Daniele Scardina, la confessione (tenera) su Diletta Leotta: “Amore vero”. E svela il suo sogno più grande

L'ex pugile, colpito nel 2023 da un'emorragia celebrale, si è aperto in un'intervista al settimanale "Chi". Presto sarà nelle librerie con la sua autobiografia. I dettagli.

L’ex pugile Daniele Scardina si racconta. Non solo in un’inedita autobiografia, in uscita in questi giorni nelle librerie. Ma anche nell’intervista concessa di recente al settimanale Chi, a quasi due anni dal malore che l’ha colpito. Era il 28 febbraio 2023, quando Daniele ha rischiato di andarsene per un’improvvisa emorragia cerebrale. Salvato in extremis dai medici, l’ex atleta ha passato gli ultimi due anni nel limbo della riabilitazione. Di questo, e di tutte le difficoltà superate fin qui, Scardina ha parlato diffusamente. E si è anche soffermato (con parole tenerissime) sul suo rapporto d’amore con Diletta Leotta, durato dal 2019 al 2020. Vediamo di seguito tutti i dettagli.

Daniele Scardina, la confessione tenera su Diletta Leotta

"King Toretto. La mia storia di vittorie e ko, dentro e fuori dal ring" è il titolo dell’autobiografia in uscita di Daniele Scardina. L’ex campione del ring che è passato in un amen, per colpa di un malore, dalla gloria sportiva al letto d’ospedale. Daniele ha rivelato alcuni dettagli della sua odissea anche al settimanale Chi, in un’intervista ricca di confessioni e ricordi dolorosi.

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Tra le memorie più belle, però, resta quella del rapporto con Diletta Leotta, vissuto alla luce del sole tra il 2019 e il 2020. "Ho tanti tatuaggi, ma sono un buono", ha spiegato Scardina, "all’epoca io ero il più vincente e lei la più bella, ma noi due non abbiamo parlato di noi, non abbiamo mai usato la nostra relazione, è stato un amore vero e importante. Le storie finiscono, resta il bene".

Il malore di Scardina e il desiderio di rinascita

Molto più faticoso è stato ricordare il momento del malore. Il 28 febbraio 2023, un’emorragia cerebrale ha colpito improvvisamente ‘King Toretto’ (questo il soprannome di Scardina sul ring). "Ora il mio sogno è quello di tornare a camminare", dice lui, "ci sto riuscendo, piano, piano…è colpa della boxe quello che mi è capitato? In parte sì. Ma questo mi fa pensare che è tutto parte di un processo, è parte di tutto quello che devo e dovevo passare".

Scardina è rimasto in coma per parecchie settimane, e anche dopo il risveglio ha dovuto lottare per rinascere. "Ho voluto vivere, risvegliarmi, ho voluto tornare a ogni costo", spiega oggi l’ex pugile, "ho combattuto dentro quel buio della mia anima con i denti, con la punta dei capelli, con i lobi delle orecchie, ho combattuto con ogni fibra che avevo, che ho. Ne ho passate di tutti i colori, sono stato in coma, nel buio, mi sa per tre mesi, ma per quanto, precisamente, dobbiamo chiedere a mia mamma. Quando mi sono risvegliato non avevo il movimento, la memoria, non avevo la parola, ho dovuto imparare di nuovo tutto, tutto quanto. Non riuscivo a parlare, a ridere, a piangere".

Resta il fatto che la ripresa è stata sensazionale. Oltre ogni possibile previsione. "Per i medici sono un miracolo", ammette Daniele Scardina, "sono entrato in sala operatoria morto e ne sono uscito vivo. Per i medici dovevo morire, però sono qua e sono qua per di più con la testa che funziona. Ora sto combattendo l’incontro più importante. Quando vado a dormire penso che devo rimettermi in piedi, quando mi sveglio penso che devo rimettermi in piedi". La lotta di Daniele continua.

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