Marcell Jacobs a Belve: “Quando ho visto mio padre a 12 anni non ho provato nulla”, poi la verità su Tortu e il caso di spionaggio
Ospite della prima puntata del talk condotto da Francesca Fagnani, il campione ha parlato del caso di presunto spionaggio: ecco cosa ha detto

Il campione olimpico Marcell Jacobs è stato tra gli ospiti della prima puntata (in onda questa sera) della nuova stagione di Belve, il talk di interviste condotto dalla sempre più graffiante Francesca Fagnani. Nel corso dell’intervista, Jacobs ha ripercorso la sua vita e la sua carriera lasciandosi andare a dichiarazioni toccanti e inedite. Ecco cosa ha dichiarato.
Anticipazioni Belve, Marcell Jacobs: "Quando ho conosciuto mio padre era uno sconosciuto"
Marcell Jacobs ha parlato nel corso dell’intervista del suo rapporto controverso con il padre Lamont. Il campione olimpico ha sempre sopportato la mancanza della figura paterna che abbandonò la famiglia per la carriera militare quando Marcell quando era solo un bambino. "A 12 anni la prima volta che ho visto mio padre non ho provato niente. Era uno sconosciuto", ha dichiarato. Quando Francesca Fagnani gli ha chiesto di come avesse vissuto da bambino l’assenza del padre, lui si è lasciato andare ad una dichiarazione da brividi: "Da piccolo mentivo a me stesso e anche agli altri, facendo credere che mio padre fosse un super eroe che amavo e ammiravo. Però dentro di me soffrivo. Alle elementari vedevo i disegni dei miei compagni che avevano una famiglia e io invece disegnavo solo mia madre".
Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime news su TV, personaggi e gossip? Iscriviti al nostro canale WhatsApp
Entra nel canale WhatsAppCon il tempo, grazie all’aiuto di una mental coach, Marcell è riuscito a trasformare quel vuoto trovando la forza di aprire le porte del suo cuore al padre: "Prima delle Olimpiadi ho iniziato ad abbattere quel muro che avevo creato per ritrovare il rapporto con mio padre. È da lì che nasce il Marcell Jacobs che ha iniziato a vincere". I loro rapporti ad oggi sono notevolmente migliorati tanto che di recente hanno trascorso il Ringraziamento a Kingsland, nello stato americano della Georgia.
Belve, Marcell Jacobs e la verità sul caso di spionaggio
Marcell Jacobs ha poi parlato della storia di presunto spionaggio che ha visto coinvolto anche Giacomo Tortu, fratello del velocista Filippo. Giacomo si sarebbe rivolto alla società di investigazioni Equalize per ottenere informazioni su presunte irregolarità nelle analisi antidoping di Marcell Jacobs. Secondo una ricostruzione, Giacomo Tortu nel 2021 si sarebbe rivolto a degli intermediari per ottenere certificati del sangue, chat e telefonate tra Jacobs e il suo staff, composto dall’allenatore Paolo Camossi, il manager Marcello Magnani e il nutrizionista dell’epoca Giacomo Spazzini. L’atleta nel corso dell’intervista ha così commentato la vicenda: "Sono rimasto abbastanza male, la notizia mi ha sconvolto. Nel momento in cui io ho vinto le Olimpiadi ho, tra virgolette, oscurato un po’ quello che era il percorso che Filippo aveva fatto dal 2018. Pensavano che magari io utilizzassi doping… Il fatto che abbiano violato la mia privacy è stata la cosa che mi ha veramente dato più fastidio".
Marcell Jacobs e Filippo Tortu hanno vinto insieme l’oro nella staffetta ma negli anni tra loro ci sono stati dei dissapori. Alla domanda diretta della Fagnani se pensava che la loro rivalità di fermasse in pista, Jacobs ha risposto: "Si vede che da chi lo gestiva non era solo quello. Filippo, per come lo conosco e per come l’ho vissuto da Tokyo a oggi, non potrei mai pensare che lui fosse a conoscenza di questa cosa. Al posto suo avrei licenziato il fratello". I due non hanno più avuto modo di rivedersi anche se il campione non ha nascosto che qualora ciò dovesse avvenire non mancherà un pizzico di imbarazzo.