Alex Schwazer nel documentario Netflix: “La giustizia sarebbe stata continuare a gareggiare”

Dopo l'archiviazione delle accuse mosse allo sportivo per: “Non aver commesso il fatto” come riferito dal gip, e dopo l'archiviazione della ricerca dei colpevoli per contraffazioni, finalmente potremo scoprire di più sui retroscena della storia

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Il Caso Alex Schwazer
Fonte: Netflix Media Center

Il Caso Alex Schwazer è l’attesa docuserie di Netflix, scritta e diretta da Massimo Cappello, che dopo più di due anni di lavorazione, finalmente vede la luce il racconto dell’intricata vicenda giudiziaria che ha coinvolto il marciatore italiano. Ecco la cronistoria di tutto quello che è successo nella vita dello sportivo negli ultimi anni della sua carriera e della sua vita.

Lo scandalo sportivo

Nel giugno 2016 viene diffusa la notizia della positività di un campione di urine prelevato il 1º gennaio 2016, risultato negativo ad una prima analisi standard. Valutazioni sul rapporto del testosterone portano a un successivo test più approfondito che rivela la presenza nelle urine di metaboliti di testosterone, accertando quindi la positività dello sportivo. Lo staff di Schwazer afferma che il testosterone era in quantità minime e non in grado di avere effetti dopanti, e in una conferenza stampa convocata lo stesso giorno, l’atleta ed il suo staff respingono le accuse di doping definendole "false e mostruose" ed annunciano una denuncia contro ignoti perché risulterebbero delle incongruenze nel controllo antidoping. Dopo quasi 5 anni di lotta, di carte, e di infinite attese, Alex Schwazer ottiene finalmente da un tribunale civile ciò che aveva sempre dichiarato: la sua innocenza. Nel 2021 infatti il gip del Tribunale di Bolzano dispose l’archiviazione del procedimento penale a carico di Schwazer per "Non aver commesso il fatto". A sette anni dai fatti e a due anni dall’archiviazione delle accuse allo stesso Schwazer, la stessa Procura di Bolzano ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta sugli autori della contraffazione dei dati, quindi senza la determinazione di un colpevole per il riconosciuto complotto ai danni del marciatore.

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Il documentario

La docuserie in quattro episodi, combina due elementi tipici dei documentari presenti su Netflix: il true crime ora molto in voga, e le storie di sportivi capaci di superare le difficoltà della vita. Il Caso Alex Schwazer è una storia di ascesa, depressione e ricerca di redenzione, che porta in scena avvenimenti inediti di uno dei più complessi casi giudiziari nella storia dello sport italiano. Tra le tante cose Schwazer ci racconta come sia diventata adesso la sua vita: "Oggi faccio l’allenatore di podisti amatori, perché volevo restare nel mondo dello sport e con la squalifica questa era l’unica opportunità che avevo per rimanere nel mondo che amo di più. Chiaramente gli obiettivi sono diversi da un tempo". Il primo episodio de Il Caso Alex Schwazer introduce lo spettatore nel mondo di un atleta che sembrava avere tutto nella vita, ma che brutalmente gli sviene strappato via, costringendolo a lottare per tutto, fin anche per la sua reputazione e il suo onore. Intanto nel 2028 Schwazer, all’età di 44 anni, sarà libero dalla squalifica. A chi gli chiede se pensi di riprendere risponde: "Non scherziamo, le Olimpiadi sono una cosa seria, ma io resto un atleta e se volessi fare un garetta, la farei senza pensare al giudizio degli altri"


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