Claudio Baglioni querela Striscia, sequestrato il libro su di lui

Al cantante non era andato giù l'ebook "Tutti poeti con Claudio", pubblicato sul sito di Striscia la notizia senza il suo consenso. Ma Antonio Ricci risponde

Fonte: IPA Agency

Stando al Gip, il libro sarebbe stato voluto da Antonio Ricci, che non ha mai nascosto di provare una certa antipatia per il cantante di Questo piccolo grande amore. Il Corriere della Sera afferma che oltre a lui sarebbero indagati anche i conduttori Enzo Iacchetti, Ezio Greggio e il Mago Casanova, colpevoli di diffamazioni nei confronti del cantautore, dipinto apparentemente come una persona disonesta, che ha plagiato più volte altri artisti.

Il contenuto del libro e l’indagine a riguardo

Nel libro viene scritto infatti, secondo gli autori, che Baglioni avrebbe copiato "testi di poesie altrui", o quantomeno "di essersi ispirato" ad esse. Il Giudice per le indagini preliminari afferma che ciò che viene sostenuto dall’ebook è "in parte non veritiero, in parte frutto di una manipolazione". In diversi casi secondo quest’ultimo non si potrebbe "nemmeno parlare di plagio" nel senso stretto del termine, perché le parole identificate come copiate apparterrebbero a opere di autori morti da ben più di 70 anni, oltre i quali decadono ufficialmente i diritti d’autore. In altre circostanze ancora, i versi utilizzati dal cantante sarebbero di "uso talmente comune da fare dubitare che godano del diritto d’autore".
In altri segmenti del libro vengono invece manipolate le parole del cantante, partendo da un’intervista del 2013 del cantante, viene totalmente decontestualizzata la frase "Potrebbe esserci un giorno in cui forse ruberò una cosa. Se arriva una frase, ma lo dirò esplicitamente, che è bella, che sta lì, dirò questa mi è arrivata"

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Ricci non ci sta, e attraverso il Corriere risponde a tono

L’autore dello spettacolo in onda su Canale 5 si difende, sostenendo che Baglioni attui delle manovre intimidatorie verso il programma: "Noi non abbiamo offeso nessuno. Abbiamo raccolto e verificato le segnalazioni di spettatori e fan pentiti. I giudici stabiliranno se siamo nei limiti della satira. Per me si tratta di una manovra intimidatoria di Baglioni nei confronti di una libera trasmissione. È una questione di libertà. Tutto si può toccare, tranne il divino Baglioni? E no! La satira è essenziale nel viver civile. Tutto quello che c’è nel libro è vero. E poi non lo abbiamo accusato di plagio, ma più elegantemente di amnesia verso le fonti".
Secondo il Gip la difesa non potrebbe appellarsi al diritto di satira, come sostenuto invece da Ricci, perché "presuppone che il fatto su cui si satireggia sia vero".

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