Emanuele Filiberto di Savoia abdica a favore della figlia. A cosa rinuncia

A tre giorni dalla Festa della Repubblica (e a 77 anni dalla caduta della monarchia) il membro della Casa Savoia indica Vittoria come erede al trono (che non c’è)

Non sono bastati i festeggiamenti del 2 giugno a Emanuele Filiberto per fare chiarezza sull’attuale forma di governo in vigore in Italia. A tre giorni dalla Festa della Repubblica, infatti, nel corso di un’intervista all’edizione torinese del Corriere della Sera, il principe membro della Casa Savoia, nipote dell’ultimo re d’Italia Umberto II, ha dichiarato che abdicherà in favore della figlia Vittoria. La primogenita diventa così l’erede designata a un trono che non c’è; Emanuele Filiberto ha sottolineato più il suo essere sempre più convinto femminista e di volere "far passare avanti ancora una volta una donna". Ecco le sue parole.

Emanuele Filiberto "abdica" in favore della figlia

Nel 2020 Emanuele Filiberto e Vittorio Emanuele di Savoia, i due pretendenti al trono d’Italia in contrapposizione con il ramo Savoia-Aosta, hanno annullato la legge salica dello Statuto Albertino, secondo la quale l’erede al trono doveva essere maschio. Un gesto già ai tempi contestatissimo (anche dai monarchici) non solo per l’assenza effettiva di un trono, ma anche perché si trattava di una modifica alla legge di successione, ottenibile solo con il consenso del Parlamento, e quindi impossibile in mancanza di una monarchia.

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Tre anni dopo Emanuele Filiberto ha voluto fare doppietta in questo folle cortocircuito: a tre giorni dal 2 giugno – e a 77 anni dalla caduta della monarchia – il principe ha dichiarato all’edizione torinese del Corriere della Sera di voler abdicare in favore della figlia Vittoria: "Mi metterò da parte e farò passare avanti ancora una volta una donna, sono certo che farà meglio di me. È stato mio padre a prendere questa decisione che io trovo molto giusta e moderna".

Oltre a non essere assolutamente chiari i precedenti a cui Emanuele Filiberto allude con "ancora una volta" (il principe parla della Regina Margherita, della Regina Elena e della madre "campionessa mondiale di sci d’acqua che, quando eravamo in esilio, ci ha rappresentato in modo egregio"), in questo assolutamente poco plausibile scenario monarchico viene escluso il padre Vittorio Emanuele, il primo in linea di successione.

Il principe femminista

Emanuele Filiberto ha giustificato questa sua decisione sostenendo pienamente un riscatto della figura femminile anche nel mondo della nobiltà: "Tra poco, in Europa, ci saranno più regine che re. Lo stanno capendo tutti, anche se un po’ tardi, che l’intelligenza e la sensibilità delle donne al comando può essere meravigliosa. La legge salica è anacronistica, è depassè. Gli uomini non hanno nulla di più, semmai di meno".

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