Ema Stokholma: "I cantanti di Sanremo Giovani parlano solo d'amore. Ma per me non è pervenuto"

Libero Magazine intervista la componente della commissione musicale del talent che sceglierà 4 nuove proposte per il palco dell'Ariston

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

Al via da stasera, martedì 12 novembre 2024, in prima serata su Rai Due, Sanremo Giovani, il talent che mette a confronto 24 artisti per scegliere i 4 che saliranno sul palco del Festival di Sanremo 2025 per contendersi la vittoria della gara delle nuove proposte, reintrodotta dal nuovo direttore artistico Carlo Conti. 24 brani selezionati da una mole enorme di 574 canzoni, un lavoro enorme affidato non solo al direttore artistico, ma anche al conduttore del programma, Alessandro Cattelan, e a una commissione musicale composta da 5 esperti che sono chiamati a decidere il futuro dei ragazzi partecipanti anche in questa ultima fase di scelte. Tra i giudici c’è Ema Stokholma, che in questa intervista a Libero Magazine racconta questa improba fatica, ci racconta di più sui brani e gli artisti che ascolteremo da questa sera, e ci racconta il suo rapporto, ormai molto stretto con Sanremo.

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Ema Stokholma, ma ci stai proprio girando intorno a questo palco di Sanremo, a parte il ruolo importante in Sanremo Giovani, ti abbiamo visto anche all’Ariston in Vita da Carlo 3 alla Festa del Cinema qualche giorno fa…

Hai visto, che meraviglia! È stata una cosa bellissima, anche perché siamo stati a girare all’Ariston in un periodo in cui non c’era nessuno, con il cartellone con su scritto Carlo Verdone e Ema Stokholma. Eravamo lì e io mi sentivo la boss, facevo da guida, mostravo le cose, bellissimo.

Quindi dovessero chiamarti, sai già tutto?

Ah sì sì. Io posso dire a questo punto che Sanremo l’ho già fatto, anche se non mi chiameranno mai l’ho fatto con Verdone! (ride) Poi sono stata presente tutti gli anni con Radio Due con cui facciamo un lavoro molto importante perché stiamo lì, dietro le quinte, a raccontare tutte le emozioni, sia i ragazzi che i big, ma soprattutto i ragazzi: oggi, per esempio, ho fatto un’intervista a Clara e mi sono ricordata di quando l’ho conosciuta dietro il palco dell’Ariston, emozionatissima. È molto bello.

Dietro le quinte, ai cantanti, soprattutto i più giovani, fai un po’ da spalla?

Io spero di essere una specie di sorellona per loro, certo un po’agé (ride), facciamo una sorella nata da un matrimonio precedente, è più credibile…

Ma da dietro le quinte, hai mai pensato a salire sul palco dell’Artiston per condurre?

Ma l’ho appena detto, l’ho fatto con Carlo! No vabbè, mi riallaccio a quello che diceva Alessandro Cattelan, che trovo molto giusto: questo lavoro si fa in tanti modi, anche se non verrà mai chiamato a fare Sanremo. Per il mio lavoro l’importante credo sia, comunque in qualche modo esserci e io lì in presenza ho l’opportunità di esserci da diversi anni con la radio. È un lavoro molto utile anche per i programmi che poi faccio anche dopo, perché stando lì dietro le quinte ho tutti i retroscena, capito?

Come ti sei trovata nel ruolo di talent scout, in giuria di Sanremo Giovani?

Benissimo, un po’ mi sento portata a fare questo, è una cosa che faccio tutti i giorni in radio: quando mi piace un pezzo, anche se non è famosissimo provo a metterlo, a farlo girare un po’ per farlo conoscere dal pubblico, e chiedo poi anche agli ascoltatori cosa ne pensano e devo dire che sono riuscita a far apprezzare più di una volta brani che secondo me meritavano, quindi è una cosa che mi piace moltissimo fare.

Che lavoro è stato per arrivare a scegliere, da 574 solo 24 brani?

"Abbiamo ascoltato tante cose, non tutte già pronte, ho sentito anche cose che mi sono chiesta, ma come gli è venuto in mente? Ceto cose non erano nemmeno canzoni, è arrivato un po’ di tutto, anche pe quello che poi abbiamo visto nelle audizioni sul palco, c’erano ragazzi con un livello molto diverso. Insomma, è stato un lavoro, per noi molto impegnativo".

Come ti sei mossa per votare i brani?

Per me il testo è la cosa fondamentale. Certo, è importante anche la melodia e amo anche generi in cui la melodia prevale, però per arrivarmi al cuore ci deve essere un contenuto forte. E poi deve arrivare l’autenticità.

Hai detto che, nel selezionare brani e artisti di Sanremo Giovani hai usato un occhio un po’ più attento pe le ragazze, perché?

Sì, è così. Questo non vuol dire che sono partita con l’idea di scegliere per forza ragazze, ma vuol dire che, se ascolti quello che hanno da dire e il modo in cui lo dicono, ti accorgi che c’è qualcosa di diverso che, finora ha avuto meno spazio. Io questa cosa l’ho vissuta sulla mia pelle, facendo la dj quando i dj erano quasi tutti maschi, e ho faticato a salire in consolle perché non mi facevano mai salire, ma quando ci riuscivo avevo sempre la pista piena. E questo anche perché sono una donna e mi faccio guidare dal mio gusto, da una sensibilità diversa, io non mi vergognavo, per esempio, a mettere Britney Spears, e la pista si riempiva. Lo stesso discorso per queste selezioni: ci sono delle ragazze che hanno una marcia in più e hanno da dire qualcosa di diverso.

Alla fine cosa ascolteremo? Quali sono i temi più raccontati nelle canzoni di questi ragazzi?

Questi ragazzi parlano tanto, tutti d’amore, e questa cosa non mi rispecchia molto, visto che per me l’amore al momento è non pervenuto! (ride)


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