Ghali, polemica di fuoco su Radio Italia: “Censurato perché pro-Palestina”, ma l'emittente lo smentisce

Il cantante ha lamentato l'esclusione dal Live di Napoli, in programma il 27 giugno prossimo. Replica netta poco dopo. E torna alla mente il caso Sanremo-Venier.

Tommaso Pietrangelo

Tommaso Pietrangelo

Giornalista

Autore, giornalista, cantautore. Laureato in Letterature Straniere, è appassionato di cinema, poesia e Shakespeare. Scrive canzoni e ama i gatti.

Ghali
Fonte: IPA

Ghali furioso. Dopo i trascorsi burrascosi di Sanremo, il cantante italiano riapre la polemica sulla Palestina. Adesso ad andarci di mezzo è Radio Italia, che a suo dire lo avrebbe escluso dall’evento di Napoli Radio Italia Live, previsto per il 27 giugno. Motivo? Certe frasi pro-Palestina che il musicista ha pronunciato lo scorso 15 maggio, a Milano, anche lì durante un evento della stessa radio. L’emittente però non ci sta, e ora replica a Ghali (duramente) chiamando in causa i fatti. Vediamo di seguito tutti i dettagli della storia.

Ghali, l’attacco a Radio Italia

È successo sul canale "Real Talk", del sito Middle East Eye, dove Ghali era ospite. In sostanza, il cantante ha denunciato una possibile censura da parte di Radio Italia, che non l’avrebbe incluso tra i performer dell’evento Live del 27 giugno a Napoli. L’artista aveva chiesto un minuto di silenzio per le vittime in Palestina, nel corso dell’ultimo concerto Radio Italia, stavolta a Milano. E così, a parer suo, per questo è stato punito.

"Sono stato punito per questo", denuncia Ghali, "è successo due giorni fa. Sono deluso, scioccato e sorpreso, ma non mi pento. Mi sorprende però che avvenga in un evento che ha a che fare con l’arte e con la musica in un paese in cui c’è libertà d’espressione. Il palco è per me un posto per comunicare, per mandare un messaggio. Non è nel mio stile fare musica senza un messaggio, ho sempre unito le sue cose".

Radio Italia, però, non è rimasta a guardare. Le parole ufficiali dell’emittente, in risposta al cantante, sono state chiare e puntuali: "Si è trattato di un equivoco, come potrà essere sicuramente confermato, nei primissimi dialoghi con i responsabili della discografica…L’invito per Ghali era inizialmente previsto per l’evento di Napoli, in seguito, su insistenza dello stesso artista e del suo management, direttamente con il nostro presidente, si era riusciti ad inserirlo nel cast di Radio Italia Live – Il Concerto a Milano, lo scorso 15 maggio. L’invito per Napoli è quindi automaticamente decaduto e, infatti, il nome di Ghali non è mai apparso nell’elenco ufficiale del cast di Napoli, rilasciato lo scorso 28 maggio".

In aggiunta a questa smentita, Radio Italia ci ha tenuto a rimarcare anche un punto generale molto importante, cioè che "il palco di Radio Italia Live – Il Concerto ha sempre garantito e sempre garantirà la massima libertà espressiva agli artisti ospiti".

Il "precedente" di Ghali (con polemica) a Sanremo

Verrà di certo alla mente l’altra polemica. Quella dello scorso Sanremo, quando Ghali aggiunse alla sua esibizione un intervento sempre in favore della Palestina. Il punto è che parlo, forse con troppa leggerezza, di un genocidio in atto, perpetrato dagli Israeliani. Cosa che aveva poi spinto l’amministratore delegato Rai, Roberto Sergio, a intervenire con un comunicato. E qui, polemica nella polemica, ci era andata di mezzo pure Mara Venier, rea di aver letto in diretta il testo di Viale Mazzini. "Sono le parole, che ovviamente condividiamo tutti", disse a Domenica In la conduttrice, "del nostro Amministratore Delegato Roberto Sergio". Ma gli spettatori, e soprattutto i social, non la pensavano esattamente così.


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