Domenica In, Mara Venier gelata da Vecchioni: "Mi tratti da vecchio?". Poi il siparietto 'hot' con Patty Pravo: "Pensa a come sto io"

Nella puntata del 30 marzo, Mara Venier intervista Gigi D'Alessio, Roberto Vecchioni e Patty Pravo, dando vita anche a siparietti sul seno: cosa è successo

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Nella nuova puntata di Domenica In, condotta da Mara Venier su Rai Uno domenica 30 marzo 2025, sono tanti gli ospiti in studio, a partire da Gigi D’Alessio al quale la conduttrice dedica un’ora di programma all’insegna di aneddoti e musica. Non mancano poi Patty Pravo e Roberto Vecchioni: la prima presenta il nuovo singolo ‘Ho provato tutto’, mentre il secondo promuove il libro ‘L’orso bianco era nero’. Infine, entrano nel salotto di ‘zia Mara’ anche Matilda De Angelis e Nunzia De Girolamo, pronta per la nuova edizione di ‘Ciao Maschio’. Ecco cosa è successo durante la puntata del 30 marzo 2025 di Domenica In.

Domenica In, puntata 30 marzo 2025: cosa è successo

Il primo ospite di Domenica In è Gigi D’Alessio, che entra in studio per raccontarsi tra vita privata e carriera. Dopo aver visto un video a lui dedicato, dice: "Ho visto passare la mia vita davanti, quanto ti rivedi e veramente tanta roba. Sempre bello ricominciare (a breve torna in tour negli stadi, ndr). Io pensavo al massimo di arrivare al circo, e invece sarò al Circo Massimo per la prima volta!" "Mio padre mi ha regalato la fisarmonica a 4 anni, anzi lo ha comprato per mio fratello. Era pesante e quindi ho cominciato schiacciando i tasti. Da qui è partito tutto" continua Gigi D’Alessio.

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Subito dopo ricorda Diego Armando Maradona tramite un aneddoto che tanto nuovo non è: "Ci siamo incontrati e gli ho fatto sentire una mia canzone. Diego mi ha chiesto: ‘Mi hai dedicato una canzone?’ Pensava l’avessi scritta per lui. Io gli ho risposto che si trattava della mia storia. Lui: ‘Ma è la mia vita, mi rivedo in questa canzone. Fammi un regalo: mi piacerebbe fare il videoclip di questa canzone…’. Maradona che mi dice una cosa del genere! ‘Ma certo’, gli ho risposto, e poi gli ho detto di pensarci lui, avevo capito che avevo raccontato anche la sua storia. Il brano è ‘Si turnasse a nascere’. Ho sempre detto che chi nasce fa tutta una vita di prova. Se tornasse a nascere, potrebbe fare una vita serena. Le mie canzoni, quelle che io ho scritto, diventano poi di tutti. Diego, come tutti i grandissimi, è morto solo… Anche lui aveva dei difetti, era un debole. Il grande successo ti porta alla solitudine, lui è morto solo ed era un uomo solo".

Poi il musicista napoletano lancia un messaggio importantissimo, ora più necessario che mai: "Nella parola vita c’è gioia e dolori, c’è tutto. Quando tu subisci un dolore, un dolore forte, il dolore ti fortifica e quel dolore lo puoi sentire solo tu. Lascia perdere quando qualcuno dice ‘ti capisco’, non lo può capire davvero, perché se si capissero i dolori altrui non ci sarebbero le guerre. Si fanno guerre, lo decidono due persone che non vanno in guerra e mandano a morire i ragazzi che manco si conoscono e si devono ammazzare tra di loro. Quindi se il dolore che prova la mamma di quel militare lo provassi pure tu che hai deciso di fare quella guerra io non lo se questa guerra tu la faresti."

Non manca l’amore per la musica e il pubblico raccontato da Gigi D’Alessio con grande delicatezza e tanto sentimento: "La musica è la migliore medicina. Se quando è morta mia madre, avevo 18 anni, non ci fosse stata la musica, non so cosa avrei fatto. La musica era un confessionale, è il mio Dio, mi fa volare. Ogni volta che vado vicino al pianoforte, è come prendere un biglietto per una destinazione. Grazie ad essa, ho amato e conosciuto il mondo. Lascia perdere che l’artista può piacere o no, non mi interessa. Quello che mi precede è l’amore che hanno verso di me, verso la mia persona. Io sono un uomo che scrive canzoni, non sono un cantante che fa l’uomo. Sono due cose completamente diverse. Per me, essere voluto bene è qualcosa di veramente importante. Sento sempre il peso della responsabilità, mi dico che non ce la farò mai a ricambiare tutto questo amore perché è troppo. C’è chi si tatua frasi delle mie canzoni".

A seguire assistiamo a un piccolo momento di leggerezza, con Mara Venier che ammette di aver "perso il filo del discorso" e D’Alessio che pensa sia tutta colpa dell’età che avanza. La reazione della conduttrice è tempestiva: "Eh, ma capita…" Subito dopo, guardando il pubblico in studio, aggiunge: "Meno male che è mio fratello…". Il cantante, dopo aver riso, chiarisce: "No, lo dico perché capita anche a me!" Quando la Venier mostra il video di Sanremo 2024 con la cover di Geolier, D’Alessio invita gli artisti a collaborare con i giovani, come ha fatto lui di recente: "La musica è un incontro, basta stare nel proprio orticello, calcolare tutto. La musica bisogna darla. Io penso se una canzone è bella, non al nome di chi me la fa sentire. È come l’amore, la devi condividere con gli altri. Ho dato consigli a quei ragazzi e anche a me loro hanno dato tanto, grazie a loro i più piccoli hanno sentito le mie canzoni di 30 anni fa. Se vieni ai concerti, vedi anche ragazzini di 10 anni. Siamo un po’ come la Benetton: vestiamo da 0 a 80 anni!"

Una carriera importante quella di Gigi D’Alessio, ma non priva di ostacoli, e li racconta parlando dell’immenso aiuto avuto da Lucio Dalla per riuscire a farsi strada nel mondo musicale: "Lucio Dalla è stato il mio timbro sul passaporto per andare oltre. C’erano molti pregiudizi in quegli anni. Se tu cantavi in lingua napoletana, eri da ghettizzare. Venticinque anni fa, quando portai a Sanremo ‘Non dirgli mai’, volevano censurare l’unica frase in napoletano. Io non l’ho mai cambiata, tanto sapevo che Sanremo era in diretta e quindi che mi potevano fare? Addirittura qualche radio non mandava le mie canzoni perché, nonostante fossero interamente in italiano, si sentiva che ero di Napoli. Ora tutti quelli che sono venuti ai miei concerti, come Elodie e Annalisa, hanno cantato in napoletano. Questa è una rivoluzione!"

Al termine dell’intervista, si sofferma sul suo rapporto con la compagna Denise e i 6 figli: "Sono felicemente innamorato e sereno. La mia compagna mi ha dato la tranquillità che era un po’ che cercavo e che credo di meritare. Finalmente è arrivata. Tutti i miei figli sono stati voluti. Puoi avere una barca, una casa, i gioielli, ma l’unica cosa che è veramente tua sono i figli. Per questo dedico la mia vita a loro", e poi aggiunge: "Io vivevo per dare soddisfazione a mio padre, me lo sono goduto poco".

Patty Pravo a Domenica In

L’intervista inizia con un video dedicato alla carriera di Patty Pravo, che commenta: "Quando mi rivedo, mi diverto da pazzi. Mi fa tenerezza, ero sfrontata, libera come una farfalla", e poi, parlando del nuovo singolo, dice alla conduttrice: "Abbiamo vissuto una vita molto piena, non ci siamo fatte mancare niente. Possiamo vivere di rendita! Racconto ciò che ho vissuto, ho provato tutto. Tutto serve nella vita, c’è il successo ma anche le discese. Se non ami il pubblico, la tua vita, il tuo cantare e il tuo essere… C’è stato un momento in cui ho avuto bisogno di allontanarmi per trovare un po’ di pace, di prendere una boccata d’aria prima a Los Angeles e poi a San Francisco, avevo lavorato senza sosta per 11 anni fino a Pensiero stupendo. Ogni tanto ho bisogno di fuggire. Io fuggo, anzi me ne vado. Ho bisogno di viaggiare".

Non manca inoltre un siparietto con Mara Venier, dove quest’ultima, parlando di trasgressione, dice alla Pravo che era molto sexy e lei risponde: "Certo che ero sexy, non avevo assolutamente nulla, potevo benissimo indossare solo una giacca. Ora mi sono cresciute ed è una tragedia. Quando non si è abituati diventa una cosa in più, andando avanti con l’età crescono (intende il seno, ndr)". "Io te le ho viste e sono molto belle!" rivela la Venier, e l’ospite la ringrazia e aggiunge: "Molto interessante questo discorso…". "Eh beh, sì. Il seno della donna è una cosa bella. Tu, non avendolo avuto prima, la vivi un po’ così, ma pensa a come mi sento io da tutta la vita, cara Nicoletta" conclude ridendo la conduttrice. Poi si sofferma sull’amicizia con Lucio Battisti e Ornella Vanoni: "Con Lucio Battisti eravamo molto amici, ci divertivamo tanto. Era un uomo buffo. A volte ho accompagnato Ornella al pianoforte, ci chiamiamo con nomignoli".

Roberto Vecchioni da Mara Venier

Roberto Vecchioni entra in studio per presentare il libro L’orso bianco era nero, e parla subito della moglie Daria Colombo, segno dell’importanza che la donna ha nella sua vita: "Questa è la mia trasmissione, ogni anno sono qua! Non ho mai detto basta, me l’hanno sempre detto le donne, almeno una ventina di volte sono stato lasciato perché non c’ero e da ragazzo non ero uno stinco di Santo, ma da 45 anni anni la mia compagna è unica, lei è tutte le donne in una. Mi ha salvato la vita 5 o 6 volte, perché ho fatto ca**ate immense e bevevo molto. Mi ha tolto questo vizio e le canzoni più belle le ho scritte quando ho smesso. Sono tanti i motivi per cui si inizia a bere, si beve per un disagio interiore ma anche perché piace e basta. Ti freghi da solo, non serve a niente, ma lasciamolo fuori questo argomento…".

Poi, sentendo le parole di Mara Venier ("Però tu hai rimpianti su quella che è stata la tua vita?"), Vecchioni, all’apparenza un po’ infastidito, commenta: "Ma non ho capito, mi stai trattando come un vecchio?", e lei lo tranquillizza: "Amore, posso dirti che sei un gran fico? Lo sai che sono una tua grande fan!" L’ospite risponde: "Non si è mai vecchi, la vita è un turbinio di cose che ti vengono addosso, io ancora adesso imparo. Lavoro con i ragazzi ormai da sessanta anni e loro mi hanno insegnato tanto. Pendo che, mai come prima, la società odierna sia messa male, sia disastrata perché questi giovani di oggi – non è colpa loro ma di noi adulti che non abbiamo cura di ascoltarli – sono fragili, sono deboli di fronte alla vita. C’è tanto bullismo che nasce da un disagio e ne crea altri. Insegnare significa lasciare dei segni, ma oggi c’è mediocrità, questi giovani si nascondono. L’esistenza va capita goccia per goccia e bisogna considerare anche ciò che sembra inutile. Ci sono tantissime cose che vengono sottovalutate, come la cultura e l’amore per essa. L’amore ti salva, devi alimentarlo finché è possibile: i ragazzi, approfondendo gli studi, potrebbero imparare l’amore. Secondo me, tutte le persone vanno capite, dalla prima all’ultima, anche se a volte fanno cose che non comprendiamo".

Visto il fortissimo rapporto che lo lega alla moglie, è impensabile che Vecchioni non le dedichi parole d’amore, e infatti è ciò che avviene subito dopo: "Mia moglie Daria è stata ed è la donna più bella che io abbia mai visto in vita mia e ho sempre detto che la sua bellezza e la sua intelligenza la rendono speciale. Lei ha avuto una vita molto sfortunata. I giornalisti non lo sanno ma Daria ha tenuto su tutta la parità di genere della città di Milano. Le parole compagna di vita sono bellissime: è lei che mangia il pane con te. Il mercoledì non faccio niente, è dedicato a mia moglie, è un bel giorno. Prima lavoravo come un pazzo il mercoledì e allora ho deciso di togliere tutto. Facciamo solo ciò che vuole lei: andiamo al cinema, discutiamo". Ascoltando quest’ultima frase, Mara Venier interviene: "Meno male che faccio Domenica In di domenica, altrimenti non ti vedevo mai!".

Raccontando il contenuto del suo libro L’orso bianco era nero, spiega: "C‘è chi usa la parola in un modo positivo – gli orsi bianchi – e chi lo fa in modo negativo, gli orsi neri. Ci sono quelli che è meglio non parlino e poi ci sono quelli che parlano e ti riempiono, ma anche coloro che ti ingannano dicendo il contrario di quello che pensi. A volte l’orso è nero, dobbiamo stare attenti alle parole, ma ci sono anche termini che danno vita, gioia". Soffermandosi infine sulle nipotine, l’ospite, che afferma con ironia di insegnare "pu**anate grandissime", svela: "Ho 4 nipoti femmine, loro credono che sia un conoscitore di tutto, io cerco sempre di aiutarle ma soprattutto giochiamo insieme. La cosa più bella è che tutte suonano, una il violoncello".


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