Domenica In: Ventura sulla crisi con Mara Venier: "Non ricordo il motivo", la malattia di Terzi

Durante la puntata del 17 marzo tra le due donne c'è un certo imbarazzo, ma tutto si risolve tra una risata e l'altra, mentre si parla di carriera e matrimonio

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Durante la nuova puntata di Domenica In, in onda il 17 marzo su Rai1, Mara Venier presenta una serie di ospiti molto interessanti a partire da Simona Ventura e Giovanni Terzi, presto sposi e innamorati più che mai, fino a giungere ad Alessandra Mussolini, in studio per presentare il libro autobiografico Il gioco del buio. Non manca infine la musica con il ricordo di Gabriella Ferri e l’ospitata di Michele Zarrillo, esibitosi al pianoforte cantando alcuni dei suoi più grandi successi, tra cui Cinque giorni e Una rosa blu.

Il recap della puntata del 17 marzo di Domenica In

La prima ospite in studio è Simona Ventura, pronta a raccontarsi tra carriera e vita privata: "Ho fatto 65 programmi, ma quello che ho nel cuore è sempre ‘il prossimo’, guardo avanti. Ci siamo rappacificate dopo un allontanamento, non abbiamo mai litigato, ma la ragione non me la ricordo [Venier però sembra rammentare bene il motivo, ma preferisce dare manforte alla collega e ‘amica’ e fare finta di nulla, ndr]. Quando due persone non comunicano, gli altri si sentono in diritto di mettersi in mezzo e noi che siamo testone e anche un po’ boccalone abbiamo dato retta alle chiacchiere e ci siamo cascate. Adesso, dopo quasi 10 anni, ci siamo ritrovate. Col cavolo che ci ricaschiamo". Poi il ricordo di Raffaella Carrà: "Mi ricordo la prima intervista che mi feci a Domenica In, tu dicesti che ero la Carrà del 2000 e lei non la prese benissimo. Lei è stata un esempio, era la regina della televisione italiana, abbiamo preso tutti ispirazione da Raffaella. Mara, tu hai aperto una strada nella conduzione femminile. Per quanto riguarda le quote rosa, se ci danno le possibilità noi le prendiamo. Ci siamo sempre guadagnate con le unghie e con i denti i nostri spazi. Non abbiamo bisogno di quote rose. Siamo in un periodo di transizione in cui le donne sono molto più consapevoli e forti, nonostante le difficoltà".

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La showgirl racconta di come è nata la sua passione per il calcio, in oratorio: per lei era un modo di stare vicino al padre, militare in carriera che amava questo sport e guardava le partite. Non manca il ricordo dell’unico Sanremo da lei co-condotto: "In quella occasione ci siamo trovati boicottati dalle case discografiche che non volevano sul palco di Sanremo i cantanti sotto loro contratto. Inizialmente doveva condurlo un collega, ma non mi va di fare di fare il nome. Lavora ancora, è uno dei migliori, anche perché non ha fatto nulla di male, ha solo deciso di ritirarsi. Ho lavorato un mese e mezzo: all’inizio era difficile, poi abbiamo trovato la quadra. Ha vinto Marco Masini, il cantante più conosciuto in quel momento e vergognosamente fuori dalle case discografiche, anche perché stava vivendo un momento difficile. Ha avuto la sua rivincita". Si passa a parlare dell’Isola dei Famosi: "Dopo averla condotta per tanti anni, volevo vedere se alcune idee che mi ero fatta del luogo corrispondessero al vero. Assolutamente no: parlavamo delle storie d’amore iniziate sull’Isola, ma lì non pensi mai a questo, solo a mangiare. È stato un viaggio molto complesso, un mio gesto di ribellione alla situazione che stavo vivendo, perché mi ero allontanata un po’ dalle persone, che per me sono energia pura. Mi ero imborghesita, e invece quello è stato un momento talmente forte e di sofferenza che la gente si è avvicinata ancora di più a me. Mi ha voluto maggiormente bene. È stata un’esperienza che mi ha forgiata tanto. Ringrazio le mie cadute e i fallimenti perché mi hanno aiutata ad essere la donna che sono adesso. Ripeto quello che dico sempre: non importa come si cade ma il modo in cui ci si rialza".

Dell’esperienza a Ballando con le Stelle ammette: "È un’occasione persa se non apri te stessa. Se vieni a Ballando bloccando le tue emozioni e i dolori butti via tutto. Lì mi sono aperta e avere vicino a me Giovanni Terzi è stato molto importante, perché se lui non ci fosse stato io forse non sarei stata così rilassata nello sciogliere dei nodi che avevo dentro. Ballando ti dà l’opportunità di essere tanto accudente e includente che ti senti sicura nel tirare fuori tutto". Simona Ventura racconta il dramma vissuto dal figlio Niccolò, accoltellato 11 volte fuori da una discoteca: "Ero in Calabria per lavoro. Vedo il numero di Niccolò alle 5 del mattino e rispondo, ma sentivo piangere qualcuno dall’altra parte. Era una sua amica che mi diceva che l’avevano accoltellato e lo stavano portando in ospedale, era vigile perché le aveva dato il pin del suo telefono. Mi si è gelato il sangue nelle vene, ma una voce dentro di me diceva: ‘Guarda che vive’. Una mamma lo sente, quando succedono queste tragedie c’è una parte di te che muore, ma io dentro di me sapevo che sarebbe sopravvissuto. Poi ho preso l’aereo e lì mi sono stati vicini tutti, ma sui siti erano già uscite delle notizie sconcertanti: che era in fin di vita, che era morto… Io credo in Dio e nei segni del destino – 11 coltellate e nessuna in un punto vitale – e da lì è cambiata la mia vita completamente: sono andata avanti dritta, non ho mai avuto un dubbio, sono felice di vivere. Ho messo un’energia positiva intorno a me presente tuttora e in questa situazione ho incontrato Giovanni". In seguito le due conduttrici ricordano un viaggio in Kenya in cui a Simona Ventura hanno "appioppato" un fidanzato che non era il suo, il tutto mentre lei era già impegnata: tornata in Italia infatti si è presa "una lavata di testa che non potete immaginare senza motivo" dal suo ex compagno. Mara la ringrazia pubblicamente: "Allora non l’avevo fatto perché ero un po’ inguaiata. Grazie Simona per essertelo beccata tu".

Simona Ventura e Giovanni Terzi

Il 6 luglio prossimo Simona Ventura e Giovanni Terzi si sposano, e per questo lo scrittore entra in studio dedicando subito dolce parole alla sua futura moglie: "Le donne come Simona ti accendono la luce addosso, è meraviglioso. Ci siamo incontrati grazie ad amici comuni – Umberto Brindani e Sabrina Donadei – a una cena. Era appena uscito un altro mio libro. Lei non ha mai letto nemmeno una riga mia, in compenso le legge sua madre che del nuovo testo dice: ‘È noioso’. Però viva la verità. Mi aveva ‘agganciato’ dicendo che aveva letto quel mio libro. Quella sera le chiesi: ‘Ti accompagno a casa’, e lei disse di no. Il giorno dopo mi arriva un suo messaggio perché le avevo scritto una dedica". La Ventura spiega: "Volevo rimanere single, poi ho conosciuto Giovanni. Il giorno dopo contattai Sabrina e le chiesi il suo numero di telefono, dicendole che avevo letto il nuovo libro e di averlo trovato ‘molto intenso’. Lei mi disse di stare attenta perché ‘è un immaturo, un bambinone’. Allora gli ho scritto un messaggio. Lui mi ha risposto e da quel momento non ci siamo più lasciati. Durante il primo appuntamento mi portò in una trattoria: distribuiva i suoi libri a tutti per farmeli vedere. Alle 16:30, quando il locale era ormai vuoto, ci siamo dati il primo bacio. Con lui mi sono subito sentita a casa, protetta, sicura, risolta".

Giovanni Terzi racconta uno dei periodi più bui della sua vita: "Una notte ho chiuso gli occhi e ho sperato di non svegliarmi più. Simona è riuscita a tirarmi fuori da questa cosa e a darmi una nuova prospettiva meravigliosa, perché amare è uno stato di grazia, quindi per me amare lei è uno stato di grazia, mi ha salvato la vita. Arriva un momento in cui devi fare i conti con le tue colpe. Ho sbagliato tanto in passato e in quel momento sono emersi tutti gli errori che ho commesso e quindi mi sono sentito inadeguato. Mi sono raccontato i miei errori e mi sono sentito molto male. Poi è arrivata Simona". "Ci siamo riconosciuti nei nostri dolori ed errori. Le nostre scelte sono state d’amore, non si può rimpiangere decisioni dettagli dal sentimento. Noi amiamo totalmente, si può sbagliare, basta che poi ci si rimetta in sesto", dice Simona. Per quanto riguarda la sua malattia ai polmoni, Terzi dichiara: "Il mio problema fa sì che i polmoni muoiano a poco a poco e al momento la malattia ha preso il 45% di essi. Sono fortunato da questo punto di vista, perché per ora hanno fermato l’infiammazione. È un momento molto positivo. Certo, è come se facessi chemioterapia una volta al mese da tre anni, però quando hai dentro di te una luce che guarda oltre, un amore così importante, i nostri figli, il progetto… Sinceramente non ci penso mai quando affronto qualcosa, perché la nostra vita è bella". Ma la sua futura moglie come la pensa? "Io sono sempre molto positiva, anche quando ci hanno detto della malattia, per la quale era già mancata sua madre nel 2010. Dentro di me dico: ‘No, ce la facciamo! Non mi abbatto mai finché la partita non è finita. Faccio di tutto per invertire la tendenza".

Alessandra Mussolini a Domenica In

Arriva in studio anche Alessandra Mussolini, pronta a presentare il suo libro autobiografico Il gioco del buio, dove affronta tradimenti e rapporti complessi, in particolare quello tra nonna Romilda e mamma Maria Scicolone. "Ho fatto uscire fuori tutto: segreti, cose non dette. Ho voluto condividere tutto ciò che sentivo e che prima non capivo. Adoravo mia nonna. Lei ha costruito tanto nella sua vita ma ha sacrificato una figlia, ovvero mia mamma Maria e io dovevo raccontarlo. Questo libro è come se fosse un lungo post, dovevo condividere le mie emozioni con le persone. Mia nonna per me è stata una figura straordinaria, anche se ha fatto soffrire mia madre. Io, però, l’ho saputo solo dopo che mio padre è morto, quando lei ha chiamato me e mia sorella poiché doveva dirci una cosa importante, sfogarsi. Prima di allora non ci aveva mai detto niente perché voleva preservare il nostro rapporto con la nonna. Ha fatto bene, non ha voluto rovinare un legame. È incredibile quello che ha fatto. Di tutti i tradimenti di cui parlo nel libro, penso che il più vero sia stato quello di nonna nei confronti di sua figlia, mia mamma. La nonna non ha avuto niente nella vita, non ha avuto una favola in cui credere e forse l’infelicità l’ha portata a fare queste cose".

Riflettendo sul rapporto tra i suoi genitori – Romano Mussolini e Maria Scicolone, sorella di Sophia Loren – l’ospite dichiara: "Non diciamo più che l’amore è eterno, perché in realtà muta. Quello che provi oggi potrebbe essere diverso da ciò che sentirai domani: a volte il sentimento finisce, altre diventa più forte. Ai tempi pensavo che la serenità fosse la pausa tra un litigio e l’altro. Io non voglio giudicare e dare alibi a nessuno. Mi sono stufata di essere forte per gli altri, io sono stanca, stravolta. Non ce la facevo più a tenermi tutto dentro, è per questo che ho scritto il libro".

Infine, Seva Borzak Jr. ricorda la madre Gabriella Ferri: "Ero molto possessivo. Lui era unica, la volevo tutta per me. Se le chiedevano un autografo, io pensavo: ‘Andatevene via, fatemi stare con un po’ con mia mamma’. In molte cose non ho voluto assomigliare a lei, quel mondo e la sua arte erano troppo per me, ma penso di avere la sua sensibilità e ho imparato a riconoscere tutti senza alcun tipo di giudizio".


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