Chiara Ferragni e Balocco, arriva la stangata del Tribunale: “Pratica commerciale scorretta”, via ai rimborsi

Il Codacons annuncia la sentenza del Tribunale civile di Torino, che “apre le porte ai risarcimenti” nei confronti degli “ingannati” dalla campagna benefica

Pietro Guerrini

Pietro Guerrini

Content editor

Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar).

Il Balocco-gate si avvicina (forse) alla sua triste fine. La campagna di beneficienza legata al pandoro Pink Christmas targato Balocco e la bufera che lo scorso dicembre travolse Chiara Ferragni è finita sotto la lente di ingrandimento della giustizia: dopo la stangata dell’Antitrust e la maxi-multa da oltre un milione di euro, infatti, nella giornata di ieri mercoledì 23 aprile 2024 è arrivata la sentenza del Tribunale civile di Torino. La giudice della prima sezione Gabriella Ratti ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni di consumatori Codacons, Adusbef e Utenti dei servizi radiotelevisivi e ha riconosciuto come "pratica commerciale scorretta", in violazione del Codice del consumo, la campagna benefica dell’influencer, che prometteva di destinare all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino gran parte dei proventi legati alla vendita del pandoro. Scopriamo tutti i dettagli.

Chiara Ferragni e lo scandalo Balocco: la sentenza del Tribunale

Dopo la bufera che l’ha costretta a chiudere nuovamente i commenti su Instagram e il "divorzio social" da Fedez, nella giornata di ieri mercoledì 23 aprile 2024 è arrivata un’altra batosta per Chiara Ferragni. Il Tribunale civile di Torino, infatti, ha finalmente annunciato la sentenza sul caso Balocco, la beneficienza e il famoso "errore di comunicazione" che hanno travolto la figura dell’influencer cremonese dallo scorso dicembre. Come riportato dal Codacons, la giudice Gabriella Ratti ha accolto il ricorso presentato dall’associazione dei consumatori e ha riconosciuto la campagna legata al pandoro come "pratica scorretta messa in atto dall’azienda Balocco sul caso del pandoro Pink Christmas griffato Ferragni", confermando "l’ingannevolezza dei messaggi lanciati al pubblico sulla campagna di beneficenza associata alla vendita del prodotto".

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Nessun "errore di comunicazione", dunque, né tantomeno un "fraintendimento" da parte dei consumatori per il Tribunale: "È stato lasciato intendere ai consumatori che, contrariamente al vero, acquistando il Pandoro Pink Christmas avrebbero contribuito direttamente e proporzionalmente alla donazione per l’ospedale Regina Margherita". Inoltre "la rilevante differenza di prezzo del Pandoro Pink Christmas rispetto al suo equivalente pandoro Balocco classico ha evidentemente contribuito ad indurre nel consumatore il convincimento che nel maggior prezzo vi fosse una diretta contribuzione al reperimento dei fondi utili al progetto di beneficenza".

Come annunciato dalla nota del Codacons, questa sentenza "apre le porte ai risarcimenti in favore di coloro che sono stati ingannati dai messaggi lanciati dall’azienda e da Chiara Ferragni" e "aggrava la posizione dell’influencer nell’inchiesta per truffa aggravata aperta dalla procura di Milano", lasciando intendere che sono in arrivo altri tempi bui per l’imprenditrice.


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