"Chi l’ha visto?", Federica Sciarelli condannata per diffamazione: cosa sta succedendo
La conduttrice e un’autrice dovranno pagare una multa e risarcire un impuntato per averlo screditato nel corso della trasmissione: scopriamo di più.
Guai legali nella famiglia di "Chi l’ha visto?", il noto programma di Rai3. Come rivelato da AGI, Agenzia Giornalista Italiana, la conduttrice Federica Sciarelli e l’autrice e giornalista Claudia Aldi sono state condannate per diffamazione nei confronti di Massimo Galioto, il senzatetto punkabbestia imputato nel processo per l’omicidio di Beau Solomon, lo studente americano annegato nel Tevere nella notte del 1° luglio 2016. Le due donne dovranno pagare una multa, le spese legali, e un risarcimento danni la cui somma dovrà essere definita in sede civile: scopriamo di più su quanto sta accadendo.
Sciarelli e Aldi, condannate per diffamazione: perché
A seguito della morte dello studente americano Beau Solomon, annegato nel Tevere nel 2016, è stato indagato il senzatetto Massimo Galioto. Nel 2019, però, il diretto interessato è stato assolto dall’accusa sia in primo che in secondo grado. Nella puntata di "Chi l’ha visto?" andata in onda a giugno 2019, la conduttrice Federica Sciarelli ha rivelato di ritenere assurda l’assoluzione dell’imputato in quanto, a suo parere, i video mostravano chiaramente la sua colpevolezza nel aver spinto in acqua lo studente americano.
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Entra nel canale WhatsAppD’altra parte, la giornalista e autrice Claudia Aldi ha mandato in onda un’intercettazione ambientale, ripresa nella sala d’aspetto del commissariato di Campo Marzio, con sottotitoli che raccontavano il contenuto come una vera e propria ammissione di colpa da parte dello stesso Massimo Galioto. Da tutto ciò è dunque nata la diatriba legale e l’accusa di diffamazione a carico delle due donne.
Chi l’ha visto, Sciarelli e Aldi condannate: la sentenza
Il giudice della quinta sezione penale del tribunale di Roma ha dunque condannato Federica Sciarelli e Claudia Aldi per diffamazione. Da quanto riporta la sentenza di primo grado, le due donne dovranno pagare una multa di 700 euro, tutte le spese legali e processuali sostenute da Galioto (rappresentato dall’avvocato Vincelli) e un risarcimento danni la cui somma dovrà essere definita in sede civile.
"Forse sarebbe opportuno porre un freno a certe trasmissioni televisive che sono solite svolgere processi paralleli in televisione, cavalcando spesso tesi colpevoliste e infondate, del tutto scevre dalla emergente realtà processuale, contribuendo, in tal modo, a creare mostri da sbattere in prima pagina e a fomentare l’odio nei leoni da tastiera", ha sottolineato l’avvocato Vincelli all’AGI.
Di contro, l’autrice Claudia Aldi ha voluto chiarire in una nota all’AGI che "i sottotitoli in questione altro non erano che le trascrizioni dell’ambientale" e che "sarà presentato appello contro la sentenza". In altre parole, pare proprio che la diatriba legale non sia ancora finita.