La morte di Andrea Purgatori diventa un giallo: aperta un'inchiesta
La famiglia del giornalista ha sporto denuncia contro le cliniche nelle quali è stato ricoverato a seguito della malattia per diagnosi e cure sbagliate.
Giornalista, sceneggiatore e conduttore di Atlantide su La7, Andrea Purgatori è scomparso mercoledì 19 luglio in un ospedale di Roma, a seguito di una malattia fulminante, all’età di 70 anni. A dare l’annuncio è stata la sua famiglia, e in particolare i suoi tre figli Edoardo, Ludovico e Victoria. E proprio la famiglia, a poche ore dalla sua morte, ha deciso di sporgere una denuncia per diagnosi e cure sbagliate. A seguito della denuncia, la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo.
Andrea Purgatori, la denuncia della famiglia per cure sbagliate
I famigliari di Andrea Purgatori stanno combattendo con un dubbio impossibile da ignorare: i medici hanno sbagliato le cure? Il giornalista si sarebbe potuto salvare? Sono queste le domande a cui la Procura tenta di dare una risposta a seguito della denuncia contro ignoti presentata dalla famiglia Purgatori. Gli inquirenti hanno aperto un fascicolo per omicidio colposo e stanno indagando in particolare sulle tre cliniche romane in cui il giornalista è stato ricoverato dopo la diagnosi di una grave forma di tumore che lo ha ucciso in pochi mesi. Nella denuncia, seppur contro ignoti, sono stati indicati i nomi delle strutture private, ma anche dei medici che si sono occupati delle cure fornite a Purgatori. Cure che, secondo i suoi figli, non sarebbero state corrette: "Gli facevano la radioterapia al cervello invece che ai polmoni", hanno dichiarato i famigliari, tramite i loro avvocati. Proprio per questo è stata aperta un’indagine con lo scopo di "Accertare la correttezza della diagnosi, refertata in una nota clinica romana e la conseguente necessità delle pesanti terapie a lui prescritte, e se, a causa dei medesimi eventuali errori diagnostici, siano state omesse le cure effettivamente necessari".
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Entra nel canale WhatsAppPer stabilire se la morte di Andrea Purgatori potesse essere evitata, e quali siano le responsabilità dei medici che lo avevano in cura, il pm Giorgio Orano ha disposto l’autopsia. Inoltre, gli inquirenti hanno sequestrato tutte le cartelle cliniche relative allo stato di salute del conduttore di Atlantide provenienti da tutte e tre le cliniche nelle quali è stato curato. Il tutto per capire se la diagnosi e le cure fossero corrette o meno e, dunque, se si possa considerare omicidio colposo. Intanto, il pm ha stabilito anche il sequestro della cartella clinica dell’ospedale Umberto I di Roma, dove Purgatori si è spento due giorni fa. Quest’ultimo è, però, un atto formale, dato che l’ospedale è completamente estraneo all’inchiesta aperta dalla Procura. Soltanto dopo gli accertamenti del caso, sarà possibile procedere ai funerali di Andrea Purgatori, in programma per la prossima settimana.