Domenica In, Mara Venier in lacrime con Stefano Tacconi: "Qui sei a casa", poi il (dolce) ricordo di Totò Schillaci
Nella puntata del 22 settembre non mancano le emozioni tra omaggi, drammi passati (ma non del tutto) e parole d'affetto: cosa è successo
Nella seconda puntata di Domenica In, condotta da Mara Venier e in onda su Rai1 il 22 settembre 2024, assistiamo all’ingresso di molti artisti del panorama dello spettacolo e dello sport, tra cui l’ex portiere Stefano Tacconi, il quale ricorda anche Totò Schillaci, l’attore e comico Enrico Brignano e l’artista Marco Masini. Non manca un omaggio a Sophia Loren per festeggiare i suoi 90 anni e uno spazio dedicato all’attualità, con Claudia Ciampa e la madre Luciana in studio. Vediamo insieme cosa è successo nella puntata di oggi.
Domenica In, puntata 22 settembre 2024: cosa è successo
Arriva in studio Stefano Tacconi, l’ex portiere della Juventus e della Nazionale che nell’aprile 2022 è stato colpito da un aneurisma cerebrale. L’uomo, accompagnato in studio dalla moglie Laura Speranza e dal figlio Andrea, spiega come sta dopo il periodo più buio della sua vita: "Adesso sto meglio, ma l’abbiamo vista brutta. La vita, a volte, nasconde degli scheletri particolari. Ho vinto la partita, ma ho paura delle ricadute". Subito dopo racconta cosa è accaduto quel giorno: "Ho fatto una serata con mio figlio e ho cominciato a sentire un po’ di mal di testa e dopo pochi secondi sono entrato in coma, meno male che c’era Andrea. Mi ha salvato la vita. Le prime cure le ha fatte lui, il massaggio cardiaco, poi non mi ricordo più nulla. Mi sono svegliato dopo 15 giorni dal coma, nel giorno del mio compleanno. Ora chiamo mia moglie e mio figlio i ‘miei badanti‘". La Venier si commuove e, vedendolo un po’ agitato, e prende la parola: "Stai tranquillo, qui sei a casa!", e l’ospite risponde: "Lo so". Dopo un video a lui dedicato lanciato dalla conduttrice, in studio parte un lungo applauso, con standing ovation, e poi i cori: "Stefano, Stefano!". Poi Mara si alza dalla sedia per raggiungerlo e dargli un bacio affettuoso.
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Entra nel canale WhatsAppIn seguito, entrano in studio la moglie Laura Speranza e il figlio Andrea, il quale racconta cosa è avvenuto il giorno del malore: "La mattina ha avuto il mal di testa un paio d’ora, poi in macchina si era addormentato, ma mi ha detto ‘andiamo comunque all’evento benefico’. Il tempo di scendere dall’auto ed è svenuto, io l’ho preso al volo. L’istinto mi ha portato a metterlo nella posizione giusta. È stato difficile affrontare tutto questo". La compagna di vita aggiunge: "Era il giorno del mio compleanno, li aspettavo. La mattina non mi ha chiamato per farmi gli auguri, era strano. Poi è arrivata la chiamata del medico, mi ha detto che si trattava un aneurisma cerebrale ed era gravissimo. Mi dissero di prepararci al peggio. Il mondo per noi si è fermato quel 23 aprile: ma ha superato diversi momenti critici". E ancora, i segnali del risveglio e il periodo in ospedale: "Andrea gli ha detto che la Juventus aveva vinto e lui ha alzato il dito. Sotto la finestra dell’ospedale c’erano tutti i tifosi con gli striscioni che urlavano il suo nome. Questa è stata una cosa che non si dimentica. Noi eravamo convinti che lui sentisse, non lo abbiamo lasciato solo neanche un secondo. È stato un lunghissimo percorso: 9 mesi ad Alessandria tra ospedale e riabilitazione, poi tre mesi a Milano". L’ospite spiega: "Mi hanno operato due volte, il medico non era soddisfatto. Voleva fare il secondo intervento con calma, visto che il primo era stato fatto in emergenza. Voleva mettermi in sicurezza. In ospedale mi ha aiutato la gente che sta peggio, perché ho pensato: ‘C’è chi sta peggio di me’. Io sono fortunato".
La moglie racconta com’è Stefano nella vita privata, soprattutto da quando ha visto la morte in faccia: "Non è mai stato un romanticone, ma la prima cosa che ha scritto appena si è svegliato è stata L+S, Laura + Stefano". "Prima ero un orso", chiarisce lui. Poi il primo incontro: "Io ero ancora sposato con la mia prima moglie e allora le ho detto di aspettarmi che dovevo prima risolvere una situazione. Quella sera erano in due e io avevo puntato un’altra che mi sembrava più abbordabile, ma anche con lei è stata dura. All’inizio dovevo capire un po’ cos’era, poi lei ha fatto finta di cadere più volte a causa dei tacchi e lì mi sono innamorato" "Lui mi ha detto che non mi avrebbe mai lasciato in pace e così è stato: adesso sono anni che non mi lascia in pace", scherza lei. "Quando alzava la cresta io la mettevo incinta!", ironizza Tacconi. In seguito il figlio svela che il rapporto tra i genitori era di odio e amore, pieno di litigi, prima del coma, mentre ora il padre "è intoccabile".
Si passa a parlare del compianto Totò Schillaci, venuto a mancare lo scorso 18 settembre: "È il mio figlioccio. Vanno via sempre i migliori. Quando è arrivato era spaesato, io ero il capitano della Juventus. C’è stato subito un grande feeling, mi è venuto spontaneo dargli una mano in quel momento, poi da lì è andato tutto bene. Noi dovevamo fare una serata venerdì sera e invece c’è stato il funerale. Mi mancheranno le nostre serate. Eravamo davvero amici, me lo portavo sempre con me". Scopriamo che l’ex portiere ed ex calciatore si sentivano ogni giorno e che lo hanno sempre considerato "famiglia". Infine, Tacconi sottolinea che dovrà continuare a fare riabilitazione perché la gamba destra è ancora "traballante" e infatti usa le stampelle.
Enrico Brignano e l’omaggio a Sophia Loren a Domenica In
Enrico Brignano è il secondo ospite di Mara Venier ed è in studio per presentare il nuovo spettacolo teatrale I 7 Re di Roma. Dopo aver raccontato carriera e vita privata, si sofferma sul rapporto con il compianto Gigi Proietti: "Ci sono stati alti e bassi, ma l’amore che ho provato per lui è inspiegabile. Quando parlo di Proietti lo faccio col cuore e non con la testa", dice Brignano. "Parli con lui ogni tanto?", gli chiede la conduttrice, e l’attore e comico romano risponde: "No, ancora non ci sono arrivato". "Lui è così immenso che magari risponde", dichiara la Venier. Per quanto riguarda la sua infanzia, l’ospite dice: "All’inizio mio padre voleva che continuassi l’attività di frutteria. Io però gli dissi che volevo lavorare in fabbrica come tecnico per le industrie meccaniche, e quindi mi diplomai come congegnatore. I miei genitori erano contenti: lui aveva la quinta elementare, mia madre la terza elementare. Papà mi disse: ‘Tanto la pensione te la danno a 60 anni, ti conviene continuare a studiare così non ci arrivi da ignorante’. Poi, guardando un programma su Rai Due con Gigi Proietti e gli allievi della sua scuola, dissi a mia madre che volevo provarci anche io… Dopo un po’ di resistenze entrambi si dimostrarono aperti a questa prospettiva".
Per omaggiare Sophia Loren, che lo scorso 20 settembre ha compiuto 90 anni, arrivano nel salotto di Mara Venier Alessandra Mussolini, la giornalista Silvana Giacobini, l’attore Giancarlo Giannini ed Eleonora Brown, che recitò con la Loren nel film La Ciociara. "Sono stato fortunato a lavorare con lei, è la più grande attrice che sia mai esistita. Ringrazio Dio di aver imparato molte cose da lei: nel film con Marcello Mastroianni faceva la carbonaia e il primo giorno di riprese, per la prima volta, ho visto una donna, Sophia Loren, che metteva il carbone dentro le unghie. Pensa che professionalità, anche perché poi vai a togliere il carbone! Sono andato a lavorare con la coppia più famosa e bella del mondo. Mastroianni e Loren sono talmente umili e simpatici che è proprio un gioco lavorare con loro. Mi sono divertito moltissimo e ho imparato tanto. Quando lavori con i grandi impari sempre", dice Giannini, interrotto poi dalla Venier: "Tu hai detto una cosa precisa e fondamentale: da loro impari solo umiltà". La Mussolini aggiunge: "La semplicità, e lei è rimasta così". La scrittrice Giacobini commenta: "È la base della grandezza. Tutti quelli che si danno arie sono cretini e anche incapaci. Il vero successo nasce dalla capacità di comprendere gli altri e rispettare se stessi e gli altri. Sophia ne è un esempio grandissimo".
Marco Masini da Mara Venier
Marco Masini entra nello studio di Domenica In per presentare il suo nuovo singolo Allora ciao, proponendo inoltre due dei suoi più grandi successi: Ci vorrebbe il mare e T’innamorerai. Durante l’incontro, l’artista parla degli alti e bassi della sua carriera: "I momenti più difficili sono quelli che ti rafforzano. Devo dire grazie ad essi, perché ti fanno capire com’è la vita, crescere un po’ l’autostima, comprendere che per raggiungere gli obiettivi non bisogna mollare mai e nemmeno credere ai giudizi degli altri. Devo ringraziare quei momento perché mi hanno fatto crescere tantissimo". La Venier commenta: "Marco, tu hai aiutato molte persone con la tua musica". Dopo aver cantato Ci vorrebbe il mare, Masini fa commuovere la conduttrice: "Mi ha chiesto un bilancio generale di questi 60 anni e te l’ho fatto con grande piacere, forse perché è la prima volta che faccio una cosa del genere. Tu me l’hai tirato fuori da dentro, perché riesci sempre a tirarmi fuori qualcosa". La Venier, emozionata, dichiara: "Perché so, capisco, ti leggo, e perché ti voglio bene, prima di tutto. Ancora mi emoziono come una ragazzina. È l’età. In qualche maniera le tue canzoni mi appartengono. Hai aiutato anche me, con la tua musica, in certi momenti non facili della mia vita. Non te l’ho mai detto, ma te lo dico oggi perché ho voglia di dire tutto". "Mi onora tantissimo", ammette il cantante.
Per quanto riguarda l’attualità, in studio c’è la signora Claudia Ciampa, assistita dal suo legale Gian Ettore Gassani e accompagnata dalla nonna del piccolo Ethan, Luciana. Dalla scorsa estate l’ospite si batte per il figlio Ethan, portato negli Usa, senza il suo consenso, dal padre del bimbo quando aveva solo sette mesi. La donna racconta tutta la sua storia, anche il giorno della nascita del figlio, avvenuta all’interno di una macchina lungo il tragitto per raggiungere l’ospedale (25 minuti circa). A fine incontro Mara Venier fa un appello al padre di Ethan: "Spero ci sia un pò di cuore in questo uomo, perché così si fa male solo ai figli. Chi paga un prezzo altissimo non siamo solo noi genitori, ma soprattutto loro. Il bimbo ha bisogno di un papà e di una mamma, quindi si metta una mano sulla coscienza, trovate un accordo per il bimbo".