Gabriella Golia, lo sfogo: "Non ho più lavorato, dovrei chiamare Pier Silvio"
La celebre annunciatrice e volto di punta della Mediaset ripercorre la sua carriera, e il dramma di riprendere a lavorare dopo la maternità, riflettendo su Berlusconi
C’è stato un periodo sicuramente molto iconico per le reti televisive degli anni ’80, in cui programmi e volti televisivi si moltiplicavano e la domanda dei telespettatori cresceva. In quel decennio nasce una vera e propria generazione di mezzibusti destinata a rimanere iconica negli anni a venire. Tra questi figura sicuramente Gabriella Golia, annunciatrice di punta delle reti Mediaset che recente è tornata a parlare di sé, degli esordi e dei desideri per il futuro.
Gli esordi
Come da lei stessa ricordato, la sua carriera non inizia come annunciatrice come molti pensano. Come racconta al Corriere della Sera: "A 14 anni, su un settimanale, ho visto il tagliando per il concorso Miss Teenager. Ci ho allegato una mia fotina al mare e l’ho spedito. Mi hanno chiamato. E nel 1975 ho vinto. Se fossi stata a Roma, avrei tentato con il cinema, chissà. Ma ero a Milano e mi hanno consigliato di provare con la pubblicità̀". Da lì il passo per la televisione è stato molto breve: "Il regista di uno spot lavorava per Antenna Nord, emittente privata allora di Rusconi. Nel 1978 diventai annunciatrice e volto della rete. C’era la mia faccia sui tram". Poi l’era Berlusconi: "Mi chiamò per due anni, tentando di convincermi, dicendomi: Chiedimi quello che vuoi. Ma io, cretina, risposi di no. Nel contratto era previsto che mi fermassi per un anno. Senza andare in video. Non me la sono sentita". Poi nell’82 accetta, cimentandosi però prima nel ruolo di valletta per Vianello: "Con me c’era Barbara D’Urso, molto più estroversa". Poi il pensiero di seguire la strada dei calendari hot: "Forse lo avrei fatto anch’io, non so. Però mio papà era molto rigido, non credo che avrebbe approvato. Adesso lui non c’è più, ma non c’è più nemmeno l’età".
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La giornalista ha voluto ricordare anche le difficoltà nel lavorare accanto ad Alain Delon per uno dei suoi annunci: "Che ansia. Pensavo: ‘Se sbaglio questo mi ammazza’, e poi era bello bello". Poi il ricordo di quando rubò il cuore di Tony Hadley degli Spandau Ballet, che come lei stessa ammette ci provò con lei: "Era ospite a Sanremo. Gli dissi che mi sarebbe piaciuto vederlo dal vivo. Lui rispose ‘Okay, ti passo a prendere stasera’. Si è presentato in hotel e siamo ripartiti con due auto separate, ma alla fine mi hanno dato un pass per stare dietro il palco, non in platea. Dopo siamo andati in discoteca e lì ci ha un po’ provato. Ci è scappato giusto un bacetto, poi l’ho bloccato: ‘Guarda che io volevo davvero vederti al Festival, tutto qui’. Ci è rimasto male: ‘Sai che ci sono ragazze che pagano cifre pazzesche per stare nel nostro albergo e poi me le ritrovo in camera?’. Purtroppo mi ero appena fidanzata. Fossi stata libera, magari".
La speranza di tornare in Mediaset
La giornalista recentemente si è sfogata parlando di uno dei suoi più grandi rimorsi, non tornare a lavorare dopo la maternità: "Avrei dovuto parlare con Silvio Berlusconi. Che sbaglio. Mi avrebbe aiutata di sicuro. Lontana dal video, ho perso ogni visibilità. Ho lavorato per emittenti regionali e sul web, poi più niente". Poi l’idea di tentare con la strada del ballo con Ballando con le Stelle di Milly: "Ho fatto una call via Zoom con lei, purtroppo non sono stata scelta. Spero si ricordi di me per la prossima edizione, nel frattempo purtroppo invecchio". Ma resta ancora l’idea di parlarne con Berlusconi Junior: "Forse dovrei. Certo che mi piacerebbe tornare. Tanta gente, quando mi incontra per strada, mi chiede: ‘Perché non ci sei più?’. La televisione, per chi la fa, è come una droga. Dopo che l’hai provata, non vuoi più fare altro». Chissà se riusciremo a vederla presto sui nostri schermi.