Achille Costacurta ci ricasca: criticato per le canzoni estreme nell'hotel di lusso
Nonostante sembrasse che il giovane figlio di Martina Colombari e Alessandro Costacurta avesse pian piano trovato un suo equilibrio, il pubblico ora crede che la situazione sia nuovamente degenerata
Dopo i vari scandali che lo hanno reso celebre suo malgrado, Achille Costacurta, figlio di Martina Colombari e dell’ex calciatore Billy Costacurta, è tornato a far parlare di sé sui social. A riportarlo sotto i riflettori è stata una recente storia su Instagram: un selfie nell’ascensore dell’Hotel Principe di Savoia a Milano. L’immagine, apparentemente innocua, ha però attirato l’attenzione per un dettaglio curioso e provocatorio: una sigaretta in mano, forse accesa, accompagnata da un brano controverso.
La provocazione di Achille Costacurta
Nella storia condivisa da Achille, la sigaretta usata in un luogo chiuso sembra quasi una sfida alle norme sociali e al contesto dell’hotel di lusso. Ma a colpire maggiormente è stata la canzone di sottofondo, "Non è easy" del rapper Shiva, scelta per accompagnare il selfie. Il brano, noto per i toni espliciti e violenti, contiene testi che non sono passati inosservati: "Se la tipa non vuol farlo, se la scop*no i miei…". Parole forti e volgari che hanno immediatamente scatenato polemiche sui social, suscitando indignazione e domande sul messaggio che Achille stia cercando di lanciare. La canzone stessa, quando uscì scatenò scalpore e fu quasi soggetta a censura, per le frasi troppo forti utilizzate.
Molti si domandano se queste provocazioni siano solo un modo per attirare l’attenzione o un segnale di disagio più profondo. Achille, infatti, non è nuovo a comportamenti ribelli, e questa recente apparizione ha riacceso il dibattito sul suo equilibrio emotivo, soprattutto dopo che aveva chiarito quanto o social media fossero stati deleteri per lui.
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Entra nel canale WhatsAppIl rapporto conflittuale coi social
Achille ha già affrontato pubblicamente il suo difficile rapporto con i social network, che, secondo le sue stesse parole, rappresentano una "vera e propria dipendenza". "Per me i social network sono stati come un gioco d’azzardo", aveva confessato tempo fa, descrivendo la sua ossessione nel confrontare la propria vita con quella degli altri, un comportamento che lo ha portato a vivere giornate intere "a letto, con il telefonino in mano".
Questa dipendenza sembra aver avuto un impatto duraturo su di lui, e ogni suo nuovo post viene percepito come un riflesso di questo malessere. I continui ritorni sui social sembrano quasi una dimostrazione di un’irrequietezza mai risolta. Come se il giovane Costacurta non riuscisse a trovare una propria direzione al di fuori della visibilità pubblica.
Il ruolo di Martina Colombari e Billy Costacurta
Il ritorno di Achille sui social con contenuti controversi ha portato molti a interrogarsi sul ruolo dei genitori, Martina Colombari e Billy Costacurta, nella gestione di questa situazione. La critica spesso mossa a Martina è quella di aver "viziato" troppo il figlio, senza offrire delle basi solide per aiutarlo a costruire un futuro indipendente e stabile. In molti si chiedono perché la famiglia non intervenga in maniera più diretta, per evitare episodi come questo e altri comportamenti passati che hanno messo Achille in cattiva luce.
D’altro canto, è difficile giudicare due genitori che tentano di proteggere il proprio figlio da critiche e attenzioni eccessive. Forse la protezione eccessiva da parte dei genitori ha contribuito al comportamento ribelle di Achille, portandolo a cercare conferme e attenzioni fuori dalla sfera familiare. In ogni caso, il suo recente comportamento continua a sollevare dubbi e preoccupazioni su come il giovane stia affrontando le proprie insicurezze e i suoi problemi di dipendenza.
Alla luce degli eventi, la storia recente di Achille Costacurta appare come una continua altalena tra ribellione e ricerca di approvazione. Che si tratti di una crisi personale o di una semplice provocazione per far parlare di sé, il suo atteggiamento non smette di sollevare interrogativi.