Al Bano irrompe nel dissing Bersani-Sfera Ebbasta (con parole di fuoco)

Dopo lo scontro tra i due colleghi, nella diatriba sulla trap si inserisce anche il cantante pugliese. Che poi ne approfitta per incensare Meloni e Berlusconi.

Tommaso Pietrangelo

Tommaso Pietrangelo

Giornalista

Autore, giornalista, cantautore. Laureato in Letterature Straniere, è appassionato di cinema, poesia e Shakespeare. Scrive canzoni e ama i gatti.

Quando meno te l’aspetti, ecco Al Bano Carrisi. Che si inserisce come un fulmine all’interno del dibattito infuocato tra musicisti e trapper. Così, dopo gli sfottò di Samuele Bersani ai danni di Sfera Ebbasta, il cantante di Cellino San Marco ha rilasciato un’intervista in cui critica, tra le altre cose, l’uso dell’autotune e del computer nella musica contemporanea. E oltre all’intervento a gamba tesa, Al Bano ha voluto aggiungere anche un paio di lodi spassionate all’indirizzo di Giorga Meloni e del defunto Silvio Berlusconi.

Al Bano, l’attacco ai trapper e alla "compu-music"

Al Bano Carrisi, 80 anni suonati e cantati, è tornato a farl parlare di sé in una recente intervista rilasciata a Il Giornale. Al centro del suo discorso il confronto-scontro generazionale tra vecchia guardia e nuovi artisti della musica italiana. Una diatriba che è stata recentemente ravvivata dagli attacchi del cantautore Samuele Bersani nei confronti di Sfera Ebbasta.

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"Io sono un cantante di voce", ha esordito Al Bano per spiegare il suo punto di vista. "Loro (cioè i trapper, ndr) sono cantanti di computer. C’è una grossa differenza, la dimensione è diversa". Da una parte la musica pura, dunque. E dall’altra la tecnica della cosiddetta "compu-musica", ovvero la musica da computer che tanto entusiasma le nuove generazioni di ascoltatori. Una bella differenza, agli occhi (e orecchie) di chi ha attraversato decenni e decenni di storia musicale italiana.

D’altro canto, però, l’intento di Al Bano non è stato totalmente polemico. Perché la voce di Cellino San Marco sa che lo scontro vecchio-nuovo è da sempre presente nell’arte occidentale. "È così dai tempi di Wagner e di Verdi o più recentemente dai tempi dei grandi cantanti come Claudio Villa, quando c’erano quelli che criticavano gli urlatori". E poi, a seguire, "hanno criticato gli artisti venuti dopo e le nuove forme di musica. C’è sempre una critica", ha sentenziato Al Bano.

Ma per Carrisi tutto questo è normale. Anzi, fisiologico. "Bisogna anche capire che la musica non è nient’altro che lo specchio del tempo che viviamo. E dobbiamo saperlo accettare in un modo o nell’altro". Ciò premesso, Al Bano non si è però risparmiato un attacco (neanche troppo velato) ai giovani cantanti della trap di oggi. "Quanto dureranno non lo sanno neanche loro", ha sottolineato l’ex di Romina. "Ormai basta un computer…La vera musica è a riposo, ma c’è una tradizione antica che rimane viva".

Al Bano e le lodi a Meloni e Berlusconi

Conclusa la filippica sulla musica di oggi, nell’intervista rilasciata a Il Giornale Al Bano non si è lasciato sfuggire l’occasione di dire due parole anche sulla politica di oggi. La sua prima lode è andata all’attuale premier Giorgia Meloni. "È straordinaria, è veramente straordinaria", ha detto. "Fa quello che vuole, lo fa come vuole, sa quello che deve dire e sa come difendersi. Io le auguro un lungo governo e di riuscire ad annullare queste divisioni politiche". Perché per Carrisi "l’Italia è una e tutti dovremmo comportarci come i figli nei confronti di una mamma".

Poi, per concludere in bellezza, il redivivo Al Bano ha dedicato anche un pensiero a Silvio Berlusconi, da poco venuto a mancare. "Molti con il tempo lo rivaluteranno", ha sentenziato profeticamente, "per me è stato il novello Re Mida".


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