Domenica In, Venier in lacrime con Brancale: "Sai di mamma". Poi Di Lazzaro ricorda il figlio e fa un appello ai medici
Nella puntata momenti coinvolgenti con Dalila Di Lazzaro e Serena Brancale, ma anche riflessioni ed emozioni con Ranieri e altri ospiti: cosa è successo
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Nella nuova puntata di Domenica In, in onda su Rai Uno domenica 2 marzo 2025, Mara Venier ospita in studio Massimo Ranieri, Marcella Bella e Serena Brancale, tre artisti che all’ultimo Festival di Sanremo hanno presentato canzoni molto diverse tra loro per tematiche e stile. Non manca, inoltre, l’intervista a Dalila Di Lazzaro, affiancata dal compagno Manuel Pia, l’esibizione di Pierdavide Carone e la presentazione della serie TV Il Gattopardo con l’ospitata di Benedetta Porcaroli, tra gli altri. Ecco cosa è successo durante la puntata di Domenica In del 2 marzo 2025.
Domenica In, puntata 2 marzo 2025: cosa è successo da Mara Venier
Da Mara Venier arriva Massimo Ranieri che ricorda: "Gli anni sono un numero…. dipende da come ci si sente qua, nella testa. Continuo a lavorare, girare. Dico sempre che c’è questo bambino dentro di me, Giovanni o Gianni, che non ha mai giocato, perché a sette anni mi hanno mandato in mezzo alla strada, a lavorare. Di fronte a casa mia c’era un negozio di vini dove si beveva e mangiava, io servivo ai tavoli. Ricordo che prendevo 200 lire a settimana. Io portavo lo stipendio a casa, erano tante 200 lire all’epoca. Una volta si poteva comprare un etto di zucchero, un po’ di caffè, una pagnotella di pane". L’artista non manca di soffermarsi sugli inizi della carriera: "Sono 67 anni che lavoro tutti i giorni come un ciuco. Ho una foto a casa che conservo con grande gelosa: ci sono io davanti a un microfono con l’asticella a un compleanno, forse era quello di mia cugina. Là avrò avuto 8 anni ed è stato il mio primo inizio, sul palcoscenico di casa. Non ricordo quale canzone ho cantato, sicuramente era un brano di Adriano. In quegli anni mi davano le mance ai ristoranti e fuori alle bettole".
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Entra nel canale WhatsAppSi passa a parlare dei Festival di Sanremo, compreso l’ultimo, condotto da Carlo Conti quest’anno, a cui ha partecipato: "Del primo Sanremo ricordo che ci siamo trovati dietro il casinò tutti insieme e di aver incontrato prima di tutti Domenico Modugno, un gigante. Io ero come immerso nel paese delle meraviglie, fino a quel giorno li avevo visti solo in televisione. Per me era uno shock. Avevo 13 anni. Mi hanno sempre detto che ‘domani è un altro giorno’, di non credere che duri tutta la vita. Il prossimo disco può andare male e sei cancellato. Quindi non ho mai gioito, l’ho sempre vissuta come una strada a ostacoli e non già spianata. Sono andato a Sanremo per caso, io facevo teatro. Dovevo imbroccare un disco all’anno, e non è facile." Massimo Ranieri non manca di citare il periodo d’interruzione della sua carriera musicale a favore del teatro: "Ebbi una crisi, ero abituato a cantare, mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Avevo scelto una strada per imparare, sentivo il bisogno di imparare, apprendere, conoscere. Sono stato molto felice. Non ho mai rimpianto di aver preso quella decisione: andai dal mio produttore e gli dissi che non volevo più cantare e lui, in maniera ‘carina’, mi rispose: ‘Senza di me non vai da nessuna parte, non tornare. Troverai la porta chiusa’. Gli dissi che non sarei tornato. Avevo lasciato il sicuro per l’insicuro, ero sperduto ma con un futuro davanti: avevo scelto quella scuola, quel maestro, quei libri."
Poi il ritorno nel mondo della musica: "Sono tornato a cantare dopo 20 anni. Perdere l’amore mi ha convinto: arriva un ragazzo a casa, Giampiero Artegiani, e mi propone delle canzoni, ma io non volevo fare più nulla. Prima di andare via, sulla porta di casa, mi dice di avere un altro brano. Ero stanco, tornavo dalla tournée. Era Perdere l’amore, mi ha convinto. E ho detto che avrei cantato quel brano, anche se all’inizio non volevo portarlo a Sanremo, gli avevo detto che lo avrei inserito nel disco e lui accettò a malincuore. Poi, di punto in bianco, decido di cantarla a Sanremo." Ranieri ricorda che il suo percorso artistico è iniziato con Rose Rosse e poi si sofferma su Lucia Bosè: "Avevo paura di toccarla nelle scene d’amore. Io avevo 18 anni, lei 38. Avevo preso una ‘scuffia’ pazzesca per lei. L’ho solo ammirata. Ahimè, è andata così…" Non mancano parole di affetto per Tiziano Ferro, autore del brano portato a Sanremo: "È così profondo, così amico. Mi disse che qualora avessi avuto bisogno, avrei potuto contare su di lui. Io lo chiamai perché mi mancava una canzone per completare l’album, non volevo portarla a Sanremo 2025. Dopo 4 o 5 giorni, arriva un’e-mail con la canzone Tra le mani un cuore. L’ho ascoltata e mi sono commosso al primo ascolto. Sono rimasto lì sul divano, l’ho ascoltata bene, e mi sono detto: ‘Questa è la canzone per Sanremo’".
Marcella Bella a Domenica In
È il turno di Marcella Bella, reduce dall’ultima esperienza a Sanremo con la sua Pelle diamante. L’artista si racconta a partire dalla famiglia: "La mia era una famiglia di artisti. Mia madre era pazzesca, ci prendeva tutti in giro. Io sono una che va sempre avanti, non mi piace guardare indietro. Sono dell’idea che bisogna vivere il presente, quello che si ha." Quando Mara Venier nota quanto è dimagrita, Bella confessa di aver smesso di bere e dice che il calo di peso potrebbe dipendere proprio da questo: "È un periodo che non bevo più, né vino, né nulla. Non mi va di bere, sono appagata da altre cose, sono felice di come sta andando il mio pezzo. Chi arriva ultimo ha un successo a parte".
La conduttrice si sofferma sul rapporto tra Marcella Bella e il fratello Gianni: "Lui è unico, sorride sempre, è allegro" dice l’ospite. La Venier ipotizza: "Secondo me, tu lo aiuti tantissimo, sei dirompente", e Bella risponde: "Io sono ottimista, cerco di tirare su le persone intorno a me, inutile crogiolarsi nel male. Ci sono stati momenti difficili, soprattutto da quando lui non scriveva più, perché io mi sono sempre appoggiata a lui che scriveva delle canzoni bellissime per me. Quando è morta mamma c’è stato un altro periodo bruttissimo". In un secondo momento la Venier le ricorda: "Dimagrita, sexy e nonna!" Bella, ironizzando, ribatte: "Mi sembravano troppi i complimenti… Mio figlio vive a Singapore con la mia nipotina Cassandra. Vengono a trovarmi in estate, l’anno scorso sono rimasti due mesi, e poi a dicembre si sono fermati un altro mese e mezzo. Li vedo abbastanza, tanto che a volte non vedo l’ora che tornino a Singapore… sto scherzando!" Poi l’omaggio di Marcella Bella al fratello Gianni nella serata delle cover di Sanremo 2025 con il brano L’emozione non ha voce, e l’ospite ammette in studio che quando l’ascoltò per la prima volta, ancora prima che il fratello la facesse sentire ad Adriano Celentano, le piacque così tanto da volerla tenere per se stessa: "Le canzoni erano tutte per lui. L’emozione non ha voce l’ha scritta mio fratello Gianni per Adriano Celentano. Dopo aver ascoltato il primo verso, ho chiesto a Gianni di lasciarla a me, ma lui era intransigente: stava lavorando per Adriano. Gli dissi che Celentano non l’aveva ancora sentita e che quindi per lui poteva scriverne un’altra. La canzone piacque più a Claudia Mori che a Celentano, dovette convincerlo a cantarla e metterla nell’album".
L’artista sottolinea il fatto di essere tornata sul palco dell’Ariston dopo ben 18 anni dall’ultima volta: "Ho aspettato 18 anni per tornare a Sanremo, ci ho messo tutta la carica, chi se ne frega se non mi hanno votato. Sono andata a dormire la sera prima. Mi sarebbe dispiaciuto di più arrivare a metà: o tra i primi tre posti, o ultima in classifica", e poi dichiara che tra le sue canzoni preferite di Sanremo 2025 ci sono Incoscienti giovani di Achille Lauro e La cura per me di Giorgia. Poi racconta la prima volta che si è esibita al Festival della Canzone Italiana: "Ero terrorizzata perché ero una sconosciuta mentre tutti gli altri erano Big". "La musica e la mia famiglia sono tutta la mia vita" chiude così l’intervento Marcella Bella prima di cantare Pelle Diamante.
Serena Brancale da Mara Venier a Domenica In
Poi è la volta di Serena Brancale, pronta a parlare di sé e cantare Anema e Core, brano presentato a Sanremo 2025. "Ho preparato Anema e Core per far sì che fosse la canzone giusta per tornare dopo 10 anni, ma non mi aspettavo questa esplosione, tanto successo. Di tutto il Festival, mi sono emozionata nel momento in cui ti ho conosciuta, perché mi sai di mamma… Ti ho fatta commuovere?" chiede a Mara Venier vedendola in lacrime. "Sì, quando mi hai detto ‘sai di mamma’, forse perché non hai più la mamma e io ho un istinto materno" risponde la Venier. La Brancale aggiunge: "Ho conosciuto tanti uomini durante quella settimana, ma quando ho visto te ho pensato: ‘Ma questa è la mamma’, hai un grande cuore". Mara Venier, visibilmente commossa, la ringrazia: "È una delle cose più belle che mi siano mai state dette".
Dopo il momento emozionante, la Venier introduce un evento drammatico della vita della Brancale, ovvero la perdita della madre: "Sono sempre stata la preferita di mamma, ero quella che imparava tutto in poco tempo. Lei era così divertita dal mio mondo e dal mio gioco di voci. Portavo tante felicità a casa, ero quella più libera e spero di rimanere così, incosciente, sia per lei che per me. Non voglio togliere la parte più buffa. A volte mi guardo fare certi video e mi dico ‘quanto sono scema’." dice l’ospite. Si passa a parlare del primo Sanremo nella categoria Nuove proposte, con una canzone che ‘non è stata capita’, Galleggiare: "All’epoca io ero sola a scegliere tutto, ho proposto questo brano. Dopo Sanremo, io ho odiato il mondo jazz e mi sono allontanata da tutto ciò che era di nicchia, poi ho fatto pace con il genere ed è arrivata Anema e Core. Mi sono presa una rivincita". Infine, la cantante torna al suo esordio al cinema al fianco di Luigi Lo Cascio, e confessa: "Mi sono innamorata di Luigi Lo Cascio, ma lui non l’ho mai saputo".
Dalila Di Lazzaro a Domenica In: la morte del figlio e il problema di salute
Per anni sulla cresta dell’onda, Dalila Di Lazzaro arriva a Domenica In per raccontarsi tra il dolore per la perdita del figlio, che è "sempre con me", e la malattia, la Neuropatia, dovuta al terribile incidente in motorino e a un approccio sbagliato dei dottori: "Sono stata 11 anni a letto, i medici non capivano e non mi facevano la lastra transorale tramite la bocca. Poi è subentrata la neuropatia. Non sono qui per fare del pietismo, la gente vuole che parli con la mia voce: ci sono tante persone che soffrono del dolore cronico neuropatico e io sono una portavoce. Ne soffro dall’incidente; ha sbagliato un medico e io pago per tutta la vita. Di questa malattia non se ne parla per niente ed è allucinante. Vorrei tirare tantissimo la cravatta a Elon Musk: cosa vai su Marte a fare? Vieni a mettere qualche soldino nella ricerca del dolore! Ci sono persone che ne soffrono per altre patologie, come il diabete, o per interventi chirurgici. Neuropatia vuol dire che si aprono i nervi e va via la guaina. Attualmente ci sono solo palliativi che ti rimbambiscono ma non c’è una vera e propria terapia". Poi l’appello in diretta: "Se qualcuno mi sta ascoltando, vi prego, medici: fate di tutto, per tutta questa gente che non ha la parola. Grazie".
La Venier si sofferma sulla morte del figlio di Dalila – avvenuta nel 1992 all’età di 22 anni- che dice: "Mio figlio Cristian suonava la chitarra e aveva fatto un concerto di cui io non sapevo nulla. Non amava mettersi in vista come ‘figlio di’. Era una persona meravigliosa… In qualche modo mi è vicino, lo sento sempre con me". La parola passa a Manuel Pia, musicista e compagno della Di Lazzaro: "È una donna forte ma, come un pulcino spennato, aveva bisogno di protezione e calore, una donna forte e fragile allo stesso tempo. Ci siamo incontrati grazie alla musica, io ero a Milano per un concerto e tra gli ospiti c’era anche lei. Io avevo letto tutti i suoi libri, già la seguivo… Lei in televisione era l’unica cosa che mi calmava. Abbiamo iniziato a collaborare e piano piano ci siamo innamorati, una cosa meravigliosa…". Dalila Di Lazzaro racconta: "Io non ero pronta, era chiusa la bottega! Lui è riuscito a rompere i catenacci, e lo ha fatto con tanta delicatezza, come ne avevo bisogno". Per quanto riguarda le violenze subite in passato, l’ospite si limita a dire a Mara Venier: "Sai che io sono stata violentata cinque o sei volte… ormai ce l’ho nella pelle".