Carlo Vanzina figlio di Totò? La fake news fa infuriare il fratello Enrico: “Adesso querelo”
Il regista romano ha replicato con durezza alla notizia (falsa) diffusa da una rivista. Ora ha intenzione di chiedere un risarcimento danni per diffamazione.
Non può accettare certe insinuazioni, Enrico Vanzina. Un noto settimanale ha ipotizzato qualcosa di incredibile: suo fratello, il compianto Carlo Vanzina, sarebbe il figlio illegittimo del grande Totò. Ma di vero in questa storia non c’è proprio nulla. E così Enrico si è rivolto ai microfoni dell’Adnkronos, infuriato, per denunciare tutta la sua indignazione e la rabbia. Oltre all’intenzione di querelare i responsabili il prima possibile. Ecco di seguito tutti i dettagli di questa vicenda.
La fake news su Carlo Vanzina
Regista, produttore, sceneggiatore. Carlo Vanzina ha segnato la storia della commedia italiana per decenni (in coppia con il fratello), e adesso che non può difendersi, purtroppo, ecco che arrivano dal nulla le insinuazioni più incredibili. Un articolo apparso sulla rivista Nuovo, infatti, ha recentemente sollevato un polverone per quanto afferma a proposito del noto regista romano. Secondo gli autori del pezzo, Vanzina sarebbe il figlio illegittimo del grande attore Totò. Ma non esistono prove a riguardo: è solo un chiarissimo esempio di (scellerata) fake news.
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Entra nel canale WhatsAppLa reazione del fratello Enrico
Logico allora che il fratello di Carlo, Enrico Vanzina, si sia alterato (e non poco) quando è venuto a conoscenza delle suddette insinuazioni. Con queste parole ha deciso allora di sfogarsi ad Adnkronos: "È apparso sulla rivista Nuovo, a firma Sig.ra Matilde Amorosi, un articolo, con tanto di fotografie, che narra di una video-intervista (a cura pare di un influencer) nei confronti dell’attore Alvaro Vitali. Quest’ultimo, sostenendo di aver appreso la notizia da una terza persona, racconta che il mio compianto fratello Carlo Vanzina sarebbe il figlio illegittimo di Totò".
"Tale articolo", ha poi proseguito Vanzina, "odioso e cinico esempio di speculazione pseudo giornalistica, diffama, a mio avviso, 4 persone che non ci sono più: Totò, mio padre Steno, mio fratello Carlo e, soprattutto, mia madre Maria Teresa, e tutto questo suscita in me una disgustata indignazione". Ecco allora la decisone irrevocabile presa dal regista. "Considerando che siffatto articolo ha gravemente leso la reputazione e la memoria", dice Enrico, "di persone di altissima statura morale, professionale, legate a me da vincoli di amore familiare, ho conferito mandato all’avvocato Antonio Conte del Foro di Roma di agire contro coloro i quali si sono resi protagonisti di tutto ciò, chiedendo un risarcimento danni per la diffamazione perpetrata, che poi devolverò totalmente in beneficenza". Un esito prevedibile per una brutta vicenda che forse, con un po’ di tatto, poteva essere evitata.