Vignetta sulla Meloni, Formigli si scaglia contro Mentana: perché

Il direttore del Tg di La7 sceglie di non mostrare la vignetta sulla sorella della premier a letto con un nero. Il conduttore di Piazzapulita non ci sta

Fonte: La7

Botta e risposta a distanza, indiretto ma oltremodo interessante, tra Enrico Mentana e Corrado Formigli. L’antefatto è la vignetta – di cui si parla da qualche giorno – pubblicata in prima pagina da Il Fatto Quotidiano, a firma Natangelo, in cui si ritrae Arianna Meloni, sorella del Premier in carica e moglie del ministro Francesco Lollobrigida, a letto con un uomo di colore che, preoccupato da una eventuale comparsa del marito, viene rassicurato dalla donna. "Tranquillo – gli dice – sta tutto il giorno a combattere la sostituzione etnica". Il riferimento è alle strette vicende politiche che stanno tenendo banco nelle ultime ore e, nello specifico, alla frase del ministro il quale, in riferimento alla denatalità che sta interessando l’Italia, ha invitato a incentivare le nascite costruendo "un welfare che permetta di lavorare e di avere una famiglia, sostenere le giovani coppie a trovare l’occupazione". La chiosa di Lollobrigida ha scatenato un dibattito vibrante: "Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica". Da qui, la vignetta in questione.

Mentana e Formigli, due modi diversi di fare giornalismo

Da qui, la contrapposizione – nel metodo, nel merito – di Mentana e Formigli. L’approccio dei due giornalisti fa emergere il confine (spesso labile, sul filo) tra cosa è satira e cosa non lo è più perché trascende: Mentana e Formigli – a distanza di poche ore l’uno dall’altro – fanno emergere, in simultanea, un modo diverso di fare giornalismo.

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Mentana al TgLa7: "Brutta vignetta, la mostrerà qualcun altro"

Il primo a tornare sulla vicenda è Mentana, nel corso del telegiornale delle 20. Lo fa per dovere di cronaca, essendo argomento ampiamente dibattuto e divisivo che "ha fatto litigare un po’ tutti" – ma evita il ricamo. Addirittura, nel parlarne decidendo di non mostrarla ai telespettatori, il direttore dell’informazione di La7 prende una posizione e la chiarisce al pubblico: "Dovremmo anche parlare di quello che ha monopolizzato di più, nei corridoi dei palazzi della politica, l’attenzione di maggioranza e opposizione. Si tratta di una vignetta pubblicata dal Fatto inerente alla vicenda Lollobrigida e la sostituzione etnica, con implicazioni che riguardano la vita privata di persone non politiche". Introdotto l’elemento fattuale, Mentana spiega perché ha deciso di non mostrare la vignetta: "Non vogliamo mostrarla, se ne parlerà sicuramente in tutte le trasmissioni, ma l’importante è non scendere a un livello molto basso che è stato percorso sia nella vignetta scatenante, sia nei vari commenti e proteste che poco hanno a che fare in realtà con la politica nel senso più alto del termine. Scusate se sembra uno slalom rispetto al problema: è una brutta vignetta, è giusto non farla vedere".

Formigli a Piazzapulita: "Le cose citate si fanno vedere"

Che alludesse o no – riferendosi alle altre trasmissioni che ne avrebbero parlato – anche a Piazzapulita, è poco rilevante. È però accaduto quanto paventato da Mentana: della vignetta si è parlato ovunque e, qualche decina di minuti più tardi, lo ha fatto anche Formigli che ha optato per un approccio diametralmente opposto. Qualcuno ci ha letto anche una pronta replica alle precedenti parole di Mentana. Quando a Piazzapulita si comincia a parlare del tema – la sostituzione etnica – il giornalista si rivolge ai collaboratori per dire: "La vignetta? Vediamola, vediamola. È il dibattito di oggi. Le cose se si citano si fanno vedere, sennò non si citano nemmeno".

Diritto e dovere di informazione: esiste un confine?

Al di là del botta e risposta, quel che emerge in maniera chiara è proprio il differente rapporto tra i due con il principio del diritto (e dovere) di informazione. In un caso – Mentana – ci si limita a una cronaca essenziale che non travalica i confini più strettamente "privati" e individua un limite (di decenza?) oltre il quale non andare. Nell’altro – Formigli – il fatto viene enunciato nella sua completezza, diventa parte integrante del dibattito ed elemento irrinunciabile ai fini della completezza dell’informazione.

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