Fausto Leali: "Non vado a Sanremo, ecco perché. E su Io Canto Generation..."

Nell'intervista a Libero Mag, il cantante dall'animo soul, in uscita con il suo primo album natalizio, ha detto la sua sul Festival di Conti e su Io Canto.

Mara Fratus

Mara Fratus

Giornalista

Nella mia vita non possono mancare, il silenzio, il mare e Il Libro dell'inquietudine sul comodino, insieme a un romanzo di Zafon.

Fausto Leali
Fonte: photo credits Jessica De Maio

A vederlo, Fausto Leali, proprio non si direbbe che ha compiuto 80 anni lo scorso 29 ottobre. Tanta grinta e ancora tanta voglia di fare, dire, cantare e… amare. Ed è proprio l’amore il sentimento che ancora muove i suoi giorni, come ci ha raccontato durante la presentazione del suo ultimo album, Il mio Natale, in uscita il 22 novembre. Una roba inedita per lui, che mai avrebbe pensato di lavorare a un cd natalizio, eppure eccoci qua: "Me lo ha proposto la Warner e ho accettato", ci ha raccontato spiegando proprio che in questo periodo, quello ‘più buono dell’anno’, l’amore vince (o dovrebbe vincere) su tutto "Almeno il 25 dicembre".

In questo nuovo progetto anche un inedito, Amo tutto, una sorta di brano che come un fil rouge si ricollega perfettamente a quel Io amo cantata nel 1987 sul palco di Sanremo, ma che abbraccia un Leali più maturo e che, oltre a mettere al centro di tutto la Donna, sa anche cogliere il bello di ogni piccola cosa. Da poco, proprio in occasione del suo compleanno, il cantante ha anche ricevuto il Leone vinto al Festival della musica italiana nel 1989, quando in coppia con Anna Oxa fece emozionare sulle note di Ti lascerò: ai tempi, essendo in due, la statuetta fu consegnata ai discografici, ma ora è tornata dal legittimo proprietario.

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Sorge spontaneo, quindi, chiedersi se Leali, con i suoi 80 anni di passione, abbia voglia ora di tornare a Sanremo, come concorrente, un desiderio che aveva espresso anche ai tempi di Amadeus: "Ho una canzone per le mani ma non sono convinto", ci ha spiegato, lasciando chiaramente intuire che non ci sarà una 14esima volta sul palco dell’Ariston, almeno per ora. Ma sul Festival targato Conti è certo che "Sicuramente qualche cambiamento ci sarà", specie dopo le edizioni di Amadeus "Che ha avuto il coraggio di inserire molti giovani".

Fausto Leali il no a Sanremo 2025 e il ricordo emozionante con Carlo Conti (e Panariello)

Niente Festival 2025, quindi, per Fausto Leali. Nella nostra intervista, il cantante ha rimarcato quanto sia importante che ci siano tanti giovani sul palco, seppur sia fondamentale che restino quei posticini riservati alla ‘vecchia guardia’: "Per noi (pilastri della musica italiana, ndr) ci sono dei posti, esistono 3 o 4 caselle dedicate, si chiamano così, quindi c’è poco spazio. Ma non è soltanto quello: quando ho fatto il primo Sanremo avevo 24 anni, ero giovane. C’erano personaggi come Claudio Villa, e ai miei occhi di ragazzino sembravano anziani, e quindi ora è giusto che si dia spazio ai giovani, come è giusto che ci siano quelle caselle che portano sul palco le vecchie glorie", ha concluso rimarcando che per ora non gareggerà al Festival: "Possiamo dormire tranquilli", ha confermato divertito.

Leali conosce bene il nuovo direttore artistico di Sanremo, Carlo Conti, avendoci anche lavorato a stretto contatto nel 2012, quando fu concorrente della prima edizione di Tale e Quale Show: "Mi chiamò dicendo ‘c’è da fare questo e quello…imitare’. E chi imito io, non sono mica un imitatore. Ma lui mi rassicurò dicendo che avrei potuto benissimo fare Ray Charles o James Brown…". E infine, il ricordo più emozionante, quello del complimento più bello:

A Tale e Quale ho ricevuto il complimento più bello di tutta la mia vita musicale, fatto da Giorgio Panariello: quando feci James Brown non ero uguale a lui. Lui ha un naso piccolo da boxeur, il mio è più pronunciato, e non ci assomigliamo per nulla, nonostante l’abbigliamento e i passi che mi insegnarono i ballerini. Ma Panariello mi disse: ‘Con la voce non eri proprio James Brown, ma ho preferito tantissimo la tua’. Fu proprio un bel complimento.

Fausto Leali a Io Canto Generation: "Spero che mi chiamino sempre"

Con l’occasione non potevamo non fare una domanda anche sull’esperienza a Io Canto Generation, dove Fausto Leali ha fatto il coach per la seconda volta. La finale si è disputata mercoledì scorso, e come tutti sappiamo a vincere è stata la 14enne Namite Selvaggi. Sul podio, come seconda classificata, Mariafrancesca Cennamo, una ragazzina talentuosa di soli 10 anni seguita proprio da Leali: "È stupenda, si commuoveva, gioiva anche per le vittorie altrui".

Fausto, ci ha spiegato di aver consigliato alla giovanissima di non bruciare le tappe: "Il consiglio da dare è sempre quello antipatico: mi raccomando non si deve forzare ora, perché fino ai 18 anni in Italia non sei considerata". Poi il dispiacere di non avere altri membri del suo team in finale: "Mi è dispiaciuto quando hanno buttato fuori Mirko (Milella, ndr), era molto bravo, ma si sa che quello è un gioco, come ha sempre ripetuto Gerry ogni settimana. Anche se dispiace sempre a tutti". E infine, quando gli abbiamo chiesto se pensa di tornare a Io Canto come coach, ci ha risposto: "Spero che mi chiamino sempre, e spero di essere sempre l’unico uomo".

Il Natale secondo Fausto Leali e il suo nuovo album ‘a tema’

Esce il 22 novembre il cd di Fausto Leali, Il mio Natale, e poco dopo, il 6 dicembre, sarà disponibile anche una versione in vinile, in total white e autografata. Tanti i brani che sanno di festa: da Così Celeste, a Jingle Bell Rock, Hallelujah, Happy XMas (War is Over), Astro del Ciel, ma anche pezzi più graffianti come It’s a Man’s Man’s Man’s World, o la poesia di Over the Rainbow e What a Wonderful World. Insomma, una raccolta che spazia e che include anche l’inedito Amo tutto: "È festosa e positiva: un vero inno non solo all’amore ma alla vita". Ma come erano i Natali di Fausto bambino e come sono ora:

Da bambino ho vissuto sempre in povertà, ma a Natale sotto l’alberello c’era comunque qualcosa, anche solo una scatolina di caramelle. La mia vita è stata così veloce… Adesso è difficile fare il Natale con 3 famiglie (è stato sposato 3 volte, ndr). Si va a finire che si fa con 600 persone (sorride, ndr).


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