Amadeus, la Ferilli a gamba tesa sul (presunto) addio: “Uno schifo, persone usate come carta da caramelle”
L'attrice si fa sentire, via social, con un post al veleno contro chi attacca la Rai. Il conduttore di Sanremo sembra in uscita. Protesta in coro dei giornalisti.
Entra a gamba tesa anche Sabrina Ferilli, nella polemica che tiene banco su Amadeus. Perché stamattina, l’attrice romana, si è fatta sentire sui social con una storia al veleno a proposito del (possibile) addio del conduttore alla Rai. Non ha digerito gli attacchi del Corriere, a quanto pare, indirizzati in maniera velata contro Mogol, Povia e Pino Insegno. Ecco di seguito cosa ha scritto e tutti i particolari della vicenda.
L’affondo di Sabrina Ferilli
"Premettendo che non conosco queste persone personalmente", ha esordito l’attrice sul suo profilo social, "ma so chi sono e sicuramente sono professionisti che da anni fanno il loro mestiere, il modo con il quale si spu**ani la gente mi fa schifo". Ma non si è fermata qui, Sabrina. "La superficialità", ha aggiunto, "di questi tempi dove le persone vengono usate come carta da caramelle mi fa schifo".
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Entra nel canale WhatsAppInsomma, non le manda a dire certamente, la Ferilli. Anche se non è ben chiaro, nel suo sfogo estemporaneo, con chi se la prenda davvero e chi stia difendendo. Perché si è parlato sul Corriere (e ormai ovunque) di pressioni fatte ad Amadeus da mamma Rai: l’imposizione di Mogol come direttore artistico di Sanremo, "la richiesta di Povia (vicino alla Lega) nel cast dei cantanti in gara, la pretesa di infilare Hoara Borselli (area Fratelli d’Italia) in qualche modo come ospite". Motivo per cui, come ironizza Fiorello, il conduttore potrebbe aver scelto di non rinnovare il contratto che lo lega, fino all’estate, a Viale Mazzini.
I giornalisti Rai attaccano la dirigenza (e il governo)
Intanto, insorge potente la polemica tra i giornalisti Rai. L’Unione Sindacale dei Giornalisti Rai (USiGRai) ha reso pubblico un comunicato stampa che è stato letto anche vari giornalisti del Tg1, Tg2 e Tg3, oggi. "Il possibile addio di Amadeus", si legge, "rischia di essere l’ennesimo duro colpo per la Rai. Una perdita che potrebbe avere gravi ripercussioni sugli ascolti ed anche sui conti dell’azienda. Un probabile passaggio a una rete concorrente, purtroppo non il primo, che non può non preoccupare, riconducibile ad un vertice (Ad e Dg) che ha occupato manu militari il Servizio Pubblico. Se per Fabio Fazio non c’è stata una responsabilità diretta di questo vertice (anche se nulla è stato fatto per trattenerlo) in questo caso più fonti sostengono che la scelta dell’artista di lasciare la Rai non sia dettata da ragioni economiche, bensì dalla delusione rispetto all’impossibilità di innovarla".
L’USiGRai, in realtà, si era già fatto sentire due giorni fa, nel momento in cui la Commissione di Vigilanza Rai aveva dato il via libera alla norma sulla par condicio. Allora i giornalisti protestarono per il "megafono di Governo". Ora il caso Amadeus non fa che addensare ancor di più le nubi sul cielo (già nerissimo) del Servizio Pubblico.