Domenica In, Mara Venier saluta in lacrime ("Non è che muoio"), il dolore di Roby Facchinetti dei Pooh

Nella puntata del talk show, in onda il 2 giugno 2024, la conduttrice ringrazia pubblico e staff e spegne le candeline, mentre il cantautore parla di Denise

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Durante l’ultima puntata di Domenica In, condotta da Mara Venier su Rai1 il 2 giugno 2024 e celebrata con tanto di candeline sulla torta ("Perché sono più di 500 le puntate da quando ho iniziato Domenica In nel 1994", spiega la conduttrice), sono entrati in studio molti ospiti, tra cui il cantautore Gigi D’Alessio, Angela Finocchiaro e Christian De Sica, pronti a promuovere il nuovo film Ricchi a tutti i costi, in uscita solo su Netflix il 4 giugno, e Roby Facchinetti, che racconta quanto scritto all’interno del suo libro Che spettacolo è la vita. Con loro in studio anche Valeria Golino, Valeria Bruni Tedeschi, Jasmine Trinca e Tecla Insolia per presentare la seconda parte de L’Arte della Gioia, e infine Cristiano Malgioglio, il quale canta il suo ultimo singolo Fernando e lancia alcuni video volti a omaggiare l’operato di Mara Venier negli anni. La regina della domenica, commossa e avvolta da tutto questo calore, prima di ringraziare il suo pubblico, il Direttore Angelo Mellone, tutto lo staff e soprattutto il marito Nicola in chiusura, ironizza: "Ragazzi, non è che muoio!", e poi annuncia a gran voce: "Ci vediamo a settembre".

Domenica In, puntata 2 giugno 2024: cosa è successo

Il primo ospite della puntata conclusiva di Domenica In è Gigi D’Alessio, pronto a raccontarsi tra vita privata e carriera e a presentare il suo ultimo album Fra: "L’omonimo brano è il primo tempo di questo disco ed è dedicato a mio figlio Francesco". Poi D’Alessio passa a parlare della madre: "In ogni mia foto da giovane vedo i miei figli. Quei tempi erano i momenti più belli della vita, sei spensierato, non conosci la cattiveria, non capisci cos’è il pregiudizio e soprattutto hai una sola missione: dimostrare ai tuoi genitori che li ami. Io ho perso mia madre a 18 anni, dopo 35 anni ne sento ancora la mancanza. È un bene insostituibile, beato chi ce l’ha. È la vera ricchezza. Ti educa, fa il bello e il cattivo tempo, e quello che tu sarai è merito di ciò che tua madre ti ha insegnato. Mamma non mi ha visto farcela, mentre papà sì, essendo morto nel 2004. Dopo i concerti mi telefonava sempre: ‘Gigi, sono orgoglioso di te’, mi diceva. Queste chiamate mi mancano. Spesso sono fuori per lavoro, ma quando ci sono i miei figli e i nipoti a casa mi commuovo perché vedo il futuro e sento la responsabilità di crescerli, anche se non si capisce nulla perché non si sa più chi è il papà e chi il nonno".

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Il cantautore poi racconta di quando la figlia Ilaria gli ha detto di essere incinta e svela che attualmente lei vive a Bali con il fidanzato Luigi: "Da pochi giorni sono diventato nonno, Ilaria ha avuto un bambino meraviglioso di nome Josè. È sempre stata un po’ come Licia Colò, le è sempre piaciuto viaggiare. Lo scorso anno, di ritorno da un tour, lei mi ha portato una ecografia nel giorno della festa dei nonni. Allora io le ho detto ‘ma tuo fratello sta facendo un altro figlio?’ Lei mi ha risposto di no e poi ha aggiunto: ‘In verità non volevo rincorrerti in qualche camerino ma ti volevo dire che sono incinta’ e mi ha abbracciato. Ma io ho pensato incinta di chi? Il fidanzato dov’è? L’ho conosciuto e poi si è trasferita in Indonesia da lui, a Bali, dopo due anni di frequentazione. Se lei è felice, lo sono anche io. Ho lavorato per rendere i miei figli liberi. Non è la macchina o il giocattolo il regalo più bello che si possa fare, è la libertà".

E poi l’incontro che gli ha cambiato la vita: "Prima di fare il primo disco ero il pianista di Mario Merola. Una sera tornavamo da Foggia in macchina e gli dissi: ‘Se scrivo una canzone la cantate con me? E lui mi rispose: ‘Ma perché, sai anche cantare?’ Abbiamo fatto insieme Cient’anne e da lì non mi sono più fermato. Dopo Mario Merola puoi solo salire, a Napoli non c’era nessuno più importante di lui". Gigi D’Alessio si concentra anche sui sacrifici fatti per arrivare dov’è, ricordando a tutti di aver studiato la musica, per poi ringraziare tutte le persone che lo seguono dall’inizio della sua carriera: "Io sento il peso del loro amore. Come faccio a ricambiare tutto l’affetto che loro mi dedicano da sempre? Passo metà della mia giornata lavorativa a fare selfie con i fan. Quando gli altri mi dicono: ‘Ma non ti scocci?’ Io rispondo di no perché il problema è se questo non accade. Ritenetevi fortunati se vi chiedono selfie e autografi". In seguito, svela che gli avevano proposto la conduzione di Domenica In, mentre delle voci sulla direzione artistica del Festival di Sanremo dice: "Lo hanno scritto i giornali. A me non ha mai chiamato nessuno, né io mi sono proposto. Avrei sicuramente rifiutato, grazie dell’onore però… io ho molti amici cantanti e già quando è uscito il mio nome ho ricevuto 4000 telefonate… Come faccio a dire di no a un mio collega quando so i sacrifici che ci sono dietro? Ho molti amici, poi ne puoi accontentare venti. Sarebbe stato un guaio per me. Preferisco guardarmelo o al massimo partecipare come musicista".

Del figlio Luca D’Alessio, noto come LDA, dice: "Se tu vuoi bene a un figlio non gli devi dare una corsia preferenziale sia perché non sarebbe giusto nei confronti degli altri, sia perché gli fai un danno. Se non sbagliano non capiscono dove sta il bene o il male". E l’amore? "Non sono mai stato un farfallone, nelle storie che ho avuto ho creato famiglie. Essere papà di quasi sei figli mi ingorgliosisce. Ho detto a Mario Biondi [ha 10 figli, ndr] di darci da fare, visto il problema della diminuzione delle natalità", dice D’Alessio prima di parlare dei suoi figli: "La vera ricchezza è quella di tornare a casa e avere i tuoi figli che ti amano e poi il senso di responsabilità: è un rinunciare alla propria vita per dedicarsi ad altro, in questo caso ai figli. Quando mi chiedono di andare da qualche parte, rispondo sempre che ho da fare, perché il resto del mio tempo voglio dedicarlo a loro. Tra un mese arriverà la sesta figlia, sarà una femmina. Denise è una donna che amo tanto, è eccezionale. La prima cosa che ha fatto a casa mia è stata mettere una foto mia con tutti i miei figli, e lì ho pensato: ‘Questa è la donna con cui vorrei invecchiare’, poi vedremo".

Gli altri ospiti di Mara Venier

Angela Finocchiaro e Christian De Sica arrivano in studio per presentare il nuovo film Ricchi a tutti i costi, in uscita il 4 giugno solo su Netflix e il sesto film che li vede co-protagonisti: "Io lavoro benissimo con lui, ma proprio tanto", esclama subito la Finocchiaro. "Il film è molto divertente, il regista a un senso dell’umorismo un po’ nero che mi piace", dice De Sica. Angela Finocchiaro svela che vorrebbe leggere più sceneggiature per donne: "Mi piacerebbe che ci fossero più possibilità per tutte. I ruoli sono sempre meno. Non è una questione di lamentela, ma di percentuali". Mara Venier interviene: "Io la penso esattamente come te: ruoli per donne e di tutte le età. Sei troppo giovane per fare la mamma, sei troppo vecchia per fare la moglie…"

Roby Facchinetti presenta il suo libro Che spettacolo è la vita: "Il mio vero nome è Camillo e il romanzo inizia proprio da ciò. Io sono una persona molto riservata ma quest’anno ho sentito il desiderio di fare qualcosa di diverso. Per esempio, la mia infanzia non la conosce nessuno e nemmeno tanti particolari della mia vita. Il libro è l’occasione buona per raccontarmi un po’. È una mia visione personale, attraverso la mia sensibilità. Ho cercato di scrivere come ho vissuto le cose belle e quelle più dolorose". L’artista spiega perché ha deciso di cambiare il suo nome: "Io sono di Bergamo e non mi piaceva il suono del mio nome foneticamente: quando mi chiamavamo mi spaventavo. A mia madre dissi che mi piaceva di più Roberto. Lei mi spiegò che il nome era dovuto a una promessa fatta all’amica Camilla [le due donne avevano deciso di chiamare i propri primogeniti l’una col nome dell’altra, e infatti la figlia di Camilla si chiama Emilia, come sua madre, ndr]. Allora io dissi ‘no no, io sono Roberto’, ma tutt’oggi la mia famiglia e i miei amici mi chiamano Camillo. Quando ho iniziato a fare carriera, essendo un mondo tutto nuovo, ho cominciato a farmi chiamare Roberto, e poi Roby. Quando dicono ‘alla tastiera Roby’ suona meglio di Camillo". "Non riesco ancora ad accettare che non ci siano più Valerio Negrini e Stefano D’Orazio, per me è davvero impossibile", dice l’artista ricordando i suoi due grandi compagni d’avventura per poi aggiungere: "Nel periodo del Covid la musica mi ha aiutato tantissimo e con Stefano abbiamo scritto ‘Rinascerò, Rinascerai‘".


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