Chi è Marina, la moglie di Sigfrido Ranucci: la vita sotto scorta e la scelta (drastica) per la famiglia
Come si sono conosciuti il conduttore e giornalista e sua moglie: dal colpo di fulmine, ai figli fino alle minacce che costringono Ranucci a vivere sotto scorta
Sigfrido Ranucci è il volto di Report dal 2017 e da anni ha unito il lavoro di giornalista a quello di conduttore. Da sempre è molto riservato sulla sua vita privata anche perché dal 2009 vive sotto scorta. Sua moglie si chiama Marina e hanno tre figli, due maschi e una femmina. Scopriamo di più sulla coppia e sulla sua famiglia.
Come si sono conosciuti Sigfrido Ranucci e sua moglie Marina
Sigfrido Ranucci ha conosciuto sua moglie quando aveva 21 anni e lei 17. Stava girando in moto nella zona del Gianicolo di Roma e la vide seduta su una panchina: scattò subito il colpo di fulmine. Da allora la coppia non si è mai separata e ha costruito una splendida famiglia. I due sono convolati a nozze nel 1995. Il loro primogenito è arrivato nel 1999 e alla sua nascita Marina ha deciso di dedicarsi del tutto alla famiglia, lasciando la professione di ragioniera. I figli della coppia si chiamano Giordano, Michela ed Emanuele. Il primo è laureato in Lettere e insegna; la secondogenita si dedica ai bambini con disabilità visto che è specializzata in neuropsicomotricità dell’età evolutiva; infine l’ultimo arrivato studia ancora ed è iscritto a Giurisprudenza. Marina era impiegata come ragioniera, ma dopo la nascita dei figli ha deciso di mollare il lavoro per dedicarsi totalmente alla famiglia.
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Entra nel canale WhatsAppUna vita sotto scorta
Sigfrido Ranucci vive sotto scorta dal 2010 ma nel 2021 è ormai protetto durante tutto il giorno. Infatti come aveva dichiarato lui stesso a Un giorno da pecora su Rai Radio 1: "da metà agosto sono sotto scorta 24 ore su 24. C’è un buontempone che dal carcere avrebbe incaricato due killer stranieri. Sarebbe un personaggio che gestisce il narcotraffico, legato a famiglie di ‘ndrangheta". In quell’occasione inoltre aveva spiegato: "non posso muovermi liberamente senza due persone che mi seguono negli spostamenti, in macchina non posso portare nessuno con me oltre alla scorta".
Il giornalista di Rai 3 nel suo stesso programma Report aveva raccontato di aver ricevuto numerose minacce di morte. Infatti durante una puntata risalente sempre al 2021 nel mese di gennaio il pregiudicato Francesco Pennino aveva spiegato che già nel 2010 il giornalista era stato bersagliato da altri malavitosi vicini al boss Beppe Madonia. Il tutto è successo a seguito dell’uscita del libro "Il patto. La trattativa fra Stato e mafia nel racconto inedito di un infiltrato" sulla presunta trattativa Stato-Mafia scritto a quattro mani da Ranucci e Nicola Biondo. In quell’occasione il giornalista Rai riuscì ad evitare di entrare nel mirino della criminalità, secondo quanto raccontato dal pregiudicato Francesco Pennino, soltanto perché arrivò l’ordine di "non fare rumore".