È sempre Cartabianca: Corona fa mea culpa ma avverte Berlinguer (“Non so se resto”), Al Bano fa le corna e si offende per il G7

Durante la puntata si è discusso di fatti attuali e politici, ma ricordiamo insieme cosa è accaduto nel corso della puntata con lo scrittore e Al Bano

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Come di consueto, a È sempre Cartabianca, il talk show condotto da Bianca Berlinguer martedì 18 giugno su Rete 4, l’alpinista e scrittore Mauro Corona, primo ospite della serata, regala tante sorprese, a partire dall’attacco a tutti coloro che si occupano di comunicazione, tornando a parlare di quel famoso pessimo video collegamento che lo aveva portato a dire: "Licenziate questi inetti". Tra gli altri ospiti in diretta ci sono anche l’artista Albano Carrisi e il giornalista Mario Giordano. Nel corso della puntata vengono toccati i temi più caldi della settimana, in particolare la riforma della premier Giorgia Meloni, le opposizioni scese in piazza a Roma in difesa della Costituzione integra, la rissa in Parlamento, e l’autonomia differenziata. Questi i temi politici, insieme al salario minimo e la disoccupazione, con Mario Giordano, conduttore di Fuori dal coro, che dichiara: "Noi viviamo in un mondo in cui la ricchezza si basa sempre più sulla povertà altrui". Scopriamo insieme cosa è accaduto nella nuova puntata di È sempre Cartabianca di martedì 18 giugno.

È sempre Cartabianca, puntata del 18 giugno 2024: cosa è successo

La puntata comincia con Mauro Corona che si scusa per aver detto nella scorsa puntata parole un po’ forti nei riguardi dei tecnici della trasmissione."Io sono stanco, licenziate questi inetti. Stiamo qui a perdere tempo perché non arriva la voce", aveva dichiarato lo scrittore. Ma oggi in diretta torna sui suoi passi: "Intanto volevo scusarmi perché nell’altra puntata, infastidito dalla mancanza della sua voce, ho detto come una battuta "licenziateli"… Ma scherziamo? Chiedo scusa, non licenzierei mai nessuno. La mia era una battuta provocatoria, ma figuriamoci se voglio che vengano licenziati gli operai, la gente, le maestranze… perché ormai in televisione – infatti non so se farò un’altra stagione – non si può più dire nulla perché viene catturata la tua affermazione e usata in maniera oscena, vergognosa. Non voglio che licenzino nessuno, al massimo licenzio me stesso e basta. Chi è intelligente dovrebbe capire dov’è il confine della battuta, anzi dovremmo assumere più persone e pagarle di più". La Berlinguer commenta: "È stato giusto fare questa precisazione, perché è vero che possono capitare degli inconvenienti tecnici fastidiosi ma sono certa che lei non aveva alcuna intenzione di dire questo. Anche io ho sbagliato a non intervenire subito e dire ‘Vabbè, non ne parliamo neanche. Capitolo chiuso, ci scusiamo entrambi per ciò che è successo". Ma Corona aggiunge: "In queste discussioni chi è intelligente – altrimenti vendono l’intelligenza artificiale – dovrebbe capire dove c’è il confine della battuta, anche facendo finta di essere arrabbiato, ma figuriamoci se voglio che vengano licenziate le persone".

Parlando poi di cibo e lame affilate, ad un certo punto Corona dice a Bianca Berlinguer: "Guardi Bianchina, lei non dovrà mai avvicinarmi perché io vivo di aglio e cipolla e quindi il mio bacio sarebbe insopportabile". Al che la giornalista ribatte: "Però quando ci siamo avvicinati, rarissime volte, non l’ho sentita puzzare di aglio e cipolle. Era in astinenza in quei giorni?". L’ospite spiega: "Avevo qualche speranza con lei e quindi mi ero preparato". Poi la conduttrice "Siamo alla terzultima puntata e lei col cavolo che si è palesato qui a Roma, nello studio di Rete 4. È il terzo o quarto anno di promesse da marinaio. Gli alpini le dovrebbero mantenere, quindi lei è un marinaio". Corona risponde: "Non è detta l’ultima parola, però verrei da solo". L’uomo elenca una serie di inconvenienti accaduti a coloro che avrebbero dovuto accompagnarlo a Roma e la Berlinguer commenta: "Pur di non venire, sono tutti infortunati". "Il mio medico voleva accompagnarci perché il treno poteva farci male", dice l’ospite, con la conduttrice che replica: "Ora le fa male il treno… Questa non si è mai sentita! Uno può soffrire il mal di mare, l’aereo, ma il treno proprio no".

Al Bano a È sempre Cartabianca

Albano Carrisi entra in studio per parlare con la giornalista e Mauro Corona di alcuni dei temi più caldi della settimana, a partire dall’intelligenza artificiale, passando per la separazione dei Ferragnez fino ad arrivare al G7 e alla guerra in Ucraina: "L’intelligenza artificiale la chiamo deficienza artificiale. Con la mia faccia e una timbrica vocale che sembra la mia, hanno creato un video in cui dicevo che non potevo uscire di casa, sembravo in fin di vita. Mi ha chiamato Sophia Loren per chiedermi come stessi. Ogni tanto mi danno per morto. Tiè [fa il segno delle corna, ndr]. Qui ci vuole la polizia postale e bloccare questi disgraziati". Interviene Corona: "Non mi spaventa chi con l’intelligenza artificiale si dica che sono morto, è quando mettono in giro notizie più gravi che non mi va bene. Prima o dopo morirò comunque, sarà la verità". A ribattere è l’artista: "Teniamo lontano ‘sorella morte’ e viviamoci questa bella vita per altri 30, 40 anni, quelli che saranno, e agli altri lasciamo il peso di ciò che spendono verbalmente". Poi l’artista si sofferma sull’amore per la sua Puglia e parla del G7: "Qui sono arrivati tutti i grandi capi del mondo e quello che mi stupisce è che non hanno neanche osato invitarmi là. Come pugliese ho fatto sempre una pubblicità straordinaria alla Puglia… ma va bene, l’importante è che sia successo quello che è successo".

Chiara Ferragni e Fedez come lui e Romina Power? "Lo screzio iniziale tra Chiara e Fedez si è visto a Sanremo, quando lui le ha rubato la scena. Qualcosa non quadrava più. Poi ognuno ha la sua storia, il suo destino. Si costruisce la vita secondo le proprie esigenze e questo ha portato a quello che abbiamo visto. Non sono capace di giudicare ciò che fanno gli altri, già faccio fatica a giudicare me stesso. In qualche modo è diventata una pausa inevitabile. Il dramma non è che uno faccia dei figli, ma si preoccupano ogni tanto dell’amore che bisogna preservare per i figli e di creare la possibilità di non fare mai danni nel percorso umano?", dichiara Al Bano. Mauro Corona si dice d’accordo: "Le cose hanno una durata, una fine. L’amore si consuma. Il problema è lasciarsi in armonia avendo cura dei figli. I figli sono spugne, hanno le antenne. Capiscono che c’è una lacerazione. Io ne sto vivendo una qui attorno, vedo le cose, però quando non si va più d’accordo…" La Berlinguer lo incalza: "Sta vivendo una separazione?", e l’ospite risponde: "Io sono separato da secoli. Il prete mi voleva fare leggere una scartoffia in cui dichiaravo di essere fedele ‘fino a che morte non vi separi’. Non l’ho detto, sono andato al bar e sono venuti a riprendermi e ho risposto solo sì". La conduttrice è incredula: "Mentre si stava sposando è andato al bar? Pensa la povera moglie… Quella donna è una santa". Corona spiega il motivo: "Io ho studiato quasi 5 anni con i salesiani e conosco benissimo la religione cristiana, quindi il prete voleva indurmi a dire una bugia, perché come faccio io a promettere che sarò fedele fino a che morte non ci separi? E allora l’ho fregato dicendogli: ‘Ma lo sa che si fa peccato anche solo col pensiero?’ Lui mi ha risposto di sì e io gli ho detto: ‘Venendo a sposarmi ho fatto già 5 o 6 peccati, quindi deve darmi l’assoluzione prima di sposarmi’. Ho detto sì al matrimonio ma non alla fedeltà, perché io non dico bugie, a parte quando, dicendo la verità, so che ferirei a morte qualcuno".

Poi Carrisi si sofferma sul caso di Ilaria Salis ("Lei è sicuramente contentissima di essere arrivata in Italia, io non riesco a capire perché si debba usare sempre tanta violenza"), e sulla guerra in Ucraina: "Ero e sono preoccupato, perché non riguarda neanche più soltanto l’Ucraina ma tutto il mondo. Quella guerra l’abbiamo anche noi, come eco, riflesso. È anche nostra se non stiamo attenti. Mi hanno chiamato ancora per cantare in Russia e non ci vado da quel momento là, da quando è iniziata la guerra. Secondo me, Putin era l’uomo più occidentale del suo Paese. Qualcosa è cambiato e sappiamo anche perché: l’America, la NATO, i disordini interni in Ucraina… è iniziata la violenza, queste cose sono sbagliate. La cosa più bella è creare armonia se vogliamo vivere bene in questo mondo. Chi pagherà quel dolore che una mamma ha provato, prova e continua a provare? Abbiamo una meravigliosa testa che potrebbe essere il nostro miglior proiettile per creare la pace nel mondo. Bisognerebbe far cantare il cervello, l’amore per l’umanità, e non le armi".

La rissa in Parlamento

Immancabile è l’argomento della rissa avvenuta in Parlamento nei giorni scorsi, con Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana) che dichiara: "È stata un’aggressione squadrista". Il Senatore Claudio Borghi (Lega) scoppia a ridere e Fratoianni lo zittisce: "C’è poco da ridere, io prima non l’ho interrotta. Ci sono le immagini che hanno girato tutto il mondo, rendendo questo Paese ridicolo, se non di più. Hanno umiliato l’Italia quelle immagini. C’era un deputato trattenuto da 5 commessi. Sono scesi i parlamentari della maggioranza di corsa e lo hanno pestato. Io, come lei, non sono uno che alza le mani su una persona trattenuta e ferma, non l’ho mai fatto. Quello che è accaduto in aula è un’aggressione squadrista. Non sono io a stare in un partito il cui vicesegretario dice con nonchalance che è più grave cantare Bella ciao che evocare la Decima Mas. È lei Borghi, e si dovrebbe preoccupare, perché Andrea Crippa e lei potete governare questo paese grazie ai partigiani che lo hanno liberato".

Quando la Berlinguer gli chiede se condivide le parole di Crippa, il Senatore si inalbera: "Ma io rispondo di quello che dico io. Non la sopporto questa roba. Le abiure in pubblico a forza sono una rottura di scatole clamorosa. Io non ho un grammo di fascismo in me, sono democratico. Che amore posso avere per un regime totalitario? Zero". Andrea Scanzi ribatte: "Basterebbe dire che non vuole dirlo. Ma non si tratta di abiure, significherebbe ammettere che il vicesegretario ha fatto una s**onzata. In altri tempi gli avrebbero fatto un TSO. È una metafora, ma siamo a quei livelli lì. Oltre all’aggressione, la cosa grave è minimizzare il fatto. Poi vorrei dire a Borghi che questa cosa del giochino per cui la sinistra si arrabbia solo quando la Costituzione viene cambiata dalla destra non può dirla a me. Quando Renzi partorì la riforma Boschi Verdini votammo no io, la Meloni, la Lega…". Borghi non ci sta e gli ricorda: "L’informazione all’epoca l’ha glorificata", mentre la Berlinguer aggiunge: "A me tolsero dal TG3 proprio perché non glorificavo…".


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