Piero Angela, due anni dalla morte. La lettera di Alberto fa piangere il web: “Cosa mi manca di lui”

Il figlio del grande divulgatore ha affidato a Instagram un tenero messaggio. Tra gratitudine per gli insegnamenti ricevuti e il ricordo di un sorriso contagioso.

Fonte: Mediaset Infinity

Un padre che ricorda un figlio. Nel più semplice e potente dei post Instagram, pochi minuti fa Alberto Angela ha salutato il padre, Piero, a due anni dalla sua scomparsa. Insieme hanno insegnato agli italiani a conoscere e pensare, portando avanti un progetto di divulgazione tv che ha avuto pochi eguali anche all’estero. Così Alberto ci ha tenuto a ricordare (anche pubblicamente) quello che più gli manca di suo padre, dalla saggezza all’amore per il sapere, dai dialoghi che arricchiscono al sorriso contagioso. Ecco che cosa ha detto in dettaglio.

Alberto Angela, il ricordo struggente del padre Piero Angela

Sono già due anni, da quando Piero Angela ci ha lasciati. Sembrava infinito, lì da sempre e per sempre ad allietare le serate tv con un po’ di conoscenza e qualche aneddoto dotto. E invece siccome il grande Piero non c’è più, oggi il figlio Alberto lo ha celebrato in pompa magna sul suo profilo Instagram. Parole sentite, dolci, sincere. Che stanno scatenando una valanga di commenti di affetto dalla "fanbase" (nutritissima) del divulgatore Angela.

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"Sono passati due anni dalla scomparsa di mio padre", scrive Alberto, a corredo di una foto in cui lui e Piero appaiono in coppia, sorridenti, uno di fianco all’altro. "Ma non ci si abitua mai all’assenza di una persona cara. Soprattutto se ha segnato non solo la vita della tua famiglia, ma è diventata una presenza forte anche in quella di tanti che lo hanno ascoltato nelle sue trasmissioni o letto i suoi libri. Penso anche a chi, grazie a lui, ha deciso di dedicare la propria vita alla ricerca e ai temi del sapere".

Tanti, piccoli e grandi, hanno imparato l’amore per la storia, la scienza, la geografia, attraverso gli insegnamenti tv di Piero Angela. Mentre magari a scuola, le parole noiose dei professori risultavano molto meno coinvolgenti. Sono in "tanti, appunto", continua il figlio Alberto, "che ogni giorno ti ricordano quanto sia stato importante nella loro vita. E non è una cosa scontata. Essere riuscito ad appassionare ai temi della conoscenza e del sapere intere generazioni di italiani, rappresenta il miglior premio per il suo impegno. La miglior testimonianza di quanto sia riuscito a ‘fare la sua parte’, come alla fine ha detto lui".

Poi Alberto Angelo fa una pausa. Ora descrive il Piero privato, intimo, quello che solo lui ha conosciuto per davvero. "Riguardando questa foto scattata solo qualche estate fa, il pensiero ritorna alla bellezza di chiacchierare con lui. Aveva una risposta ad ogni tua domanda. Te la dava con il sorriso. E si rivelava sempre quella giusta. In ogni campo. Mai ho incontrato una persona così saggia. Così luminosa. Delle tante, troppe cose che mi mancano, c’è anche e soprattutto questa. La libertà di spaziare nella conoscenza con un dialogo semplice e sereno, che ti apriva la mente con traiettorie oltre l’orizzonte. Stare con lui ti arricchiva il sapere. E il sapere ha un sapore che ricorda tanto quello della libertà".

La conclusione del post di Alberto, tra tenerezze e ricordi, è il perfetto saluto a un uomo che ha dedicato la sua vita all’amore per la conoscenza. "A pensarci bene", chiude il figlio di Piero, "una delle libertà più vere è proprio la conoscenza. Grazie a tutti per ricordare Piero con così tanto affetto". Firmato Alberto.

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