì Berlino, Francia, Roma, quindi Milano. Quando sono nato aveva 30 anni". Durante la pandemia la mamma ha scoperto il ritorno del tumore al seno che aveva già sconfitto quando lui era bambino. È andato anche in analisi per parlare del suo passato: "Ci sono andato solo una volta, sette sedute, poi ho mollato perché mi ha scosso troppo e per la prima volta ho avuto problemi con mia madre". Ma poi tra i due è tornato il sereno. Diverso invece il rapporto col padre: "Mio padre finì in carcere la prima volta quando avevo due anni. La seconda lo arrestarono il mio primo giorno di scuola. Suonarono alle quattro del mattino e lo portarono a San Vittore. È stato in carcere per dieci anni. Gli ultimi a Bollate, dove lo andavamo a trovare con mamma".


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