Aleandro Baldi velenoso contro Andrea Bocelli: "Vinsi Sanremo e poi arrivò lui, ma due toscani non vedenti erano troppi"

Il cantautore ripercorre i momenti salienti che hanno portato al suo successo, e poi spiega in che modo la carriera di Bocelli potrebbe averlo oscurato

Qualcuno di Aleandro Baldi si ricorda ancora bene, qualcun altro più giovane invece, potrebbe non conoscerlo affatto. Di Andrea Bocelli invece, bene o male tutti conosciamo i dettagli salienti della sua carriera e magari anche della sua vita. Aleandro è un noto musicista e cantautore, non vedente dalla nascita, scoperto da Giancarlo Bigazzi che, dopo avere ascoltato una registrazione delle canzoni di Baldi, cerca di lanciare la sua carriera. Comincia così nel 1986 il suo percorso da cantautore, partecipando al Festival di Sanremo con La nave va, composta e arrangiata da lui stesso. Baldi andrà piuttosto bene, classificandosi secondo nella "sezione giovani", sia nella categoria dei voti del pubblico, sia in quella determinata dai critici. Poi. Nel 1992 e nel 1994 vince Sanremo prima come nuova proposta e poi come Big. Da lì in poi la sua carriera viene messa un po’ da parte dal pubblico, e a dirla tutta, secondo il cantautore la colpa sarebbe da attribuire in almeno qualche modo all’avvento del collega Andrea Bocelli, anche lui non vedente e pronto a ritagliarsi la sua fetta di notorietà nel panorama nazionale e non.

Aleandro Baldi, la frecciatina velenosa contro Bocelli

Nel merito del confronto tra lui e il collega è ritornato recentemente Baldi, che in un’intervista per La Verità ha svelato dei retroscena inediti, nonché come l’abbia presa dopo essersi sentito "Sostituito". Forse lui le colpe non le attribuisce tanto a Bocelli in sé, quanto al mercato italiano: "Avendo lui successo all’estero, in Italia si arrogarono di dire che il cantante non vedente per eccellenza è lui. Io all’estero, purtroppo non sono andato", motivo per cui a suo dire non sarebbe stato più richiamato per partecipare ad alcuni eventi: "La commissione di Sanremo deduceva questo. Noi, a Sanremo, vorremmo Bocelli. Aleandro non ha fatto successo nel mondo. E quindi non lo vorremmo". Poi pensa a chi non l’ha sostenuto, a differenza del collega che aveva altri artisti pronti a lanciarlo: "Andrea Bocelli con Con te partirò, arrivò quarto al festival di Sanremo 1995.[…] Ma lui aveva persone come Caterina Caselli e Tony Renis che credevano in lui e l’hanno fatto andare all’estero".

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Il mancato successo di Aleando

Una motivazione dietro la sua corsa verso la fama bloccata sul nascere, per il cantautore, è stata sicuramente la scelta del suo repertorio musicale: "È difficile interpretare ma, probabilmente, ho avuto canzoni che mi davano come un personaggio triste. Allora, tutti possiamo essere tristi, ma forse la gente, da me, non voleva sentire la tristezza". Come se non bastasse, anche la vita all’interno della sua stessa etichetta non era il massimo: "Avevo una casa discografica un po’ più ostile nei miei confronti". Sembra però che Baldi non si sia mai dato per vinto, continuano a fare quello che gli piace. Ha infatti ripreso a scrivere canzoni, per quanto non sia fiducioso verranno apprezzate qui in patria, e riportando il discorso su Bocelli dice: "Purtroppo in Italia, non siamo ancora maturi. La gente ha sempre bisogno di un solo leader e in quel momento, avendo fatto successo all’estero, il leader tra i non vedenti era lui. Si può dire quel che si vuole, ma è così".

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