Andrea Roncato: “Ancora si parla della cocaina, quando l'ho provata due volte”
L’attore ha parlato del problema di essere legato ancora a una sorta di figura sopra le righe del cinema italiano, che cancella il suo attuale impegno civile
Andrea Roncato vuole smontare la propria immagine. L’attore emiliano, salito alla ribalta nel cinema italiano con il duo "Gigi e Andrea" insieme a Gigi Sammarchi negli anni Ottanta, nel corso di un’ampia intervista rilasciata a Fanpage ha parlato del problema di essere ancora legato a una figura da "rockstar" sopra le righe. La cocaina, Stefania Orlando, certo, ma anche il personaggio di Loris Battacchi interpretato in Fantozzi colpisce ancora nel 1983; Andrea Roncato ha parlato della sua nuova vita, dedicata soprattutto ad attività benefiche e animaliste, con le quali non è riuscito a scrollarsi di dosso l’immagine da "Al Pacino in Scarface". Scopriamo cosa ha detto.
Andrea Roncato: "Mi hanno dipinto come Al Pacino in Scarface"
Nel corso di una lunga intervista concessa a Fanpage, Andrea Roncato è tornato a parlare del mea culpa fatto per essere ricorso a sostanze stupefacenti, nel suo periodo di vita sregolata nella Roma degli anni Novanta, quando era sposato con la conduttrice Stefania Orlando e fece uso di cocaina: "Quando venni a Roma frequentavo gente che la usava e l’ho fatto anche io, ma solo due volte. Mi sono alzato una mattina e ho detto: ‘mai più frequento sta gente qua’. Quando andai in televisione dissi di averlo fatto, ma per dare un messaggio ai ragazzi, per dire non fatelo. Ma da quel momento mi hanno dipinto come l’uomo nel tunnel della droga". Anni che hanno segnato per sempre l’immagine di Andrea Roncato: "Mi hanno dipinto come Al Pacino in Scarface".
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Entra nel canale WhatsAppL’attore bolognese rivendica invece la sua nuova figura e la sua nuova vita, in cui dedica gran parte del suo tempo all’impegno civile e sociale, attraverso attività benefiche e soprattutto animaliste: "sono ambasciatore per la difesa dei bambini disabili nel mondo, mantengo canili, mi dò da fare per la fattoria degli ultimi, dove raccogliamo i maiali fisicamente distrutti dagli allevamenti intensivi o i cinghiali che vengono trovati per strada feriti (…) Alla gente questo non interessa".
Infine un ricordo su Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno: "Non metto lingua sul Berlusconi politico (…) Quanto al Berlusconi imprenditore, è stato un genio (…) Era quello che ti permetteva di telefonargli alle 2 di notte per risolvere problemi sui programmi. Ti chiamava anche lui, a tutte le ore, per darti consigli".