Claudio Lippi si difende dopo le polemiche che lo hanno fatto cacciare dalla Rai: "Valuto azioni legali"

Il conduttore, ormai messo da parte dalla Rai, cerca di recuperare la situazione, dopo le frasi di disprezzo verso la vecchia amministrazione dell'emittente

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Claudio Lippi, dopo la tempesta mediatica che lo ha investito, ritorna sulle polemiche nate dalle frasi dette contro la comunità LGBTQIA+ e contro Fabio Fazio. Il conduttore, che ha ricevuto un due di picche dalla Rai prima ancora di sperare di poter tornare sui suoi schermi, ha rilasciato una lunga dichiarazione ad Ansa, in cui si lamenta del trattamento ricevuto, specificando che non intende passare sopra la cosa, tanto da valutare delle strategie con i suoi legali. Ecco cosa ha detto.

Le polemiche per le sue frasi

Sembra che durante un’intervista Lippi l’abbia sparata troppo grossa sulla vecchia amministrazione, in particolare sull’ex direttore Andrea Coletta: "Andrea Coletta, il direttore che per fortuna non c’è più, ha fatto lavorare gay e gaie solo per il motivo di esserlo. Tanti e tante che non avevano alcuna competenza, la Rai usata per fare coming out. Ma le pare? […] Allora anche noi etero dovremmo fare coming out, no?". Poi le frasi contro gli ex conduttori Rai: "Basta con la propaganda dei Fazio e delle Annunziata. Basta con la kultura con la K. Serve il linguaggio popolare di Giorgia". Poi il conduttore ha auspicato la presenza di "Meno gay e gaie" in TV. Sembra inoltre che abbia definito Fazio un farabutto.

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Il contrattacco di Claudio Lippi

Lippi comincia lamentando all’Ansa il trattamento ricevuto: ""Ho subito un attacco alla mia privacy in modo maldestro e una grave lesione della mia immagine: sto valutando con il mio ufficio stampa e con i miei legali come contrattaccare […] Ho 59 anni di lavoro alle spalle, un pubblico che crede in me e nella mia onestà intellettuale e la difenderò fino alla morte". Il conduttore sarebbe quindi pronto ad attaccare il responsabile della diffusione delle frasi a lui incriminate. Poi parla delle frasi dette nei confronti di Fazio: "Non mi riconosco nelle affermazioni che mi sono state attribuite: non userei la parola farabutto neanche per il mio nemico più acerbo e difendo con una lotta continua la libertà di scelta sessuale". Infine Claudio Lippi difende il suo diritto di esprimere apertamente il suo credo politico, sottolineando: "Sono una persona perbene. E sono anche un cittadino libero e decisamente schierato con il nuovo Governo, formato da persone che conosco personalmente, a partire da Berlusconi, e dal rapporto personale con Salvini e Meloni. Ma non credo che si possa essere condannabili per queste idee". Sembra quindi che la storia non si sia ancora chiusa.


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