Belve, le pagelle: Sabrina Impacciatore scatenata (9), Nathalie Guetta si arrabbia con Don Matteo (7)

Promossi e bocciati della puntata di martedì 29 aprile di Belve: le interviste più riuscite e le meno interessanti

Torna in prima serata su Rai Due, Francesca Fagnani con le interviste di Belve. Martedì 29 aprile, in prima serata si riparte con le domande irriverenti agli ospiti di turno, che questa sera sono: Sabrina Impacciatore, Nathalie Guetta e Marcel Jacobs.

Novità di questa edizione primaverile del talk show graffiante guidato dalla giornalista Fagnani è un inedito spazio musicale che sostituisce gli intermezzi affidati a comici e creator che abbiamo visto nelle puntate invernali. Lo spazio, è affidato a Serena Brancale che, per l’occasione, questa sera ha interpretato una singolarissima versione dub di Guarda che luna di Fred Bongusto.

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La formula che tanto successo ha regalato al programma di Rai Due, ovviamente, anche in queste nuove puntata non cambia: studio scarno, e uno sgabello pensato appositamente per far sentire gli ospiti che di volta in volta ci si arrampicano sulle spine. Poi solo il botta e risposta con la conduttrice.

Scopriamo come è andata questa prima serata primaverile in compagnia di Belve, con le pagelle di martedì 29 aprile: ecco i nostri promossi e bocciati e top e flop.

Belve 2025, le pagelle della prima puntata (martedì 29 aprile 2025)

Sabrina Impacciatore, voto: 9. Sicuramente, dal punto di vista della vivacità della conversazione, della varietà di argomenti trattati, della leggerezza e della schiettezza con cui l’ospite ha risposto senza scomporsi minimamente alle domande di Francesca Fagnani, la migliore intervista della prima puntata della nuova edizione di Belve è di gran lunga quella con Sabrina Impacciatore, che stacca parecchio le altre due. Viene presentata dalla padrona di casa come colei che è riuscita a fare l’incredibile salto "dal cruciverbone a Hollywood", e già questa immagine apre a una prateria di possibili domande e curiosità. Come sempre, l’intervista spazia a 360 gradi e l’interlocutrice sebbene ammetta di essere un po’ agitata riesce a rispondere con schiettezza disarmante e sempre riuscendo un po’ a spiazzare e a stupire. La ascoltiamo raccontare di aver avuto un’infanzia felice ma anche con momenti di solitudine. La passione per la recitazione l’ha incontrata presto e l’ha presa molto sul serio, nonostante le resistenze della famiglia, tanto che per pagarsi un corso con un noto acting coach andava a fare pulizie, arrivando alle 6 per resettare la scuola, aule, bagni e altri spazi e finendo all’1 di notte. Confessa che l’exploit che la sua carriera ha conosciuto oltreoceano è non solo motivo di orgoglio ma anche di rivalsa, guardandosi indietro, a chi le faceva i provini da ragazza e le diceva che l’attrice non l’avrebbe fatta mai perché non era abbastanza bella e poi invece, è stata la prima attrice italiana a venire candidati agli Emmy grazie alla parte di Valentina in White Lotus. La sentiamo parlare dei set americani, ormai casa sua, del lavoro dell’intimacy coordinator, di "una specie di orgasmo avuto sia con Scola che con White", di parti sofferte e soffiatele ingiustamente (fu Penelope Cruz la ladra). Dice pure, con ironia, che ha rifiutato un film hard perché "mio padre aveva già avuto un infarto, sarebbe stato pericoloso". Poi la vita privata, la confessione di una notte con una modella che le ha fatto capire meglio i maschi, maschi senza i quali, dice, non potrebbe vivere. E ancora, le esperienze con le droghe e un trip di nove ore in cui ha visto di tutto, la frequentazioni di sciamani e le sue stesse esperienze medianiche, una visione del mondo e delle cose tutta sua e una "verginità emotivia" che le fa vivere tutto come la prima volta. Un racconto, davvero a 360 gradi.

Nathalie Guetta, voto 7. Nonostante si faccia parecchio fatica a seguire i voli pindarici logici e dialettici dell’attrice francese, sicuramente anche la sua intervista si basa su una grande schiettezza e sincerità. Il 7 glielo diamo innanzitutto per il commento alla sua partecipazione a Pechino Express dove, rivedendosi, dice di essere stata "una belva, sempre aggressiva". E in effetti è stato così, ma le fa davvero onore ammetterlo davanti a tutti in prima serata. Questa donna che a 16 anni lasciò la scuola per inseguire lo strambo sogno di diventare un clown del circo, risulta comunque, alla fine del botta e risposta con Francesca Fagnani, un personaggio molto interessante. Confessa parecchie fragilità, prima tra tutte quella di non essersi amata abbastanza, l’ossessione per il fisico e per il tempo che passa e il futuro in cui le fa paura invecchiare da sola, dopo aver definito la sua vita sentimentale "abominevole" e aver raccontato due matrimoni, il primo dei quali durato un giorno e mezzo, falliti, entrambi con ragazzi cubani, di cui il secondo un grande amore ma molto doloroso. Anche sul ruolo che le ha dato la popolarità, quello di Natalina, la perpetua di Don Matteo, Nathalie Guetta dice cose che non ci si aspetterebbe di sentire, per esempio, che vuole chiedere un risarcimento alla produzione perché, una volta dentro la storica fiction ci è rimasta incastrata e nessuno più le ha proposto altre parti da interpretare, tanto da dire che sentirsi chiamare "Natalina" quando le persone la fermano, le fa venire l’avvilimento.

Marcel Jacobs, voto: 5. Sicuramente l’intervista meno interessante della serata, non tanto per gli argomenti trattati, quanto per il tono poco coinvolto e dunque poco coinvolgente delle risposte del campione azzurro, che pare sentire il sangue che gli scorre nelle vene solo quando racconta che tanti sacrifici, tanto sudore, tanta fatica che lo hanno portato alla conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi, sono state favorite da una voglia di riscatto, verso l’abbandono del padre che ha visto per la prima volta ( e per soli quattro giorni), all’età di 12 anni.

Valentina Di Nino

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