Domenica In: Elettra, Panariello e Masini divertono, il ricordo di Modugno
Su Rai 1 Mara Venier argina le polemiche legate alla madre dell'omicida Impagnatiello, la Lamborghini parla di suo marito e di possibili bambini e Masini canta
Grandi ospiti ed emozioni nella penultima puntata di Domenica In, il talk show condotto da Mara Venier e andato in onda nel pomeriggio del 4 giugno su Rai 1. Oltre alle risate con Giorgio Panariello, Marco Masini e Teo Teocoli, le rivelazioni di Elettra Lamborghini, la presenza di Marco Bellocchio e il ricordo di Domenico Modugno del figlio Massimo, anche un’esclamazione della conduttrice che suscita forti critiche sui social; una situazione arginata in diretta con una dichiarazione a fine puntata.
Il recap della puntata del 4 giugno di Domenica In
Mara Venier apre la penultima puntata del suo talk show dedicando sentite parole alla famiglia di Giulia Tramontano, la 29enne incinta al settimo mese morta per mano del suo fidanzato: "Voglio rivolgere un pensiero a Giulia e al suo bambino Thiago, e mandare un abbraccio a tutta la sua famiglia. Vorrei anche mandare un abbraccio alla madre di Alessandro, l’assassino. Lei ha fatto un’intervista in cui chiedeva di perdonarla e diceva che suo figlio è un mostro. Sì signora, suo figlio è un mostro". Così la conduttrice si rivolge alla madre dell’omicida Impagnatiello, per poi aggiungere, dopo aver letto le critiche al suo discorso iniziale, una precisazione: "Non volevo assolutamente essere critica nei confronti della famiglia di Alessandro. Ho visto un’intervista drammatica che ha fatto male anche a noi. Credo che il suo dolore sia enorme. Se ho sbagliato le chiedo scusa, ma io sono vicina alla famiglia di Giulia Tramontano tanto quanto alla sua famiglia. Siamo vicini anche a lei, perché il dolore è enorme. Mi hanno detto che sono già iniziate le polemiche e volevo smorzarle subito: non è da me".
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Entra nel canale WhatsAppPanariello e Masini si raccontano
I primi ospiti a entrare in studio sono Giorgio Panariello e Marco Masini, pronti a presentare lo spettacolo Panariello vs Masini, lo strano incontro. "Veniamo da una frequentazione in comune, la feccia dei bassifondi dello spettacolo toscano, Leonardo Pieraccioni e Carlo Conti, e ci siamo conosciuti una trentina di anni fa. Eravamo due pischelli, ma lui è rimasto sempre uguale!", dice il comico. Masini ribatte: "Siamo gli stessi, solo che io sono ringiovanito prendendo il collagene e lui è rimasto così come lo vedi". Panariello torna a parlare di come è nato il progetto, ricordando di aver chiesto a tutti i cantanti italiani, anche a Mengoni, di partecipare all’evento, ma "mi hanno detto no. Lui è stato l’unico a dirmi di sì e per questo lo ringrazierò tutta la vita. Ci divertiamo da morire. Non c’è un pezzo mio e poi uno di Marco, e ancora uno mio e un altro suo, come ci si aspetterebbe. Sono 20 pezzi miei e uno di Marco, altrimenti poi la gente si annoia! Anche quando arriva il successo emergono momenti difficili: basta una critica e ti metti in discussione. Il pubblico è il motore. Quando cammino per strada la gente mi guarda e sorride, è una cosa che capita a pochi. Quando la gente vede Marco invece cambia strada!", ironizza l’attore toscano.
Il cantante ride e poi rivela: "Avevamo deciso di fare qualcosa anche in estate con i miei manager, ma mi hanno detto di chiamare un comico al mio fianco perché mi sarei ammazzato la voce. Questo spettacolo è un’occasione per poter raccontare la vita, come abbiamo sempre fatto ma in modi diversi", perché dell’esistenza si può parlare sia attraverso il canto sia con le parole. "Spesso certe cose si possono raccontare con leggerezza e altre andando avanti fino in fondo. Quindi lo spettacolo è un racconto di vita", dice Marco prima di aggiungere dettagli su un momento particolarmente doloroso affrontato nella sua gioventù: "Sono stati 33 anni meravigliosi, e proprio nei momenti di grande difficoltà capisci chi sei veramente. Ma se tu li affronti con lucidità e freddezza, la vita ti ricompensa. Quando morì mia madre, io avevo 17 anni e non fu una bella sorpresa. Mia sorella è diventata la donna di famiglia: faceva i mestieri e si occupava di tutto, e infatti l’ho subito vista come una sorta di seconda mamma, l’ho sostituita con lei. Con la sua maturità mi ha salvato, insieme alla musica, da un dolore troppo forte. Quando poi è scomparso mio padre, a più di 80 anni, avevo già maturato l’idea che un giorno l’avrei perso, ma con mia madre, a 17 anni, fu difficile. Credo che in questi anni mia madre mi abbia indicato la strada giusta". La strana coppia poi diverte il pubblico con imitazioni di cantanti: Panariello interpreta Renato Zero, come già fatto più volte nel corso della sua carriera; Masini canta Si può dare di più riproponendo le voci di Tozzi e Ruggeri. Ma il momento più divertente lo regalano durante il quiz realizzato dalla produzione di Domenica In, un momento in cui i due tirano spesso in ballo il cantante Lazza per far ridere gli spettatori e non dare risposte scontate: "Chi è il tuo cantante preferito?", chiede Mara a Giorgio, e lui afferma: "Lazza!". Poi, rivolgendosi a Marco, la conduttrice domanda:"Chi è il tuo attore comico preferito?". La risposta è sempre la stessa: "Lazza!". Non manca poi una menzione a Francesco Nuti: gli ospiti intonano la canzone Sarà per te, che l’attore aveva dedicato alla figlia.
Il ricordo di Domenico Modugno
Ospite nel salotto di "zia Mara" anche Massimo, il figlio del celebre cantautore Domenico Modugno, che omaggia il padre con parole d’affetto, affermando in diretta di voler parlare solo dei momenti belli e mettere da parte quelli più dolorosi. Ma si sa che a Domenica In è quasi impossibile non addentrarsi nelle emozioni più intime dei personaggi intervistati. "Mio padre aveva un suo linguaggio per dialogare con noi. Spesso non c’era, e un giorno, vedendolo con le valigie, gli ho detto: ‘Papà che fai, parti? Lui mi rispose: ‘Massimo sono appena arrivato! Ma cosa dici?’. Non era assente: quando c’era era sempre una festa. La morte di mio padre ha segnato il momento più brutto della mia vita. Ma voglio raccontare solo le cose belle: un giorno in piscina, per esempio, mi ha preso e buttato in acqua da un’altezza di quattro metri per poi dirmi: ‘Nuota!’. Ora sono come un pesce! Pensa che io, quando papà ha avuto l’ictus, mi muovevo piano per stare al suo passo, per non farlo sentire a disagio. Gli mettevo anche i calzini e gli ho fatto da autista per anni. Lui ha avuto paura quando ha capito che il suo momento stava arrivando… L’ho superata, ma per elaborare il lutto ci ho messo parecchio. Io ho preso tutto da papà, anche troppo. Era un uomo birichino, ma anche io lo ero: ho preso il buono e il…". Prima di terminare l’incontro, il figlio di Modugno omaggia il padre cantando Nel blu dipinto di blu, meglio nota come Volare, insieme alla Venier.
Elettra Lamborghini: "Non userei la parola depressione"
Non manca a Domenica In l’intervento di Elettra Lamborghini, emozionata per l’ospitata e al tempo stesso disinvolta nel raccontarsi a Mara Venier, che subito la incalza chiedendole particolari su un momento buio della sua vita: "È successo lo scorso settembre ed è finito pochi mesi fa. Ero molto triste, ma non userei la parola depressione perché è una malattia seria. Credo di esserne uscita perché ora mi sento molto bene. Non mi piace dare problemi alle persone, io vivo per mio marito e il mio lavoro. Non faccio del male a nessuno, penso solo a me stessa, ma quando vedo tanta cattiveria intorno a me mi intristisco. Non riesco ad allontanare sempre le persone negative che mi circondano. Ci rimango male perché mi dispiace, cerco sempre di capire perché è successo quello che è accaduto. Cerco di entrare nella loro mente e comprendere i motivi che hanno portato queste persone a trattarmi così. Insomma, sono sempre alla ricerca del lato buono. Chissà perché succede sempre quando uno ha fama e fa bene il suo lavoro. A Sanremo so dove ho sbagliato e infatti mi sono rimessa a pedalare a testa bassa. Ora grazie alla mia psicologa sto molto meglio". La Venier commenta così le sue parole: "L’unica cosa da fare è allontanarsi da chi non ti vuole bene o da chi ti fa del male. Devi fregartene, non ti manca niente! Senti, ma un bambino?".
La Lamborghini risponde: "Sacrilegio! Io sono stata tanto fortunata ad aver incontrato mio marito. Ci siamo presentati la prima volta durante uno show, "Un festival". Abbiamo iniziato a sentirci su Instagram e mi ha invitata in studio. È un produttore importante e quindi ho pensato che fosse una grande opportunità per la mia carriera. Non abbiamo quasi parlato di musica, ci siamo innamorati fissando insieme le foglie di un albero. Io ero super timida, e gli ho detto: ‘Se provi a baciarmi, non ti rivolgerò più la parola..’ Di se**o ne facciamo tanto, per i figli vedremo… Lui è un maschione! Sono asessuata, non ho stimoli nei confronti degli altri uomini". Nel mentre Elettra mostra alla Venier due succhiotti sul collo e la conduttrice commenta: "Eh i succhiotti, anche con mio marito li avevo. Ho una grande nostalgia adesso. Evviva i succhiotti, capito Nicola?".
Teo Teocoli e Marco Bellocchio
Subito dopo Elettra presenta il nuovo singolo Mani in alto, tratto dall’album Elettraton, uscito il 2 giugno scorso. Successivamente Teo Teocoli riporta sul piccolo schermo un personaggio molto amato dal grande pubblico, Felice Caccamo, regalando agli spettatori di Domenica In tante sane risate. Tornato nelle vesti di sé stesso, Teocoli racconta: "Ho passato un momento molto brutto dopo un incidente: un uomo mi ha investito in retromarcia in un senso vietato. Avevo il ginocchio spappolato, poi i piedi, le spalle. Ho cercato anche di lavorare. Durante lo spettacolo non sentivo il dolore, ma tornavo a casa la sera che ero distrutto e dovevo fare punture e altre cose. Ora sono in forma, ho un fisico della Madonna: come Elettra Lamborghini, io faccio se**o! Davanti a un cedro. Appena ne vedo uno, lo faccio!". Parlando con il comico, infine, la conduttrice confessa: "Chissà se ci sarò l’anno prossimo con Domenica In. Non so se sarò ancora qui nella prossima stagione. Vedremo".
Dopo una breve ma emozionante performance della cantante e attrice Miranda Martino, entra in scena il regista Marco Bellocchio, che porta con sé anche Enea Sala, il piccolo protagonista del nuovo film del Maestro il cui titolo è Rapito. Presentata in anteprima al Festival di Cannes, la pellicola ottiene ben 13 minuti di applausi una volta finita la prima proiezione in Francia, a dimostrazione della qualità del film, tratto da una storia vera accaduta nel 1858. "È meglio cercare di non fermarsi mai. Ho letto la storia e mi è sembrata davvero emozionante. Il bello è raccontare il dramma del bambino, e ho avuto la fortuna di conoscere Enea che lo ha portato sullo schermo con una discrezione e sensibilità straordinaria. Abbiamo fatto un film italiano, e lui ha quella cadenza emiliana che è molto importante per la pellicola". In seguito prende la parola Enea: "Bellocchio è stato molto dolce il giorno del provino. Ci diceva di fare la scena ma lasciandoci la libertà di metterci del nostro. Dopo un po’ sono entrato nella parte, ero quel bambino. Ho imparato le preghiere in latino e in ebraico, ma non ho mai capito il loro reale significato. Va bene saperle, ma dovevo anche dirle con una certa emozione, e quindi ho avuto bisogno di un’insegnante di recitazione. È stata molto brava, anche lei mi diceva come fare e mi ha aiutato".
Ricordiamo che il prossimo appuntamento con Domenica In, l’ultimo di questa edizione, è fissato per l’11 giugno su Rai 1.