Francesco Gabbani torna con un singolo e si prende la prima serata di Rai 1: "Punto tutto sull'emozione"

Il 14 aprile lo vedremo al timone di Ci vuole un fiore, con un nuovo brano e tanti ospiti tra cui: Ornella Vanoni, Levante, Mr Rain, Francesco Arca e Stefania Sandrelli.

Mara Fratus

Mara Fratus

Giornalista

Nella mia vita non possono mancare, il silenzio, il mare e Il Libro dell'inquietudine sul comodino, insieme a un romanzo di Zafon.

Francesco Gabbani
Fonte: Ufficio Stampa Zebaky Comunicazione foto di Daniele Barraco

Lusingato, emozionato e molto rispettoso del suo nuovo ruolo di conduttore. Sono queste le parole che Francesco Gabbani ha usato per raccontarci il suo stato d’animo a una settimana esatta dal debutto al timone della nuova edizione di Ci vuole un fiore: il programma dedicato all’ambiente e all’ecologia, temi urgenti e trattati qui con la leggerezza di un varietà. Una leggerezza, però, che non è certo superficialità, anzi: "Quest’anno sarà la leva emotiva a farla da padrone per smuovere le coscienze personali, piuttosto che l’esposizione di dati". Due serate, venerdì 14 e 21 aprile su Rai 1, in cui il cantautore toscano ci accompagnerà in un viaggio di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, in un sapiente mix tra parole e musica, ma che sarà anche l’occasione per presentare il suo nuovo singolo, L’abitudine, uscito su tutte le piattaforme proprio oggi, venerdì 7 aprile. Sul palco, inoltre, Gabbani ospiterà tantissimi personaggi del mondo dello spettacolo, che insieme a lui intratterranno il pubblico, raccontando il loro modo di essere green spiegando che alla fine "Tutto parte da un sentimento: amare la natura e il nostro Pianeta, e quindi anche noi stessi. Spesso pensiamo che la natura sia qualcosa di altro e invece ne facciamo parte e averne cura significa avere a cuore noi stessi". Ma chi saranno gli ospiti della prima serata dello show?

Saranno tutte persone del modo dello spettacolo che porteranno la testimonianza del loro amore per la natura, a volte anche insospettabile: avremo Ornella Vanoni, mia grande amica, che ci racconterà la sua passione per le api, che neanche io conoscevo. Ci sarà Levante, Mr Rain, Francesco Arca, Stefania Sandrelli e Giusy Buscemi. E poi due ospiti fissi in entrambe le serate: Nino Frassica, che con la sua comicità ci farà ragionare su diverse cose, e Mario Tozzi, con la sua esperienza di divulgatore.

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E se nella scorsa edizione di Ci vuole un fiore Francesco Gabbani era affiancato da Francesca Fialdini, quest’anno viaggia in ‘solitaria’. Come si è sentito nella veste inedita del ‘one man show’? Si è divertito?

Mi sento lusingato che la Rai mi abbia scelto, e lo affronto con un grande senso di responsabilità, proprio per onorare la stima e la fiducia riposte in me. È una nuova esperienza, non sono navigato e non sono un presentatore: mi diverte e mi sono divertito molto a farlo, ma mi approccio con l’idea di imparare una cosa nuova.

Tanto varietà e tanta musica, ma anche molta sensibilizzazione verso tematiche che riguardano tutti, quelle della salvaguardia dell’ambiente, sempre più urgenti e imprescindibili. Qual è il messaggio più potente che riesce a veicolare Ci vuole un fiore?

Quest’anno punteremo sulla leva emotiva per smuovere le coscienze. Parte un po’ tutto dal motivo per cui io stesso mi sento green, me lo sono dovuto chiedere per portarlo sul palco. Non me lo sono mai domandato perché per me è naturale: io amo la natura, ci sono cresciuto, ho scelto di continuare a viverci, e mi nutro di questo rapporto. Quindi mi sono detto che forse l’unica cosa che potessi fare di efficace era portare questo, attraverso un mood di intrattenimento, per smuovere, appunto, quella coscienza emotiva che sta alla base di un approccio green.

A Ci vuole un fiore ci sarà un corpo di ballo inclusivo e fuori dagli stereotipi. La nostra società è sulla giusta strada su questo tema o c’è ancora da lavorare?

Sono stati fatti dei grandi passi avanti rispetto al passato, fortunatamente, ma c’è ancora tanto da fare.

Nelle due serate, il 14 e il 21 aprile, canterà anche il suo ultimo singolo: L’abitudine. Un brano che ci racconta come viviamo tutti in uno stato di assuefazione, dando valore a cose futili e, come dice nel testo, pensando che ‘l’abitudine sia felicità’. Anche qui possiamo ritrovare, volendo, la poca attenzione verso le urgenze ambientali, le cose ‘serie’ che dovrebbero riguardarci?

Questa canzone è frutto della collaborazione con Fabio Ilacqua, con cui ho scritto tante cose che hanno proprio la caratteristica di provare a suggerire delle riflessioni, piccole provocazioni per pensare al nostro modo di vivere nel quale spesso ci troviamo intrappolati, come il consumismo quasi sfrenato. Presentare L’abitudine all’interno di Ci vuole un fiore, è stata una scelta che ben si sposa con le tematiche che tratteremo: non è una canzone ‘ecologica’ ma che ci fa riflettere su come noi siamo nell’ambiente e sulla nostra esistenza.

Anche ne L’abitudine è un "Essere o dover essere. Il dubbio amletico", come cantava in Occidentalis Karma o è la risposta che ha trovato a questo dubbio, e quindi siamo più inclini all’apparire più che a essere noi stessi? Le due canzoni per certi versi sono simili, come anche Pachidermi e Pappagalli, insomma un interrogarci continuo sulle nostre esistenze, un tema che le sta a cuore.

No, nessuna risposta. Nelle mie canzoni mi ritrovo sempre a pormi delle grandi domande, e ben vengano. Utilizzo le canzoni come espressione di quello che sono e io di mio cerco sempre il senso della vita, cerco di scavare e la ricerca continua, è questa la verità.

Dopo il singolo cosa ci dobbiamo aspettare?

Sicuramente ci sarà un tour estivo che poi collimerà con un concerto evento il 9 settembre 2023 a Carrara, la mia città d’origine. Un momento a cui tengo, un modo per condividere con i miei concittadini il mio senso di appartenenza al territorio e un’occasione per farlo vedere a tutti i miei fan sparsi per l’Italia.

Impressioni sull’ultimo Festival di Sanremo? Vittoria meritata? Aveva un preferito?

Meritatissima, Marco (Mengoni, ndr) aveva una canzone bellissima. Io continuo a considerare Sanremo il festival della canzone italiana, aldilà dello show, analizzo le canzoni e quella era veramente bella. Mi è piaciuta anche Madame e Colapesce Dimartino, che sento vicini al mio modo di scrivere.

Francesco Gabbani attore: altri progetti dopo La donna per me di Marco Martani?

Attualmente no. Mi sono divertito a farlo e lo rifarei, ma ora non c’è una progettualità.

Sogni nel cassetto?

Ce ne sono tanti ma ultimamente mi sembra di aver perso la chiave del cassetto (ride, ndr). Il sogno è arrivare a una serenità esistenziale.

Francesco Gabbani è felice?

Sì, con tutte le riserve del caso, mi posso reputare felice. Bisognerebbe aprire un capitolo sul concetto di felicità, poiché è definita tale essendo un momento che passa, però in linea di massima sono felice perché ho la fortuna e il privilegio di fare nella vita quello che desideravo fare, in modo integro, senza mai recitare un ruolo.

Di Mara Fratus


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