Francesca Pascale e l’addio a Paola Turci: “Soffro, ma ho deciso io”, poi la verità sul ‘corteggiamento’ alla Fagnani

L'ex di Berlusconi torna in campo e commenta direttamente la separazione dalla Turci, pensando anche a quando venne incolpata per la battuta a Francesca Fagnani

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Non sempre le cose vanno come si era immaginato, e anche quando ci si crede tanto e si fanno tutti i progetti del caso per farle funzionare, si piò incorrere in qualche intoppo. È il caso della storia d’amore tra le belle Francesca Pascale e Paola Turci, che ad un anno circa dalla loro unione civile è implosa, portando il loro percorso insieme al capolinea. Sembra che le due donne abbiano affrontato con molta maturità la cosa, mantenendo un alto livello di rispetto reciproco e non mettendo mai pubblicamente in difficoltà l’altra, a differenza delle separazioni di quest’ultimo anno a cui abbiamo assistito. A detta di alcune persone vicine alla cantante, la Pascale sarebbe stata caratterialmente inadatta a prendere un impegno di questo tipo, soprattutto considerando lo spettro della figura di Berlusconi che ancora dal suo passato tende a condizionare il suo futuro. Ed ora, dopo alcune ore, arrivano anche la replica e le riflessioni proprio di Francesca, che con maturità parla della fine della storia, vedendo gli intoppi che hanno portato alla sua fine in modo molto singolare.

Le dichiarazioni di Francesca Pascale sul divorzio dalla Turci

Sulle pagine de Il Corriere della Sera, Francesca ha voluto commentare la fine della sua storia amorosa con Paola, spiegando che per lei non è semplice: "È una fine, sto attraversando un grande dolore ma la vita mi ha insegnato che prima di amare qualcuno bisogna sapere amare sé stessi. Una fine, quindi, può diventare un atto d’amore nei propri confronti ed è per questo che ho deciso di allontanarmi, perché credo molto nell’amore. Quando un progetto che nasce a lungo termine si interrompe in anticipo, per me è un fallimento". Quello che le preme ricordare, è che una storia può finire a prescindere da chi è coinvolto: "Ci tengo a ricordare che le unioni arcobaleno, esattamente come quelle eterosessuali, possono finire, questo a dimostrazione che non sono amori atipici, o diversi, o di serie B". Poi ci scappa anche una riflessione sui figli: "Non sono convinta di volere vivere l’esperienza della maternità".

La questione del flirt con la Fagnani e le sue opinioni politiche

Tra le ragioni che a detta di molti avrebbero portato alla fine della storia, ci sarebbe stato l’atteggiamento un po’ civettuolo di Francesca Pascale, ripreso anche durante una puntata di Belve, nella quale scherzò amichevolmente con Francesca Fagnani. A riguardo la stessa Pascale ha specificato: "Sono ricostruzioni non corrispondenti al vero. Quel "Ma adesso ti posso corteggiare un po’? Ah no sono sposata" che ho detto a Fagnani era davvero solo una battuta: Francesca è un’amica".
Poi, cambiando un po’ argomento, Pascale da le sue riflessioni sui principali leader attualmente designati dai vari partiti politici. Su Salvini è categorica: "Non mi faccia commentare. Lui, La Russa e Gasparri non sono persone che stimo". Parere diverso per Elly Schlein: "È una politica per bene ma io non sono di sinistra. È bello che sia stata ai Pride, ma vorrei che i diritti della comunità Lgbtq+, l’eutanasia, l’aborto, i diritti degli animali, non fossero temi solo di sinistra. È molto triste che le persone moderate del centrodestra in questo momento facciano fatica a sentirsi rappresentate. Basterebbe che Forza Italia trovasse il coraggio di tornare alle sue origini, alle visioni liberali ed europeiste di Berlusconi. Io un sogno ce l’ho". Posizione netta anche verso Giorgia Meloni: "È una donna forte, intelligente, coerente, ma è troppo conservatrice per essere la leader di un Paese europeo. Spero che si renda conto che ha l’obbligo di rappresentare tutta la nazione. Ci sono molte persone, molti giovani, come si è visto alle Europee, che non si sentono in nessun modo rappresenti dal suo partito, fatto anche di omofobi e di persone che ancora mettono in dubbio l’importanza del 25 aprile".


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