Maria Latella: "Torno in Rai perché amo le sfide. Sangiuliano ospite? Magari"

La giornalista presenta "A Casa di Maria Latella", il talk in partenza in seconda serata su Rai Tre e risponde alle domande di Libero Magazine

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

Da martedì 10 settembre in seconda serata siamo tutti invitati A Casa di Maria Latella su Rai Tre. A partire dalle 23.15 prenderà infatti il via un house talk, che affronterà temi di attualità, politica, interna e internazionale che segna il ritorno in Rai dopo più di vent’anni della giornalista. L’idea, è quella di lasciare entrare le telecamere e i microfoni all’interno di una serata tra amici che, seduti a tavola, parlano e si confrontano su temi di primo piano con un linguaggio diverso e in un’atmosfera conviviale, fuori da uno studio televisivo e dentro un appartamento all’interno di un antico palazzo nel centro di Roma.

Un tema e quattro ospiti, uno dei quali arriverà in un secondo momento e sarà anche protagonista del faccia a faccia finale con la padrona di casa. I primi saranno: Ferruccio De Bortoli, Edoardo Ferrario, Jonathan Bazzi e poi Virginia Raggi che si sottoporrà anche al faccia a faccia finale. "Come tanti giornalisti a me piace chiacchierare, e farlo a tavola. L’idea di questo programma è nata dopo il covid perché non ne potevo più degli apertivi online", racconta la giornalista. "Penso che la conversazione sia nel dna degli italiani: abbiamo una speciale capacità di raccontarci che rischia di perdersi nella velocità a cui tutti siamo condannati, per questo abbiamo pensato a qualcosa di diverso rispetto alla concitazione del talk. Le prime due puntate dureranno 55 minuti. Spero che i telespettatori ci seguano e non si annoino, e che spento il televisore rimanga loro qualcosa". Un’idea che, sin dal lancio che stiamo vedendo in questi giorni in onda, sottolinea quindi di volersi distinguere dai tanti talk urlati che vediamo in tv, in cui lo scontro verbale è a scapito della comprensione. Libero Magazine ne ha parlato con Maria Latella, a margine della conferenza stampa di lancio del programma.

Maria Latella, in un mondo dei media in cui si urla sempre di più e si ricorre sempre di più al clamore e alla polarizzazione lei propone un talk in cui si abbassano i toni, crede che in questo momento la vera innovazione sia tornare ad ascoltarsi?

Io credo che quanto meno sia un modo di apportare una novità in questo panorama, perché la verità è che ne vediamo tanti di talk show in cui prevale lo scontro verbale, e questo anche perché il conflitto rende e costa poco. Con uno scontro hai fatto la puntata, hai fatto il titolo di quotidiano o testata online. Il nostro sforzo è innanzitutto proporre ospiti che sanno di cosa stanno parlando e soprattutto inserirli in un’atmosfera diversa, con quel clima e quell’atteggiamento mentale di chi si appresta a partecipare a una cena, un momento conviviale. Se vai a cena non lo fai con l’idea di litigare con chi ti sta accanto o con chi ti ha invitato. Quando vai a cena pensi di passare una serata piacevole e poi anche con l’idea di ascoltare qualcosa che sia stimolante, utile. La conversazione è un meraviglioso modo di conoscere le cose facendo poca fatica

Si accolla un rischio con questa scelta contro corrente?

Io sinceramente penso che c’è spazio per tutti, se facendo zapping qualcuno avrà piacere di cenare con noi e ascoltare le nostre conversazioni lo vedremo, parleremo di cose importanti, di temi seri ma in una modalità di reciproco ascolto, ce lo auguriamo.

Ci ha appena raccontato che gli spettatori di A Casa di Maria Latella si troveranno di fronte a tavolate eterogenee, in cui ci ha tenuto a dare uno spazio alla fascia di età dei trentenni, trova che siano sottorappresentati in tv?

In alcuni talk show che si occupano di attività direi proprio di sì. Questo anche per un meccanismo che, nella scelta degli ospiti, finisce per far prevalere sempre il volto noto, e il volto noto, otto volte su dieci ha più di 50 anni, soprattutto se è un giornalista, un professionista, un imprenditore, e quindi direi di sì, che si vede poco ricambio in tv. Non sempre ci riuscirò, non sempre nelle puntate di A Casa di Maria Latella ci saranno dei trentenni, ma sicuramente lo sforzo di farli partecipare il più possibile c’è.

L’ospite dei suoi sogni?

Kamala Harris, ma la vedo dura! Però è un sogno, appunto.

Tanti i temi affrontati in conferenza stampa.

Anche ritornare in Rai dopo molti anni, lasciando una realtà come Sky, può essere considerata in questo momento una scelta controcorrente in questo momento

Mi fa impressione pensare che ho iniziato proprio nel ’96 su Rai Tre con una fascia oraria allora particolare e un programma che si intitolava" "Dalle 20 alle 20, poi sono stata per 21 anni da un’altra parte, ma voglio dire innanzitutto che, tornando, in Rai ho ritrovato grandissime professionalità, si parla a volte del "carrozzone Rai", io non so se è un carrozzone, ma di certo posso assicurare che io ho ritrovato la passione che conoscevo, gente che ti chiama a ferragosto per un dettaglio da sistemare, una grandissima serietà. La qualità, l’attenzione, la cura che nel servizio pubblico si pone è veramente enorme, io per 20 anni non sapevo cosa succedesse qui, ma l’ho ritrovato tutta questa professionalità che ricordavo, anche aumentata.

Ma cosa l’ha convinta ad accettare il corteggiamento della Rai?

È vero che a me piace fare le cose controcorrente. Quando ero inviata al Corriere ho lasciato per andare a dirigere un femminile e mi dissero tutti: "Tu sei pazza!", così quando andai a lavorare a Sky che appena nasceva, mi hanno detto: "Ti guarderà solo tua madre"… Le persone se ne vanno, io ho sempre fatto scelte di controtendenza, quando mi hanno fatto questa proposta io ho trovato un segno ripartire da Rai Tre, proprio lì dove avevo iniziato, e poi credo da sempre molto nel servizio pubblico, che è fondamentale per la crescita del paese. Io sono figlia di insegnanti, pensiamo a cosa significarono le lezioni del maestro Manzi, solo per citare il primo esempio che mi viene in mente.

Teme i paletti di Telemeloni?

Quali paletti? Richiedetemelo tra un anno, per ora di paletti non ne ho visti.

Si era parlato di lei come sostituta di Serena Bortone, nel senso che avrebbe occupato la fascia oraria prima sua, è vero? Ha rifiutato per qualche motivo legato alle vicende che hanno coinvolto la giornalista? Per solidarietà?

Io ho fatto per tanti anni trasmissioni di sabato o domenica su Sky tg24, da tempo avevo deciso che il weekend l’avrei ora tenuto per me, soprattutto per salvaguardare la pace famigliare.

Ma gliel’avevano offerta quella fascia?

Possibile che se ne sia parlato, a me sono arrivate solo le voci che sono arrivate a voi, però sono stata per molti anni il volto del sabato e della domenica, e se posso ora lo evito molto volentieri.

Ha anticipato che nella seconda puntata sarà presente un ministro, ha invitato il ministro della Cultura Sangiuliano?

Magari venisse, ma per il momento no.

E Maria Rosaria Boccia?

Mi ha già battuto il quotidiano La Stampa.


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