Addio a Ryuichi Sakamoto, musicista e compositore scomparso a 71 anni

A rendere nota la notizia è stata la sua agenzia, che lo ha comunicato solo oggi, nonostante il decesso sia in realtà avvenuto martedì 28 marzo 2023

Ryuichi Sakamoto
Fonte: Ansa

Il musicista e compositore, primo artista giapponese a conquistare un Oscar, aveva reso noto a novembre 2022 di avere un cancro al quarto stadio, come riferito dal sito nipponico "Kyodo News".

Una carriera ricca di successi

Ryuichi Sakamoto era nato a Tokyo e aveva manifestato sin da giovanissimo la sua passione per la musica, al punto tale da poter essere considerato uno dei primi a sperimentare le contaminazioni tra musica tradizionale d’Oriente e avanguardie elettroniche occidentali. Gli addetti ai lavori lo apprezzavano anche per la capacità di districarsi tra diversi generi musicali, pur senza mai snaturarsi.

Nel suo curriculum c’è anche l’esperienza fatta da ragazzo, a partire dal 1978, con gli gli YMO (Yellow Magic Orchestra), band da lui fondata e di cui facevano parte Hosono e Yukihiro Takahashi. Il gruppo è stato tra i primi a usare i sintetizzatori, strumenti visti anche nelle colonne sonore dei film dell’epoca, quali "Incontri ravvicinati del terzo tipo" e il gioco arcade "Space Invaders".

Una volta sciolti gli YMO, Ryuichi Sakamoto ha iniziato a lavorare da solista, dedicandosi soprattutto alle colonne sonore, esperienza che ha rappresentato la sua consacrazione. Nel cinema il suo primo lavoro importante è arrivato grazie a "Furyo" di Oshima Nagisa (1983: è stato lui a realizzare il brano Forbidden colours" (composta e interpretata con David Sylvian, ex-cantante dei Japan), oltre a esordire come attore al fianco di David Bowie, che era co-protagonista della pellicola.

Diversi i registi che hanno avuto modo di collaborare con lui, tra cui spiccano nomi del calibro di Ōshima Nagisa, Brian De Palma, Volker Schlöndorff, Pedro Almodóvar. E’ però grazie a Bernardo Bertolucci che è entrato nella storia: è stato il primo giapponese a conquistare un Oscar, per la colonna sonora de "L’ultimo imperatore". Con il regista italiano ha poi collaborato scrivendo le musiche di "Il tè nel deserto" e "Piccolo Budda".


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