Alessandro Borghese fa cucinare i vip: "Siffredi è fortissimo"

Il cuoco "che piasce" torna con la nuova edizione di Celebrity Chef: "Che gioia far cucinare i famosi". Non farebbe mai solo la TV e fa coppia con la Leotta.

Fonte: Ufficio Stampa

"La mia non è una cucina urlata o dittatoriale: per me la cucina è un atto d’amore e divertimento, è musica". Così Alessandro Borghese, tra gli chef più amati della televisione italiana, descrive il suo mestiere. Un mestiere che l’ha portato a diventare una vera e propria star del piccolo schermo: con i suoi programmi ha conquistato il cuore di milioni di spettatori, e da lunedì 20 marzo è pronto a tornare su Tv8 con una nuova edizione di Celebrity Chef. In onda dalle 19.10, lo show vede una coppia di vip alle prese con un’inedita sfida ai fornelli, con una giuria formata dallo stesso chef Borghese, dalla giornalista e critica Angela Frenda e dalla new entry Riccardo Monco, chef tre Stelle Michelin. Il conduttore e giudice del programma ci ha raccontato le sue impressioni riguardo a questa nuova stagione, e alcuni retroscena sulla sua lunga carriera in cucina.

Sta per partire una nuovissima edizione di Celebrity Chef: quali sono le novità e cosa, invece, ritroveremo rispetto alle precedenti?

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Indubbiamente torna la gioia di far cucinare vip di tutti i generi immaginabili: youtuber, sportivi, attori, insomma tutte le fasce che esistono. Viene confermato anche il mio ristorante, Il lusso della semplicità, che è la location in cui viene girato il programma. La grande novità è Riccardo Monco, il nostro nuovo tristellato al tavolo dei giudici, che affianca Angela Frenda, la nostra signora del tavolo.

Cosa dobbiamo aspettarci, quindi?

Un sacco di disastri e tante volte anche cose buone in cucina. Sicuramente ci stiamo molto divertendo: ci saranno tante tante risate.

Tra le celebrities che hanno partecipato, c’è qualcuno che l’ha stupita particolarmente per le sue doti in cucina?

Ce ne sono tanti a cui all’inizio non avremmo un euro in cucina, e invece alla fine ci hanno colpito con qualche piatto particolare.

Può fare qualche nome?

Tra gli altri posso citare Bugo e Christian Dondi, oppure Roberta Capua e Cristina. Addirittura Rocco Siffredi, che cucina benissimo.

Parlando di Quattro ristoranti, ha più volte raccontato che tutto ciò che vediamo in tv è reale, e non si segue un copione. Lo stesso accade anche a Celebrity Chef?

Assolutamente, è una prerogativa dei miei programmi. Io ci metto la faccia, quindi per me deve essere tutto veritiero al 100%. Ricordiamoci che io faccio il mestiere di chef e imprenditore: non potrei mai tradire la fiducia dei miei clienti, deve esserci la massima trasparenza e serietà.

È mai capitato che i concorrenti di Quattro ristoranti si comportassero in modo non del tutto trasparente?

Sempre. Loro fanno strategia, perché vogliono vincere, quindi man mano che trascorrono le giornate scopriamo piccoli segreti che i ristoratori hanno tenuto nascosti e non vogliono far sapere agli avversari.

Per esempio?

Può capitare che quel gambero non sia stato veramente pescato quella mattina, ma che sia in congelatore da due mesi (ride, ndr).

A Celebrity Chef i protagonisti sono vip del mondo dello spettacolo, della musica, dello sport. Ma oggi anche gli chef sono delle vere e proprie star: lo avrebbe mai immaginato all’inizio della sua carriera?

Assolutamente no. Noi siamo cresciuti nelle cucine facendo un mestiere che amiamo, e ancora adesso che siamo più grandicelli siamo dietro ai fornelli. Non me lo sarei mai aspettato in nessuna maniera, ma è stata una piacevole sorpresa.

In che senso?

Vent’anni fa il cuoco era in cucina, sporco di sugo, nessuno usciva in sala a parlare con i clienti. Nessuno immaginava tutto il mondo dei celebity chef, né tutto quello che ha gravitato intorno alla cucina in questi anni. Però bisogna sempre avere professionalità e coerenza, se no si dura poco: serve essere onesti e sinceri con se stessi, con chi ti guarda in televisione e con i clienti del ristorante.

Che rapporto ha, quindi, con la notorietà?

È stato tutto graduale, ma sono molto contento. Io sono sporco di sugo, sono un cuoco del popolo, e anche la televisione che faccio è per la gente, per divertirsi, per prendere con leggerezza tutto il mondo della cucina. Noi diamo da mangiare alle persone, e questo è il nostro primo ruolo. Poi c’è la televisione e la notorietà: non bisogna montarsi la testa, ma tenere sempre in mente le basi di quel mestiere che ci ha portato fino a qua.

Visto il suo grande successo delle sue trasmissioni, ha mai pensato di lasciare la cucina per dedicarsi esclusivamente allo spettacolo?

Ma non ci penso proprio. Ho appena aperto altri due ristoranti. Chi fa il nostro mestiere non nasce per andare a fare la televisione: facciamo un lavoro molto faticoso da quando avevamo 15 anni, siamo abituati ad una disciplina e ad un ritmo lavorativo altissimo. Il mondo della televisione invece è ludico, è divertimento, e viene dopo.

Quando è nata la sua passione per la cucina?

Da ragazzino, con mio papà che mi ha trasmesso la passione per il buon cibo e per cucinare la domenica per gli amici. È una gioia che da ragazzino ho sempre avuto, e poi piano piano l’ho trasformata in un mestiere

Cosa significa per lei la cucina?

La mia passione nasce dal desiderio di voler far stare bene le persone, dalla soddisfazione che mi danno la natura e la materia prima, la ricerca. Il prendere un prodotto e trasformarlo per dare amore a qualcuno che si siede a tavola e impiega il suo tempo venendo al nostro ristorante. Il tempo per le persone è prezioso, e noi riempiamo quelle parti delle giornate in cui ci si siede, si mangia, si chiacchiera.

Parlando dei suoi ristoranti, Celebrity Chef è girato nel suo locale di Milano, al quale nel 2022 si è aggiunto quello di Venezia: qual è, secondo lei, il vero segreto per un ristorante di successo?

La coerenza, il buon cibo, la comunicazione, la credibilità e il rimanere fedeli a sé stessi. Ma anche la gentilezza, l’accoglienza, il far sentire a casa, il dare qualcosa sul piatto che rimane un ricordo. Una cucina di esperienza ma anche di comfort, in cui si torna perché si è stati bene.

Dopo i lunghi mesi di lockdown, ha rivelato di aver avuto difficoltà a trovare nuovo personale per il suo ristorante, e molti locali in tutta Italia riscontravano lo stesso problema. Crede che oggi la situazione sia migliorata?

Dal mio punto di vista, sono soddisfatto: abbiamo tanti giovani che dopo la pandemia sono tornati in cucina e in sala. Oggi sono contento delle mie brigate, che sono in gran parte con quote rosa e molti ragazzi. Io sono un fautore dei giovani, ed è per questo che quando vedo che ci sono queste situazioni sono pronto a far polemica. Le cose stanno molto migliorando, anche se c’è ancora tanta strada da fare.

Stando ad alcuni rumor che circolano sul web, avrebbe in programma di mettersi in affari con Diletta Leotta: può confermarlo?

Certo. Io e Diletta Leotta siamo soci: lei ha una quota di Padel Palace, dei campi da padel che abbiamo aperto a Milano e stiamo aprendo in tutta Italia. All’interno ci sarà un bistrot per le persone che vengono a giocare a padel, ma anche per gli esterni, e aprirà in primavera.

Com’è nato questo rapporto lavorativo?

Io e Diletta ci conosciamo da tanto e siamo grandi amici. Le ho proposto di entrare in società con me nel mondo del padel e ha accettato. Insieme a me c’è anche Max Giusti e Junior Cally: un po’ di amici che ho coinvolto.

Di Letizia Bonardi

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